La Serie A è ferma ma noi non ci arrendiamo e da ormai un mese la mandiamo avanti su FIFA 20, come fosse un mondo parallelo in cui l’emergenza del Coronavirus è passata e possiamo tornare a concentrarci sulla nostra passione per la scucchia di Belotti e le discese sulla fascia di Sabelli.
Nel nostro multiverso quella scorsa è stata una giornata importante. Innanzitutto perché la capolista Juventus si è fatta raggiungere in classifica dalla Lazio. I bianconeri hanno perso il derby contro il Torino dopo secoli, in una partita definita dagli addetti ai lavori (solo noi, come avrete capito) “Il Red wedding della Serie A 2019/20”.
La Lazio ha fatto invece quello che fa dall’inizio: resiste e vincere le partite negli ultimi minuti, dove sembra sempre più lucida degli altri. Sergej Milinkovic-Savic, contro il Milan, ha troneggiato nella zona tra centrocampo e attacco come solo Pogba è riuscito a fare negli ultimi anni.
La sconfitta del Milan ha riabbracciato le tenebre dopo un mese di vittorie, e l’ambiente è sembrato scosso anche dall’annuncio dell’addio al calcio di Ibrahimovic, che ha dichiarato che andrà a vivere in Alaska “per almeno sei mesi” come Alexander Supertramp. Pare voglia ritrovare sé stesso; è questo l’effetto del Milan sui suoi giocatori?
In coda incoraggiante vittoria del Brescia, con un magnifico Balotelli, autore della tripletta che ha dedicato a Conway the Machine in onore del suo ultimo disco.
In zona Champions la Roma non sa più vincere, Petrachi ha confermato la fiducia a Fonseca ma ormai l’addio del portoghese a fine stagione sembra praticamente certo. Spalletti, intercettato ai microfoni da Wired mentre dava il ramato alla vigna, ha dichiarato «Se c’è da toglierli dalla merda, si andrà a toglierli dalla merda». Pronto quindi uno Spalletti III.
Ma va bene adesso andiamo a vedere cosa è successo nella nuova giornata. Prima vi ricordo però le regole della casa: abbiamo simulato condizioni meteo e orari di gioco (secondo una calendarizzazione fatta da noi ma che prova a seguire i normali criteri della Serie A). Abbiamo settato due tempi da 6 minuti e tenuto “campione” come difficoltà. Abbiamo però abbassato leggermente la capacità dei portieri e alzato la precisione dei tiri degli attaccanti. Il realismo di FIFA ha finito infatti per far diventare il gioco più noioso della realtà e ci è voluta una spintarella per non far finire tutte le partite zero a zero, in un delirio utopico uscito dalla testa di Brera. Per quanto riguarda le formazioni, purtroppo, non abbiamo potuto fare scelte: se lasci che sia il computer a giocare vuole il diritto a scegliersi la sua formazione, e mi pare giusto.
Sempre un caro saluto a Matteo Barzaghi, interpellato da Pierluigi Pardo solo per sapere quanto manca alla fine: un professionista ridotto a orologio vivente.