
Non c’è molto da spiegare su Teun Koopmeiners delusione della Serie A 2024/25: alcune cose si spiegano da sole. Si può dire, però, che l’olandese è riuscito a essere una delusione su un doppio livello, quello collettivo - come delusione dei tifosi, o anche solo osservatori interessati, per la Juventus di Thiago Motta; e singolo, come RoboKoop, calciatore che aveva messo a ferro e fuoco la serie A negli ultimi anni oltre la tattica o i ruoli.
Partiamo col primo livello, quello collettivo. In estate la Juventus ha inseguito così a lungo Koopmeiners, e lui aveva fatto così tanto per rompere con l’Atalanta, che sembrava quasi dovesse essere davvero l’ultimo, prezioso pezzo del puzzle, che il suo arrivo, avrebbe sbloccato a cascata la squadra di Motta trasformandola in quello che poi è stato invece il Barcellona di Flick.
La Juventus di Motta invece è stata né carne né pesce, e Koopmeiners è stato né carne né pesce. Vederlo vagare per il campo spaesato, messo in evidente difficoltà dal contesto tattico che aveva intorno è stato avvilente (volendo provare a essere neutri). Trequartista nel 4-2-3-1 fluido pensato dall’allenatore, non si è mai capito cosa volesse da lui. All’inizio si è trovato a compensare i movimenti a stringere di Yildiz, finendo spesso a fare l’ala; poi ha iniziato ad abbassarsi per toccare più palloni. Sulla trequarti non è stato mai decisivo, né con i gol, né con gli assist. Motta ha continuato a farlo giocare, ma più per la sua applicazione senza palla, in una squadra che ormai era diventata capace solo a difendersi. Nelle 25 partite giocate con Motta in Serie A non ce n’è stata una (forse una) in cui si è visto qualcosa oltre la mediocrità da parte di Koopmeiners, e l'infortunio alla costola poteva essere una scusa solo all’inizio. Addirittura Motta ha finito per toglierlo dal campo, preferendogli McKennie come trequartista: una decisione che spiega molto della confusione generale su cosa volevano da lui.
Ma passiamo al secondo piano invece è quello personale. Fatte le premesse di cui sopra, quanto un calciatore costato 60 milioni, che negli ultimi anni è stato sicuramente tra i migliori in Serie A può buttarsi giù così facilmente? Dovrebbe esistere un livello minimo sotto il quale non dovrebbe scendere, almeno idealmente, e invece Koopmeiners ci è sceso. Tudor, che si poteva pensare fosse stato chiamato anche per rivitalizzare l’olandese, dopo averlo visto una settimana lo ha mandato ad allenarsi a parte con “l'obiettivo di smaltire l'acido lattico accumulato, recuperare la forza e ritrovare brillantezza atletica”. Un epilogo della sua stagione che sembra comico, se non fosse tragico. Cosa ha tolto la forza a Koopmeiners? È una cosa à la Sansone? Gli hanno tagliato i capelli? Come è possibile? Se possiamo discutere delle sue caratteristiche tecniche, fino a pochi mesi fa era impossbile discutere quelle fisiche. E invece l’olandese non ha solo segnato molto meno del suo ultimo anno all’Atalanta (4 gol contro 15), non solo ha servito meno assist (7 contro 3), scombussolato totalmente il suo rapporto con gli xG (15 gol da 8.2xG l’anno scorso, 4 da 5.1xG quest’anno), ma ha perso pure la sua forza fisica.
Peggio di così, insomma, era impossibile, ma se siete tifosi della Juventus, o di Koopmeiners, fatevi forza: non sarebbe la prima volta che un vincitore di questo premio poi si riscatta. Se poi dovesse arrivare Antonio Conte...