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Lorenzo Bottini
La partenza a razzo di De’Aaron Fox
20 dic 2018
20 dic 2018
La point guard dei Sacramento Kings ha preso d’assalto le difese della NBA e non ha intenzione di fermarsi.
(di)
Lorenzo Bottini
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De’Aaron Fox è nato a New Orleans, la città del Voodoo e della magia creola - di cui ricorda l’aspetto quasi spettrale, con i capelli dritti da spirito benigno -, ma è cresciuto cestisticamente a Cypress, Texas, qualche chilometro fuori Houston. Lì ha portato il liceo locale a competere per la prima volta ad alto livello, guadagnandosi tutti gli onori dal Jordan Brand Classic al McDonald’s All-American e diventando la stella più luminosa della classe di recruiting di John Calipari. A Kentucky Fox si impone subito come il leader tecnico ed emotivo di una squadra estremamente giovane e inesperta, portandola per mano fino alle Elite Eight in una partita all’ultimo respiro contro la North Carolina che poi vincerà il titolo. Ma la prestazione che diventerà il biglietto da visita di De’Aaron agli scout NBA è quella precedente contro la UCLA di Lonzo Ball, nella quale segna 39 punti in faccia al figlio di LaVar di pura voglia di vincere.


https://www.youtube.com/watch?v=bb02UydQsqI

 



 



Quest’anno coach Dave Joeger ha finalmente capito che una squadra così giovane deve essere lasciata andare a briglia sciolta, specie se ha la fortuna di avere un fantino di razza come Fox. Sacramento è passata da essere lo scorso anno l’ultima squadra per numero di possessi ad andare più forte di quasi tutti, secondi solo agli Hawks per



 



 



 

 

Super stella Mario Bros Mode On


 



 



 



Qualche giorno prima di essere scelto con la quinta assoluta dai Kings, Fox viene invitato ad un evento promosso dalla EA Sports dove gli mettono un controller in mano e lo invitano a sfidare i vari giornalisti presenti al nuovo capitolo della saga di



 



 



 


 

 

Willie Cauley-Stein deve far trovare sotto l'albero un regalo enorme per tutte le volte che De'Aaron lo ha fatto volare sopra il ferro


 



 



 

Secondo un mio calcolo empirico, Fox è il giocatore che crea più canestri mentre la regia indugia sul marcatore del canestro avversario: non batte solamente i cinque avversari ma anche l’occhio onniscente della telecamera, sfuggendo per un istante all’incubo foucaultiano del controllo panoptico.

 


 

 

The transition will be not televised


 



 





 



 



 


 

 

Il footwork anche dopo cinque o sei palleggi ora è molto preciso, specie quando deve portare avanti il piede sinistro 


 



 


 

 

 

Qui ad esempio sfrutta la possibilità del tiro da fuori per spianarsi un'autostrada fino al ferro


 



 

 

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