Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Viaggio nella stravaganza di Kostas Manolas
22 dic 2021
22 dic 2021
Sei momenti per ricordare un difensore unico, a modo suo.
(di)
(foto)
Dark mode
(ON)

Kostas Manolas se ne è andato all’improvviso, come un rapinatore in fuga si è presentato all’aeroporto con una valigetta di contanti, stufo della sua vita e pronto a lasciarsela alle spalle. È stato fermato dalla Guardia di Finanza perché trasportava più di ventimila euro, e nessuna persona sana di mente, e che non ha niente da nascondere, cerca di partire con in tasca ventimila euro in contanti.


 

Abbiamo smesso di chiederci cosa sta facendo Manolas, abituati ormai alle sue stravaganze, pensavamo a un rientro anticipato a casa prima di Natale: con i problemi fisici patiti ultimamente forse non c’era motivo di restare a Napoli. Invece il giorno dopo è uscita la notizia del suo trasferimento all’Olympiacos: Manolas con la maglia a righe bianche e rosse, irsuto, che guarda in camera col suo sguardo buffo da finto cattivo. Due mesi fa era considerato ancora uno dei migliori difensori della Serie A, oggi ha già l’aria dell’ex giocatore, finito a riposare le membra nel campionato di casa, nella squadra che lo ha cresciuto, ad appena trent’anni: un’età in cui un difensore di alto livello è ancora al massimo delle proprie possibilità. Ha gli stessi anni del compagno di reparto Kalidou Koulibaly, un giocatore che consideriamo nel prime e proiettiamo persino nel futuro. Ad Atene è stato accolto da eroe, con cori lanciati in riva al mare.


 



 

È un ritorno difficile da interpretare. Manolas era davvero troppo consumato a livello fisico per continuare a giocare nel Napoli? Luciano Spalletti non aveva più fiducia in lui dopo il grave errore contro la Juventus? Alla fine di quella partita Kostas aveva detto «Siamo fortissimi» e Spalletti aveva risposto con una classica freccia di veleno dalla sua faretra: «Siamo quello che si fa, non quello che si dice».



Oppure è solo un misto di tutte queste cose, unite alla leggendaria pigrizia di Manolas, a una nostalgia di casa che non è mai riuscito a nascondere. Ogni volta che poteva parlava di Naxos come il paradiso in terra.


 

Per salutare uno dei migliori difensori dell’ultimo decennio di Serie A, abbiamo raccolto i suoi migliori momenti, quelli che lo raccontano meglio, e che quindi sono inevitabilmente momenti strani. Perché Manolas è, effettivamente, strano, senza alcuna connotazione negativa ma solo seguendo la definizione di “strano” che offre per esempio la Treccani: «Riferito a persona, che ha un carattere, un modo di pensare e di sentire e in genere un comportamento diverso da quello della maggior parte degli uomini».


 

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura