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Foto di Patrick Stollarz/Getty Images
Fondamentali Flavio Fusi 28 settembre 2016 5'

La freschezza del Borussia di Tuchel

Non è bastata ad avere la meglio sul valore assoluto del Real Madrid.

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Il Signal Iduna Park ha ospitato la gara più interessante del secondo martedì di Champions: i padroni di casa del Borussia hanno ospitato il Real Madrid, mai vittorioso a Dortmund (2 pareggi e 3 sconfitte prima di questa partita).

 

Tuchel ha schierato i suoi con il 4-3-3. Piszczek, Sokratis, Ginter e Schmelzer hanno formato, da destra a sinistra, la linea difensiva a protezione della porta di Bürki, complice anche l‘indisponibilità del centrale difensivo Bartra. A centrocampo Weigl ha agito da pivote, con Götze e Gonzalo Castro da interni di centrocampo. In avanti Guerreiro a sinistra e Dembélé a destra hanno giocato ai fianchi dell’unica punta Aubameyang.

 

Anche Zidane ha proposto una sorta di 4-3-3, in cui Keylor Navas si è ripreso il proprio posto tra i pali oltre tre mesi dopo l’operazione al tallone. In difesa, complice l’assenza di Marcelo, Danilo ha giocato terzino sinistro, con Carvajal a destra e Ramos e Varane come coppia centrale. A centrocampo, con Casemiro ancora out, è stato Kroos ad agire davanti alla difesa, con Modrić e (sulla carta) James da mezzali. In avanti spazio alla “BBC”, con Bale a destra, Benzema punta centrale e Ronaldo largo a sinistra.

 

 

La prima mossa di Zidane: James su Weigl

 

«James non ha avuto occasioni ma ha fatto una buona partita, ha lavorato tanto su Weigl» Le parole di Zidane a fine partita permettono di introdurre quello che è stato uno dei temi tattici più evidenti nel corso del match. Pur partendo almeno nominalmente da mezzala sinistra, ogni volta che il Dortmund cominciava l’azione, il colombiano prendeva in consegna Weigl, marcandolo a uomo e cercando di eliminarlo dalla costruzione della squadra di Tuchel.

 

1-6

Bürki comincia l’azione palla a terra e James si incolla prontamente a Weigl.

 

Visti i compiti difensivi di James, in fase di non possesso il Real Madrid si strutturava in un 4-4-2. Benzema si manteneva in linea con l’ex giocatore del Monaco, cercando di disturbare il difensore centrale in possesso senza troppa convinzione, tanto che il suo impegno terminava quando la palla giungeva al terzino. Sulle fasce erano Bale e Ronaldo a dover mettere in difficoltà i terzini, visto che nei piani di Zidane, la marcatura su Weigl avrebbe dovuto indirizzare il gioco dei centrali verso le fasce laterali.

 

Eppure è difficile dire che James abbia effettivamente eliminato Weigl dalla partita. Se è vero che nella trequarti del Borussia l’influenza di Weigl è stata poca o nulla, nelle zone più avanzate di campo è stato tra i più coinvolti.

 

2-20

La marcatura di Weigl non impediva certo al Borussia di progredire. In quest’esempio, Benzema segue la circolazione orizzontale dei difensori e si ritrova molto vicino a James, lasciando a Ginter la possibilità di verticalizzare su Castro.

 

Il Real ha lasciato il controllo della partita al Borussia, e una volta che i gialloneri trovavano il modo di progredire (ad esempio abbassando una delle due mezzali) nella metà-campo avversaria, le rotazioni posizionali dei giocatori del Dortmund e la struttura del Real, con James che spesso retrocedeva determinando un 4-5-1 difensivo, garantivano maggiori libertà a Weigl.

 

3-20

Il Real è rintanato nella propria metà-campo e il Dortmund attacca con tutti i giocatori di movimento. Qui l’avanzata di Ginter permette a Weigl di liberarsi. James è indeciso sul da farsi e va a coprire Sokratis, lasciando al tedesco la possibilità di avanzare ulteriormente.

 

A ulteriore conferma della permanente influenza di Weigl nel gioco del Borussia,  i 54 passaggi completati su 54 tentati (chiuderà a 94/100) e i 2 passaggi chiave in un tempo del pivote di Tuchel.

 

 

Il Real può segnare in qualsiasi momento

 

Nonostante il dominio del Dortmund, con il Real che a tratti pareva in balia di un avversario che collezionava occasioni costruendo sul centro-sinistra grazie alle combinazioni tra Schemlzer, Götze e Guerreiro prima di ribaltare il fronte d’attacco su Dembélé (Tuchel aveva probabilmente identificato in Danilo un potenziale punto debole della difesa dei “blancos”, ma il brasiliano è stato attento), è stata la squadra di Zidane a passare in vantaggio.

 

Dopo un’azione insistita dei padroni di casa, i “merengues” hanno recuperato palla e Modric ha subito lanciato un gran contropiede con un passaggio d’esterno per Benzema largo a sinistra. Il pallone è poi passato dai piedi di Kroos, James e Bale, che di tacco e in maniera un po’ fortunosa è riuscito a servire Ronaldo, che ha coronato un contropiede da manuale del calcio, mettendo da parte le polemiche con Zidane.

 

 

 

Il pressing offensivo del Dortmund è stato una spina del fianco per il Real, costretto spesso a calciare lungo, ma poter contare su un giocatore come il croato per cui giocare con o senza pressione quasi non fa differenza è stata la chiave in molte transizioni della squadra del Real. Inoltre, il gegenpressing dei padroni di casa era complicato dallo spazio che si veniva a creare tra Weigl e i centrocampisti, anche perché Götze e Guerreiro si scambiavano spesso di ruolo.

 

Lo svantaggio non ha cambiato il piano gara di Tuchel e i suoi hanno continuato a premere con e senza palla. Il pareggio è arrivato poco prima della fine del primo tempo su una mancata respinta di Navas dopo un calcio di punizione di Guerreiro, anche se il gol di Ronaldo annullato per fuorigioco ha rischiato di vanificare gli sforzi di Aubameyang (autore del gol) e compagni.

 

 

La seconda mossa di Zidane: liberare Kroos

 

Fin dal calcio di inizio della ripresa è stato evidente il rimescolamento di carte di Zidane. Il tecnico ha riorganizzato il centrocampo con Modric davanti alla difesa, James centro-destra ma più avanzato rispetto al centro-sinistra Kroos. L’intenzione era ricavare più intraprendenza per il proprio centrocampista centrale, visto che fin lì il tedesco si era più che altro occupato di assicurare il possesso.

 

Indipendentemente dalla volontà di Zidane, il Real ha guadagnato un maggior controllo sulla partita, alzando notevolmente il proprio baricentro, facendo emergere in maniera netta l’orientamento sull’uomo della propria strategia difensiva, soprattutto a centrocampo. Un atteggiamento comunque reattivo, ma che permetteva di avere un immediato accesso sul portatore di palla quando il Borussia muoveva il pallone da un giocatore all’altro.

 

4-9

Un’immagine che ben evidenzia la strategia difensiva del Real di Zidane e i cambi di posizione operati a centrocampo dopo l’intervallo.

 

Il nuovo approccio del Real Madrid ha portato i suoi frutti e sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Varane ha portato in vantaggio la propria squadra. Nel tentativo di recuperare la partita, Tuchel ha operato due cambi, inserendo Pulisic per Dembélé ed Emre Mor per Guerreiro, proponendo una squadra ancor più a trazione anteriore, dopo che il primo cambio era stato Schürrle per Götze.

 

Dopo il gol Zidane ha riproposto un atteggiamento più conservativo e ha richiamato in panchina James per Kovacic. Se già nel primo tempo il Dortmund aveva lasciato qualche spazio di troppo in transizione, con il tempo che stringeva si è fatto trovare ancora più scoperto e i difensori gialloneri hanno dovuto ricorrere a più riprese al fallo tattico per non compromettere definitivamente il risultato. A tre minuti più recupero dal termine, gli sforzi del Borussia sono stati premiati con Schürrle che ha infilato un potente sinistro sotto la traversa, firmando il definitivo 2-2.

 

5-6

Gli xG della gara raccontano di una partita equilibrata, in cui il Real si è reso più pericoloso pur costruendo meno occasioni.

 

Dopo il 6-0 rifilato al Legia, questa partita ha definitivamente restituito alla Champions una delle protagoniste principali degli ultimi anni. Il Dortmund ha cambiato allenatore e molti dei suoi interpreti, ma è riuscito a imporre il proprio gioco per un tempo ed oltre sui campioni uscenti. Zidane aveva assaporato la vittoria, ma il gol nel finale ha fatto sì che il Borussia mantenesse la propria imbattibilità casalinga nei confronti con il Real Madrid. In un’ottica più ampia, il pareggio dà un leggero vantaggio ai “merengues” per la vittoria del girone, ma un Dortmund del genere può giocarsela anche al Bernabeu, dove il Real ha già stentato contro lo Sporting CP.

 

 

Tags : borussia dortmundchampions league 2016/17real madridzinedine zidane

Flavio Fusi è nato nel 1993 e vive ad Arezzo. Laureato in Management, lavora per una startup tech e collabora anche con il sito di analytics StatsBomb.

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