Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Storia della bromance tra Lautaro e Lukaku
28 nov 2019
28 nov 2019
I due attaccanti dell'Inter sembrano fatti l'uno per l'altro.
(di)
(foto)
Dark mode
(ON)

Dopo 19’ minuti di Slavia Praga-Inter, Romelu Lukaku recupera un pallone poco oltre la trequarti. Ha pressato e costretto all’errore un difensore così più lento ed esile di lui da sembrare uno stadio precedente dell’evoluzione umana. La palla si alza a campanile, ma Lukaku la stoppa con dolcezza con il collo del piede. È sempre strano vederlo eseguire i suoi gesti più tecnici: sembra Polifemo che accarezza le sue pecore. Appena mette giù la palla Lukaku alza la testa e cerca il suo innamorato, Lautaro Martinez.

 

Giocano in coppia da quest’estate ma sono calcisticamente fidanzati da poco più di un mese, da una partita col Sassuolo dove hanno segnato due gol ciascuno e hanno capito di essere indispensabili l’uno per l’altro.

 

Contro lo Slavia, quando lo vede Lukaku a inizio azione, Lautaro è distante e deve ricucire la distanza con lui. È complicato perché ha due uomini addosso ma il belga è intelligente, si ferma, due volte, e usa la pressione del difensore quasi per farsi spingere in avanti, poi accelera all’improvviso e mette in mezzo di destro un pallone che corre all’indietro: Lautaro carica il tiro di collo e lo mette sotto la traversa con un senso della potenza che associamo ai migliori centravanti, e ricorda la coordinazione aerea di Hernan Crespo.

 

Lautaro fa per esultare da solo, ma poi si ricorda del compagno steso per terra esausto, e lo va a ringraziare. Come un innamorat* che si ricorda di dare un bacio al* compagn* mentre si alza dal letto per andare al lavoro. I due si abbracciano con un’intensità diversa, che non appartiene ad altri calciatori, tanto che quando i compagni li raggiungono sono quasi imbarazzati.

 


Brozovic sembra guardare gli altri e dire “che facciamo?”.


 

Ogni storia di una coppia d’attacco è una storia d’amore, ma poche storie d’amore sono belle e riuscite come quella tra Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. Mano nella mano, ieri sera hanno distrutto lo Slavia Praga confezionando i tre gol della vittoria da soli ed è difficile, fra i tre, scegliere il più bello. Il primo è quello che forse riassume più di tutti il loro rapporto speciale. Il secondo, però, ci dice che la loro intesa ha ormai preso strade occulte e misteriose, e che riescono a trovarsi e a mandarsi in porta anche senza volerlo. C’è una palla dall’esterno verso la punta, classica del gioco di Conte, e Lautaro Martinez la lascia scorrere. Non si capisce bene quanto sia un velo cercato; la palla viaggia verso un difensore dello Slavia, che però cade e manda Lukaku a segnare il suo primo in questa edizione della Champions League.

 

Il terzo gol invece è il più bello e sembra una sessione d’allenamento a FIFA, con Lukaku che ciondola sulla destra e poi la mette d’esterno sinistro per Martinez, che ancora una volta tira al volo forte sul primo palo. Provate a bendarli e a metterli a due estremi di un labirinto buio e tortuoso: si ritroverebbero cercando l’odore l’uno dell’altro.

 

Nei minuti di recupero, poi, Lukaku segna un gol che racconta soprattutto la sua ritrovata condizione fisica, visto che al 93’ ha avuto la forza di entrare in area, ondeggiare con alcune finte, e poi scaricare sul primo palo senza perdere lucidità. Il gol è stato annullato per fuorigioco ma niente cancellerà il momento in cui Lukaku va a cercare Lautaro - stavolta non perché gli ha servito un assist, ma solo perché i momenti di felicità si condividono con le persone care - lo prende per mano e lo porta correndo verso i tifosi dell’Inter, come una coppia di sposini che attraversa nuvole di riso dopo essere uscita dalla chiesa.

 

La loro intesa in campo si riflette anche in dichiarazioni ai microfoni che contengono una dolcezza poco di circostanza. «Lukaku è una gran persona dentro e fuori dal campo, lavoriamo sempre per migliorare. La nostra forza è l'altruismo perché quello che conta è la squadra, non i numeri individuali» ha detto Martinez; «Ho parlato con Lautaro il primo giorno che l'ho visto ad Appiano. Gli ho detto che con me avrebbe potuto segnare tantissimi gol e io con lui. Ci troviamo benissimo» ha detto Lukaku.

 

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura