L'Ultimo Uomo

  • Calcio
  • NBA
  • Sport
  • Fondamentali
  • Expected Goals
  • Calcio
  • NBA
  • Sport
  • Fondamentali
  • Expected Goals
  • Chi siamo
  • Le Firme
  • Archivio
  • Newsletter
  • Sponsor
  • Long-Form
© Alkemy. Made with love
Informativa Cookies
Foto di Cristina Quicler/Getty
Fondamentali Daniele V. Morrone 17 gennaio 2017 5'

La mistica del Siviglia

Il coraggio di Sampaoli abbatte il cinismo del Real Madrid e riapre la Liga.

Condividi:

La sfida tra le prime due squadre della Liga è stata all’altezza delle aspettative. La partita ha avuto un alto livello tecnico, tattico, atletico ed emotivo. Il Real Madrid con la sconfitta ha visto finire il proprio record storico d’imbattibilità (40 partite senza sconfitte) e ha conosciuto sulla propria pelle le potenzialità di una squadra consacratasi come avversario diretto per il titolo. Un capitolo finale, insomma, all’altezza della miniserie di tre partite con cui Zidane e Sampaoli hanno monopolizzato l’attenzione calcistica in Spagna nelle ultime settimane.

 

Tatticamente, sono due le cose che rimarranno di questa sfida: la strategia iniziale inedita di Zidane e la mossa con cui Sampaoli ha svoltato la gara.

 

 

L’intelligenza di Zidane

 

I dubbi sull’incidenza di Zidane sui risultati di questa squadra possono esistere, ma non si può negare che il tecnico non studi gli avversari e non si preoccupi di alterare il proprio sistema per rispondere al contesto. Due partite consecutive contro il Siviglia hanno portato Zidane a capire come poter sviluppare un controllo territoriale nella propria metà campo e portare così al minimo i rischi dovuti dalla partita generati dalla pressione del Siviglia. Sulla base del vantaggio di punti che il Real Madrid può difendere sugli avversari, Zidane decide di impostare una gara che accetta due risultati su tre. Per il Real sembra importante non perdere e scende in campo con una difesa a 5 e un atteggiamento che mira al controllo. Varane, Ramos e Nacho sono al centro di una difesa che schiera Carvajal e Marcelo ai lati e Casemiro davanti. Un modulo che vuole disinnescare le marcature del Siviglia: Varane e Ramos (soprattutto lui) con la conduzione palla al piede possono provare a tagliere la pressione del Siviglia nell’uno contro uno. L’aspetto con cui Sampaoli ha provato nella partita precedente a mettere in difficoltà l’uscita del pallone avversaria.

 

Questa impostazione ha colto di sorpresa Sampaoli e nei primi minuti il Siviglia non sapeva bene come attaccare.

 

Modric e Kroos, con più libertà di salire e appoggiare i due attaccanti nella pressione (mai costante per scelta), hanno consentito al Madrid di giocare senza troppi rischi. La squadra poteva difendere la propria area per poi attaccare con pochi passaggi. Questo atteggiamento ha tolto continuità al possesso del Siviglia, costringendolo alla ricerca degli spazi di mezzo.

 

Nel primo tempo il Real Madrid non ha subito grandi occasioni da gol, ma c’è da dire che a sua volta non ha creato tanti pericoli in area di rigore del Siviglia (ad eccezione di un’occasione sbagliata in modo clamoroso da Cristiano).

 

xG

 

Il 5-3-2 scelto da Zidane ha caricato di troppe responsabilità la coppia di esterni e quella di attaccanti, ed entrambi non hanno risposto positivamente. Gli esterni hanno perso lo scontro diretto con i terzini avversari Mariano ed Escudero: Carvajal non è mai riuscito ad arrivare sul fondo, non ha tentato neanche un cross e non è riuscito nell’unico dribbling provato in attacco. Dall’altra parte Marcelo non ha trovato il modo di accompagnare la squadra sulla trequarti (carenza atletica?), abbassando il volume di gioco che lo rende di solito un regista occulto del Real Madrid.

 

Madrid

Se a destra Modric ha compensato in maniera perfetta i mancati tocchi di Carvajal spingendosi ben più alto del normale ad aiutare le due punte, la staticità di Kroos ha fatto risaltare di più la partita non entusiasmante di Marcelo.

 

I due attaccanti si sono comportati come spesso succede nelle giornate negative. Benzema provava a essere utile nella manovra muovendosi tanto e toccando palloni fuori dall’area; Ronaldo che invece prova a forzare la giocata risolutrice, fallendo però nell’esecuzione (solo due tiri nello specchio e facili per il portiere). Nonostante una partita di altissimo livello dal punto di vista tattico, fisico e tecnico, la sterilità offensiva del Real (o se vogliamo la scelta troppo conservatrice di Zidane) non ha permesso alla squadra di arrivare agli ultimi minuti di fuoco al Ramón Sánchez Pizjuán con il risultato già congelato.

 

 

La mistica del Siviglia

 

Molto nasce dalla magnifica partita a tutto campo di N’Zonzi, chiave di volta di tutto un sistema che non ha paura di esporsi. Il Siviglia aveva iniziato con un 4-2-3-1 con Iborra e N’Zonzi davanti alla difesa e i quattro davanti con molta libertà di movimento. Franco Vazquez e Ben Yedder si scambiavano posizione a seconda dei momenti della partita: Vazquez da centrale ha avuto un ruolo più da falso 9, mentre il francese ha provato anche movimenti in profondità. Vista però la capacità di N’Zonzi di dominare il centrocampo da solo, Sampaoli ha deciso di inserire Sarabia per Iborra due minuti dopo l’entrata di Kovacic per Kroos (a 25 minuti dal termine).

 

È stata questa la mossa che ha svoltato la partita del Siviglia. Sampaoli ha deciso di affidarsi totalmente in termini difensivi al talento di N’Zonzi e ha messo 4 giocatori in grado di muoversi tra le linee davanti a lui. A quel punto ha superato i problemi di inferiorità posizionale rispetto alla difesa a 5 del Madrid. I movimenti esterno-interno Sarabia e Jovetic liberano spazio alle salite dei due esterni e permettono di sfruttare la partita non perfetta di Marcelo e Carvajal.

 

Se con il pallone N’Zonzi è stato il giocatore con più passaggi effettuati, è senza che ha dato il meglio con 7 duelli aerei vinti su 7, 4 palle recuperate e 7 takle a buon fine su 7 tentati. Si è permesso anche di riprendere Cristiano.

 

via GIPHY

 

Se dal punto di vista dell’equilibrio può sembrare una scelta pazza, visto che la transizione difensiva del Siviglia perde qualsiasi parvenza di ordine, dimostra dall’altra parte quanto la spregiudicatezza di Sampaoli, la sua voglia di forzare i limiti, stia pagando. Trovare l’equilibrio solo attraverso la proposta offensiva, con un solo giocatore a tappare i buchi, ha funzionato. O meglio: ha creato i presupposti per dare convinzione ai tifosi che potesse funzionare.

 

Al Ramón Sánchez Pizjuán 42 mila persone sembrano il doppio e spingono anche i giocatori più stanchi a non abbassare minimamente il livello di sforzo. Perfino il Real Madrid, la squadra che con Zidane ha ritrovato un’epica fondata sulla capacità di uscire indenne da qualsiasi condizione avversa, non riesce a superare la mistica di questo Siviglia.

 

Una delle tante occasioni con cui il Siviglia asfissia il Real Madrid nel finale: in questo caso Jovetic raccoglie la palla da un passaggio sull’esterno e finisce per andare al tiro. Da notare come i compagni attaccano bene l’area per dargli opzioni di passaggio con Vietto che si libera in area piccola e Nasri che si posiziona al limite.

 

Nell’inferno degli ultimi minuti il Siviglia crea occasioni a ripetizione, costringendo il Real Madrid in apnea. Arriva prima l’autogol di Sergio Ramos – un incredibile segno di malasorte, dove è difficile non credere a piani divini – che nella partita precedente si era scontrato con i tifosi del Siviglia. E poi il gol di Jovetic a completare la rimonta in pieno recupero.

 

Ancora una volta lo stadio andaluso è uscito imbattuto e ancora una volta il Siviglia ha raccolto i frutti della propria mistica (10 gol fatti negli ultimi 10 minuti di gioco in questa stagione, o se preferite 11 punti guadagnati). Monchi ha già promesso altri investimenti sul mercato invernale per provare l’impresa di giocarsi il titolo contro i due giganti fino alla fine.

