La Serie A è ferma ma noi non ci arrendiamo e da tre settimane la mandiamo avanti su FIFA 20, come fosse un mondo parallelo in cui l’emergenza del Coronavirus è passata e possiamo tornare a concentrarci sulla nostra passione per i gol di Joao Pedro e per gli assist di Luis Alberto.
Nel nostro multiverso, la Juventus è partita in fuga per lo scudetto la scorsa settimana, segno che il realismo di FIFA è diventato così soverchiante da aver reso la realtà virtuale più noiosa della realtà. La Lazio è stata fermata da un gol all’ultimo minuto di Meité, a Roma soprannominato già “Il Meitazo”, dopo un’uscita ritardata dei centrali della Lazio (il meme “lo chiude Acerbi” ha circolato molto nella capitale nell’ultima settimana).
In coda la situazione del Torino è sempre più inguaiata mentre tra le genovesi andamento come al solito altalenante, con i soliti cambi di panchina di Preziosi, che per qualche ragione ha richiamato in panchina Thiago Motta.
A livello di prestazioni individuali, Marko Rog e Manuel Locatelli sono spiccati più degli altri, in due delle squadre più brillanti dell’ultima giornata, ovvero il Cagliari e il Sassuolo.
In zona Champions Atalanta e Roma vanno a rilento, mentre da dietro le incalza il Milan, che a FIFA ha preso la forma che i tifosi sognano da anni: una squadra solida in difesa e spettacolare in attacco, con un Gigio Donnarumma che probabilmente è il portiere più forte del gioco.
Ma va bene adesso andiamo a vedere cosa è successo nella nuova giornata. Prima vi ricordo però le regole della casa: abbiamo simulato condizioni meteo e orari di gioco (secondo una calendarizzazione fatta da noi ma che prova a seguire i normali criteri della Serie A). Abbiamo settato due tempi da 5 minuti e tenuto “campione” come difficoltà. Abbiamo però abbassato leggermente la capacità dei portieri e alzato la precisione dei tiri degli attaccanti. Il realismo di FIFA ha finito infatti per far diventare il gioco più noioso della realtà e ci è voluta una spintarella per non far finire tutte le partite zero a zero, in un delirio utopico uscito dalla testa di Brera. Per quanto riguarda le formazioni, purtroppo, non abbiamo potuto fare scelte: se lasci che sia il computer a giocare vuole il diritto a scegliersi la sua formazione, e mi pare giusto.
Sempre un caro saluto a Matteo Barzaghi, interpellato da Pierluigi Pardo solo per sapere quanto manca alla fine: un professionista ridotto a orologio vivente.