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David Breschi

La Motion Offense di Stevens e Popovich

Come Boston, San Antonio e le altre squadre NBA creano il movimento di uomini e…

La “Motion Strong” dei San Antonio Spurs

 

Gregg Popovich è uno dei migliori allenatori della storia e nel corso dei suoi 20 anni da capo allenatore a San Antonio è riuscito a creare un sistema di gioco fluido modellato attorno ai propri giocatori, in grado di esaltarne le qualità e metterli nelle condizioni di esprimere il proprio talento in un contesto di squadra e un’identità di gioco ben definita.

 

A livello di X&Os la sua idea è stata una sorta di passing game che prevede un set di partenza standard, buono per l’attacco a metà campo e per l’attacco in transizione, in grado di muovere tutti e cinque i giocatori in campo e ricreare situazioni favorevoli in base alle letture della difesa.

 

 
Il portatore di palla passa al rimorchio che ribalta il lato dandola all’esterno sul lato debole. Mentre la palla vola, il lungo in post basso cambia lato giocando per impegnare il suo difensore, e nel frattempo il portatore di palla e il secondo rimorchio portano un doppio blocco sfalsato (in gergo: stagger) per l’esterno in angolo che sale in punta. Se il movimento non produce nessuna situazione favorevole, i due lunghi si alzano ai gomiti, gli esterni si schiacciano in angolo, e si creano le basi per una disposizione “Horns” che porta a un flusso di gioco continuo in cui è possibile sviluppare concetti di Flex Offense, situazioni di Screen the Screener (bloccare il bloccante), pick and roll, blocchi per liberare i tiratori o isolamenti.

 

Una variante del set base può prevedere un blocco shuffle – dal nome del sistema Shuffle Offense ideato negli anni ‘40 che il grande Dean Smith elevò ad arte a livello NCAA prima con Air Force e poi a UNC -, ovvero un blocco cieco del giocatore di post basso verso l’esterno che taglia a canestro, seguito dallo stagger di entrambi i lunghi.

 

 
È una soluzione che permette di avere un isolamento veloce per Leonard mentre sul lato debole la difesa è impegnata dallo stagger e non può staccarsi per portare aiuto al difensore lasciato solo a cercare di sopravvivere su Kawhi Island.

 

 

 

Oppure ottenere l’effetto contrario, impegnando la difesa sul lato forte per poi colpirla con una bomba da tre punti sull’uscita in corsa di Patty Mills.

 

 

 

 

Cosa cambia se la palla finisce subito in post basso? Nulla, perché le tacche sono una postazione ideale per far schiacciare la difesa e aprire una visuale sul campo che permette di vedere il movimento dei compagni, in questo caso il taglio di Mills per sorprendere la difesa dei Rockets tutta orientata verso il giocatore in post.

 

 

 

Se i difensori preparano con anticipo lo stagger, una lettura corretta può essere quella di Tony Parker che, anziché scendere a bloccare, sfrutta un blocco diagonale che costringe la difesa a riorganizzarsi e poi esporsi ad un canestro facile del francese che duetta con Pau Gasol.

 

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Nella vita reale lavora come Web & Graphic Designer. Considerava Harold Miner il nuovo Michael Jordan. Mette clip di tattica su Twitter usando l'hashtag #BasketballPorn. Ha giocato nella Nazionale Francese Senior sotto falso nome (true story).