• NBA
David Breschi

La Motion Offense di Stevens e Popovich

Come Boston, San Antonio e le altre squadre NBA creano il movimento di uomini e…

Come lo giocano le altre

 

In sintesi si tratta un sistema di gioco open source a cui ogni allenatore aggiunge o toglie qualcosa per i propri fini ed è ormai parte integrante del playbook di ogni squadra NBA. Gli Charlotte Hornets di coach Steve Clifford utilizzano spesso la Motion Strong per dipanare la propria trama di gioco e dare fluidità alla manovra.

 

 

 

Dopo il blocco stagger e la conseguente disposizione Horns, Michael Kidd-Gilchrist passa al gomito per Zeller e sprinta a portare un blocco a Batum, che a sua volta sprinta per giocare un DHO centrale.

 

Per gli Atlanta Hawks, la Motion Strong è un punto fisso del proprio gioco, e non potrebbe essere altrimenti dato che il mentore di coach Mike Budenholzer è stato proprio Popovich di cui è stato assistente per 17 anni. Il flow offense degli Hawks è una gioia per gli occhi: dalla scelta del passaggio d’entrata riescono a creare infinite possibilità di gioco muovendosi all’unisono, mai casualmente, sempre in controllo.

 

 

 

Nella prima clip, Millsap riceve spalle a canestro, Korver sul lato debole è il destinatario il blocco stagger, legge il tipo di difesa di McDermott, ricciola al primo dei due blocchi e riceve in area per un gioco da tre punti.

 

 

 

Nella seconda clip gli Hawks riescono rapidamente a mettersi in posizione per la Motion Strong: Korver sfrutta l’inerzia del suo primo taglio sotto canestro per prendere velocità, sfruttare il blocco stagger, e con una pulizia tecnica divina mette a posto i piedi, riceve, prende la mira e spara a canestro in una frazione di secondo per il più classico dei suoi tiri da tre.

 

 

 

Un’idea simile l’hanno avuta i Clippers che giocano spesso la Motion Strong soprattutto all’inizio dei quarti, quando vogliono coinvolgere J.J. Redick e di conseguenza muovere la difesa. In questo caso il tracciato base viene modificato per schiacciare la difesa dei Thunder sotto la linea del tiro libero con la palla in post ed un triplo stagger, poi un secondo stagger seguito da un pick & roll che apre spazio al piazzato di Blake Griffin dalla lunetta.

 

Al grido di “Read & React” e “Flow Offense”, i coach NBA ricorrono alle varie interpretazioni della Motion per sviluppare quella fluidità di gioco necessaria a prendersi anche il più piccolo vantaggio su difese sempre più attrezzate e ciniche nel togliere punti di riferimento agli attacchi avversari. La capacità dei giocatori di occupare certe porzioni di campo e leggere le difese muovendosi di conseguenza sta soppiantando un modo di giocare basato sugli isolamenti stantii, ormai vetusti e facilmente intercettabili da qualsiasi difesa media NBA.

 

Il basket per definizione è uno sport di situazioni e di vantaggi: chi riesce a crearne e sfruttarne di più, ha migliori probabilità di ottenere dei risultati.

 

 

Page: 1 2 3 4

Page: 1 2 3 4

Tags :

Nella vita reale lavora come Web & Graphic Designer. Considerava Harold Miner il nuovo Michael Jordan. Mette clip di tattica su Twitter usando l'hashtag #BasketballPorn. Ha giocato nella Nazionale Francese Senior sotto falso nome (true story).