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Francesco Lisanti
Le chiavi di Inter - Milan
14 ott 2017
14 ott 2017
La presentazione di uno dei derby più sentiti degli ultimi anni.
(di)
Francesco Lisanti
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Musacchio sabota la pressione di El Shaarawy allargandosi come un terzino di una linea a 4: si appoggerà a Borini, il giocatore più facile da raggiungere.


 



 



 



 



 

Seguendo gli esperimenti di Spalletti nelle ultime settimane, Candreva è l’esterno deputato a sovraccaricare il centro, mentre a Perisić è richiesto di garantire ampiezza sul lato debole. È un equilibrio ragionevole, intanto perché bisogna fare il possibile per impedire a Candreva di diventare

ovvero un giocatore che supera il numero ragionevole di tiri e cross verso la porta avversario - e il primo passo in questo senso è tirarlo fuori della sua comfort zone e costringerlo a farci vedere qualcosa di diverso. Altrettanto importante è che Perisić non riceva la palla sui piedi, senza inerzia, nello stretto, ma possibilmente sulla corsa, possibilmente in campo aperto, possibilmente in seguito a un cambio di gioco. A volte l’anarchia ha la meglio su questo ragionevole equilibrio e si perdono i reciproci riferimenti, altre volte l’Inter riesce ad alternare bene lo spartito.

 

Nel primo gol al Benevento, è Perisić a ricevere il pallone nello spazio di mezzo sinistro, liberando lo spazio per la sovrapposizione di Nagatomo, mentre Candreva attacca con tempismo il primo palo. La discriminante è sempre quanto Candreva e Perisić siano in grado di giocare insieme, di muoversi l’uno in funzione dell’altro con meccanismi opposti e sincronizzati. Se giocano a testa bassa, non servono a niente (Perisić un po’ di più, perché può almeno crearsi un vantaggio nell’uno contro uno), se iniziano a offrire quella varietà di soluzioni che si è intravista dall’arrivo di Spalletti, l’Inter non dipende più strettamente dal coinvolgimento di Icardi.

 

Sarà interessante capire come reagirà il Milan ai movimenti di Candreva e Perisić. In teoria il 3-5-2 si adatta facilmente a coprire i movimenti opposti delle ali, perché permette un’ottimale copertura degli spazi di mezzo con le uscite dei difensori (che comunque Montella deve perfezionare) e un’ottimale copertura dell’ampiezza quando si abbassano anche gli esterni e la linea di difesa diventa a cinque. Paradossalmente, proprio per risolvere questo stallo, Spalletti potrebbe fare volentieri a meno di quella varietà di soluzioni, e tornare ad affidarsi ai duelli individuali sulle fasce: Perisić contro Borini sembra un buon punto di partenza.

 

 



 



 



 



 



 



 

 

 



 



 



 



 


Qui Perisic e Brozovic si ritrovano invertiti, ma la struttura è sempre quella del 4-3-3. L’azione di pressing parte in ritardo, Candreva non si preoccupa della linea di passaggio, e Rossettini può agevolmente appoggiarsi su Laxalt che ha molto spazio per girarsi.


 



 



 

Credo che gli unici dubbi di Montella riguardino l’esterno destro e la coppia di attaccanti. I terzetti in difesa e a centrocampo dovrebbero essere blindati: Musacchio, Bonucci e Romagnoli hanno bisogno di accumulare minuti per affinare l’intesa, Biglia e Kessié sono intoccabili, mentre la squalifica di Calhanoglu dà spazio a Bonaventura come mezzala sinistra. Da quel lato il posto di Rodríguez non è in discussione, mentre sulla fascia opposta Montella ha due opzioni più difensive, Abate e Calabria, e una più offensiva, Borini. Trovare il miglior compromesso non è semplice: l’importanza della prestazione difensiva di chi giocherà a destra contro Perisic fa preferire difensori più puri come Abate e Calabria, con Borini il Milan aggiungerebbe un po’ più di qualità nelle proprie soluzioni offensive. Abate è forse il più affidabile, Borini potrebbe essere invece una possibile chiave tattica della partita.

 

Le condizioni di Kalinic limitano poi le scelte in attacco. Montella potrebbe giocare con due centravanti, André Silva e Cutrone, scegliendo così una squadra più diretta, che si appoggia ai suoi attaccanti per aggirare la pressione dell’Inter e risalire il campo, oppure inserire Suso e cercare una manovra più palleggiata. Le difficoltà delle ultime settimane potrebbero spingere Montella a scegliere la soluzione più facile: uscire sulle fasce, sfruttare i cambi di gioco e lanciare lungo sugli attaccanti, che a quel punto sarebbero André Silva e Cutrone.

 

Con Suso, però, la manovra del Milan sarebbe più imprevedibile: lo spagnolo potrebbe raccordare il gioco raccogliendo i palloni in uscita dalla difesa o allargarsi per mettere in inferiorità il terzino avversario, complicando i piani difensivi interisti. La prestazione di un singolo difficilmente fa la differenza, ma nessuno più di Suso può restituire brillantezza alla manovra del Milan nella metà campo avversaria.

 



 



 



 


Dopo aver ricevuto un laser-pass di Skriniar, Joao Mario si ritrova in posizione poco pericolosa, ingabbiato dal Benevento che accetta di scoprire metà del campo. Dovrebbe pensare subito a come cambiare fronte di gioco, ad esempio passando da Vecino, che aveva letto l’azione e si aspettava il pallone di ritorno. Invece si lancia palla al piede nella fossa dei leoni.


 



 

 

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