Reattività, controllo del corpo, equilibrio, forza, rapidità decisionale.
Grazie a Chartside possiamo intuire facilmente quanto sia aumentata l’incidenza delle conclusioni da fuori l’arco rispetto alla passata stagione, che dal punto di vista realizzativo è stata la migliore della carriera di DeRozan (27.3 punti di media e 110.2 di offensive rating).
Angolo sinistro come in questo caso: Snell aiuta a centro area ma è una lettura che quest’anno DeRozan sa come punire.
Va detto che non è che sia proprio letale da quella zona di campo...
C’è ancora qualche normale ritrosia nelle scelte di tiro di DeRozan. Prima azione del match contro i Bulls: il blocco di Valanciunas regala tanto spazio al nostro che però non tira e preferisce rimanere nello schema, aspettando il taglio di Lowry. Il compare del californiano però a sua volta decide di mettere subito in ritmo il compagno e dargli un tiro piedi per terra: impossibile a questo punto esimersi per DeRozan.
Però come detto l’aggiornamento del software è stato effettuato e sta dando i suoi frutti. Qui la partita è già vinta e DeRozan potrebbe anche attaccare il ferro dopo aver battuto sul primo passo Jeff Green, ma invece con un crossover allarga ulteriormente lo spazio tra sé e l’avversario e si prende un comodo tiro piedi per terra.
Significativa la scelta che fa qui: dopo un cambio difensivo si ritrova di fronte Thon Maker, lo tiene sulle spine con un paio di palleggi e poi sfrutta quel centesimo di secondo in cui il lungo Bucks fa un passo indietro per alzarsi e segnare. Il vecchio DeRozan avrebbe quasi certamente sfruttato il mismatch attaccando di prepotenza.
Ibaka porta il blocco ad un DeRozan già in ritmo. Qui la coppia Bayless-Saric non è perfettamente coordinata nella copertura degli spazi, ma Bayless riesce comunque a toccare DeRozan per evitargli una comoda posizione di tiro oltre l’arco. A quel punto però si apre una voragine all’altezza della lunetta che DeRozan sfrutta affidandosi al suo patentato palleggio-arresto-tiro.