 

Questa sfida non ci ha solo detto che il Siviglia è una seria candidata al titolo, ma che la sua mistica, unita a un allenatore che non accetta mai passivamente i contesti, possono abbattere anche la versione più cinica del Real Madrid.

 

 

Tags : real madridsiviglia

Daniele V. Morrone, nato a Roma nel 1987. Laureando in economia, amante del "calcio di posizione" di Cruijff e Guardiola, segue con attenzione l'evoluzione del calcio asiatico.

Condividi:
Carica i commenti ...

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi "Stili di gioco" direttamente nel tuo inbox.

Potrebbero interessarti

Fondamentali Federico Aquè 6'

Il Napoli conosce i punti deboli del Liverpool

La strategia di Ancelotti ha pagato, ma al Napoli servirà altro per uscire dalla crisi.

Fondamentali Fabio Barcellona 9'

Contro la Juventus un buon piano gara non basta

L’Atalanta ha messo in difficoltà i bianconeri, a cui però sono bastati gli ultimi 15 minuti.

Fondamentali Francesco Lisanti 6'

L’Inter sa adattarsi a ogni contesto

La squadra di Conte sta tenendo vivo il campionato.

Fondamentali Federico Aquè 7'

Juventus-Milan: il talento risolve i problemi

Una delle migliori prestazioni stagionali non è bastata al Milan.

Fondamentali Dario Pergolizzi 7'

Per l’Inter non è stato solo un problema di rosa

Dopo un buon inizio, la squadra di Conte non è riuscita a contenere il feroce ritorno del Borussia Dortmund.

Dello stesso autore

Calcio Daniele V. Morrone 8'

L’anno del sesto Pallone d’Oro di Lionel Messi

Per l’argentino è stata la stagione delle responsabilità.

Premier League Daniele V. Morrone 7'

Tutti gli errori di Unai Emery all’Arsenal

E ora si parla di Pochettino, Allegri e Arteta.

NBA Daniele V. Morrone 11'

La convivenza tra Doncic e Porzingis può solo migliorare

Che futuro bisogna attendersi dalla coppia dei Dallas Mavericks.

Calcio Daniele V. Morrone 8'

5 talenti da tenere d’occhio dal Mondiale U17

Una competizione piena di giovani talenti.

Premier League Daniele V. Morrone 6'

Il Liverpool è la migliore squadra al mondo (almeno ad Anfield)

La vittoria col City ne è l’ultimo esempio.

I più letti del mese

Calcio Diego Guido 18'

Maurizio Viscidi e la rivoluzione del calcio giovanile italiano

Il coordinatore del settore giovanile è uno dei personaggi più influenti del calcio italiano.

Serie A Matteo Gatto 15'

Capire Khedira

Il centrocampista bianconero mette in questione l’idea di talento calcistico.

Calcio Daniele Manusia 6'

Foto di Zaniolo troppo simili a foto di Totti

Sembra che Zaniolo abbia studiato l’iconografia Tottiana.

cultura Redazione 2'

Cosa ha detto veramente Cristiano Ronaldo a Sarri

Alcune ipotesi.

Calcio Emanuele Atturo 8'

Storia della bromance tra Lautaro e Lukaku

I due attaccanti dell’Inter sembrano fatti l’uno per l’altro.

altro da real madrid
Calcio Emanuele Mongiardo 16'

Zarro come Benzema

I legami tra calciatori e rapper, rappresentati da Karim Benzema e dalla sua amicizia con Booba.

Hype Marco D'Ottavi 9'

Hype: Luka Jovic

Il salto dall’Eintrecht al Madrid ha generato grande entusiasmo.

Febbre da calciomercato Marco De Santis 7'

Chi può permettersi Neymar?

Il giocatore del PSG è sul mercato, ma costa molto.

altro da siviglia
Calcio Daniele V. Morrone 5'

La Perla di Utrera

Che ricordo ha lasciato José Antonio Reyes.

Calcio Emiliano Battazzi 18'

L’inganno di Monchi

Breve storia del passaggio del DS spagnolo a Roma.

Fondamentali Emanuele Mongiardo 10'

Il Siviglia ha punito le ingenuità della Lazio

I biancocelesti hanno offerto il fianco alle ripartenze della squadra di Machín e ora devono compiere un’impresa al Sánchez Pizjuán.