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I migliori meme sulla vicenda Kean-Bonucci
04 apr 2019
04 apr 2019
6 meme sul recente caso di razzismo in Serie A, e su tutti i suoi strascichi mediatici.
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Questo articolo è stato scritto in collaborazione Serie /A/ Memes, che potete seguire su Facebook e Instagram.

Martedì sera, durante Cagliari-Juventus, alcuni tifosi di casa hanno fischiato e rivolto ululati razzisti ai giocatori neri della Juventus. La situazione è peggiorata quando, all’85’ minuto, Kean ha realizzato il gol dello 0-2 per i bianconeri e ha deciso di esultare fermandosi e guardando in faccia i tifosi avversari. Per quanto assurdo possa suonare, dopo la partita si è parlato più dell’atteggiamento di Kean che del razzismo dei tifosi. In fondo il razzismo si può liquidare con una breve frase di condanna, mentre su Kean si può esprimere tutta la raffinatezza intellettuale e ambiguità ideologica tipica del nostro opinionismo, e misurare quanto e come avrebbe sbagliato - un ragazzo che non ha letteralmente fatto nient’altro che guardare in faccia, con dignità, come per offrire uno specchio, le persone che gli avevano rivolto insulti ignobili fino a quel momento.

A offrire un ulteriore, probabilmente involontario, appiglio ideologico a quanti avessero a cuore la causa razzista ci ha pensato Leonardo Bonucci, che a fine partita ha detto che anche Kean ha sbagliato, che si festeggia con i compagni, e che la colpa della situazione era per metà anche sua - 50/50, diciamo. Per una volta, le reazioni del mondo del calcio contro Bonucci sono state nette e diffuse, da Memphis Depay a Stormzy, fino a Raheem Sterling, da mesi tra i più attivi nella battaglia contro il razzismo nel calcio. Alla fine anche Bonucci ha dovuto chiarire in un post su Instagram che anche secondo lui il razzismo fa schifo, e ci mancherebbe altro. Poi ovviamente ci sono i meme: abbiamo chiesto a Serie /A/ Memes di raccogliere i migliori sul tema.

Bonucci commenta come un elettore di Salvini

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Quella di giustificare il razzismo con argomentazioni cervellotiche è una pratica dialettica di cui Matteo Salvini è maestro. I suoi elettori hanno imparato gli artifici retorici per litigare sui social e Leonardo Bonucci sembra uno di loro.

Anche a livello estetico esistono dei punti di contatto: basta infilare a Bonucci un paio di Ray Ban a goccia, corredo essenziale della divisa ufficiale dei fascisti di internet, tra cui molti commentatori dei post di Salvini.




Siamo proprio sicuri siano ululati razzisti?

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Immagine di Mattia Tammaro.

Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini dopo la partita è andato ai microfoni e non era sicuro che ci fossero stati degli “uh-uh” razzisti da parte del pubblico: «Io ho sentito soprattutto dei fischi, sarebbero arrivati ugualmente a tutti gli altri giocatori. Se ci sono stati degli ululati sono da condannare». Un po’ come nella scena in cui il Signor Burns, fischiato in un teatro di Springfield, non vuole proprio capire che il pubblico ce l'ha con lui.




Tutti odiano Bonucci

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Immagine di Carlotta Betti.

Raramente si erano viste tante reazioni e così nette nei confronti di un’uscita infelice e ambigua come quella di Bonucci. L’immagine riprende la serie tv “Everybody hates Chris” - che a sua volta riprendeva, ribaltandolo, “Everybody Loves Raymond”. Una serie ideata dal comico Chris Rock che riprende le sue vicende auto-biografiche: un ragazzo afro-americano di nome Chris si trasferisce in una scuola in cui è l’unico nero.

Il meme ribalta quindi ulteriormente i propri riferimenti, con Bonucci che viene messo in mezzo dai personaggi che hanno preso posizione contro di lui. Tra di loro spicca per assurdità Dejan Lovren, che ha dichiarato: «Odiare persone solo per il colore della pelle è sbagliato. Non importa qual è il colore che si odia. È solamente sbagliato. Diciamo NO al razzismo». Il difensore croato qualche tempo fa aveva rimediato una squalifica per aver insultato via Instagram Sergio Ramos con un video che, diciamo, non era un miracolo di “politically correct”: «Gli ho dato un bella gomitata. Parla adesso amico! Siete un branco di fighette!». Nell’immagine anche Sterling, che qualche settimana fa ha esultato come Keane di fronte ai tifosi del Montenegro che per tutta la partita gli avevano rivolto degli ululati. Poi Alex Sandro e Blaise Matuidi, che ha dichiarato che la prossima volta che riceverà degli insulti razzisti smetterà di giocare.




50/50

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Immagine di Francesca Simeo.

Una famosissima scena dei Griffin che potete vedere qui. Alla dogana le persone vengono controllate in base al colore delle pelle: le gradazioni più chiare sono ok, quelle più scure non sono ok, 50/50 diciamo.




Sterling vs Bonucci

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Immagine di Alessandro Pari.

L’immagine riprende uno dei momenti più random della storia recente dei social calcistici, la stories su Instagram in cui Benatia attaccava Crozza e voleva farci a botte.




Il paternalismo come mezzo di discriminazione

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Come sappiamo la forza dei meme è quella di creare cortocircuiti tra più avvenimenti d’attualità. Tipo quello che è successo stamattina a Torre Maura, dove - in riferimento alle proteste di ieri contro l’arrivo di una comunità Rom - un ragazzo stamattina ha discusso con degli attivisti di Casapound. Mentre gli veniva mostrata aggressività e poco rispetto, lui è riuscito a smascherarli solo con le parole e l’argomentazione.

L’immagine mette in evidenza il paternalismo che spesso i razzisti usano come mezzo di discriminazione e di oggettificazione delle persone di colore e, nel caso del video, per provare a sminuire i loro interlocutori. Una modalità sottile ma potente di discriminazione, che Jordan Peele ha descritto bene in Get Out.




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