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Michele Serra
È l'era dei Kansas City Chiefs
12 feb 2024
12 feb 2024
Un altro Super Bowl vinto da Mahomes e compagni.
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Michele Serra
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John Angelillo / Imago
(foto) John Angelillo / Imago
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Mecole Hardman aveva iniziato la stagione con la maglia dei New York Jets e l’ha finita con il touchdown della vittoria a 3 secondi dalla fine dell’overtime con i Chiefs. È anche grazie a lui che Kansas City alza il terzo Super Bowl nelle ultime cinque stagioni, diventando una delle grandi dinastie della NFL. «Dalla pressione nascono i diamanti» canta Don Toliver, e in effetti i Chiefs ne hanno viste abbastanza per non lasciarsi turbare dagli eventi. I 49rs partono forte in difesa, tenendo a bada Isiah Pacheco - il RB finirà con 59 yard su 18 portate - e creando pressione a Mahomes, soprattutto con i due defensive end, che hanno sfruttato la vulnerabilità dei due offensive tackle dei Chiefs. Nick Bosa, in particolare, ha generato 10 pressioni su 48 snap in pass rush, cifra buona per il 20.8% di pressure rate. Il primo quarto è davvero bloccato: San Francisco parte forte e arriva alle porte della endzone, salvo assistere al fumble di Christian McCaffrey (ne vedremo un po’ in questa partita). Dominano le difese, Kansas City non riesce a trovare sbocchi; i Niners, come prevedibile, si dedicano alla protezione del fondo del campo, concedendo spazio solo sul medio-corto, mentre la d-line fa il resto. Il primo momento saliente della serata è un field goal, arrivato dopo l’eccellente giocata difensiva di Trent McDuffie sul passaggio diretto a Deebo Samuel in endzone. Jake Moody segna un calcio da 55 yard, record all-time del Super Bowl, per giunta realizzato da un rookie. Il primato, però, durerà poco: più tardi, Harrison Butker, dall’altra parte, ne segnerà uno buono per 57 yard. Kansas City riceve il pallone e, dopo aver convertito un quarto down con una giocata rischiosissima di Rice, mette in moto Mahomes. San Francisco sembra in cover 2, con le due safety alte a controllare il fondo del campo; i due difensori sarebbero anche in ottima posizione, ma Gipson si distrae perdendo di vista il pallone e lasciando lo spazio necessario a Hardman per ricevere il pallone. La squadra di Shanahan, però, si salva: nell’azione immediatamente successiva, Pacheco si fa rubare il pallone, palla Niners.

Il primo touchdown di serata, invece, arriva su un trick play. Purdy lancia per Jennings come se fosse un semplice wide receiver screen; il giocatore, invece, tiene il pallone per un tempo e lo serve sull’altro lato del campo a McCaffrey. Il pallone rimane in aria per un tempo che sembra un’eternità. Il passaggio, tra l’altro, è lento e a palombella, e Nick Bolton, linebacker dei Chiefs che ha capito lo sviluppo dell’azione, sarebbe in ottima posizione per intercettarlo. Uno degli uomini di linea dei Niners, però, si frappone tra lui e il pallone, mentre gli altri spianano la strada a McCaffrey per il 10-0.

Il primo tempo si chiude sul 10-3, con la squadra di Andy Reid che trova i primi punti della serata nell’ultimo drive della prima frazione grazie al calcio di Harrison Butker. Sono state le palle perse a fare la differenza, perché il punteggio racconta di una partita, come da previsione, tutta da giocare.Il primo drive del secondo tempo sembra un perfetto riassunto della serata dei Chiefs fino a quel momento (ma anche del loro attacco in tutta la stagione, a dire il vero): toss per Pacheco, che non lo trattiene ed è costretto a perdere yard alla prima azione e intercetto di Mahomes poco dopo. I Chiefs però rispondono a tono con la difesa a uomo, che prima porta a un incompleto, e poi al placcaggio di Gay su Purdy. Decisivo con le gambe nel Championship contro Detroit, in finale il QB dei Niners non ha invece trovato sbocchi con le corse grazie all’attento lavoro dei Chiefs, che hanno sempre avuto cura di tenere un difensore come spy su di lui. Grazie all’ottimo lavoro delle difese, la partita continua a viaggiare tra un punt e l’altro, ma è proprio in occasione di uno di questi che le cose cambiano. Il pallone calciato da Townsend tocca un giocatore dei Niners, diventando palla viva. McCloud prova a prenderlo ma non lo trattiene e i Chiefs lo recuperano: a Mahomes basta un’azione per trovare Valdez-Scantling in endzone per il touchdown del +3. È ora di vincereTra un fumble e l’altro, è davvero difficile trovare una sliding door. Entrambe le squadre hanno sprecato occasioni, e non c’è una palla persa più pesante di altre. L’azione che indirizza la partita dalla parte dei Chiefs arriva forse al supplementare. Partita sul 16 pari; una ricezione da 24 yard di McCaffrey apparecchia la tavola per i Niners, che si trovano in endzone con l’opportunità di chiudere la partita. Sul terzo down potenzialmente decisivo, la difesa dei Chiefs sale di nuovo in cattedra.

La difesa sembra portare un blitz, ma la realtà è che ci sono solo 4 difensori che attaccano il pallone. La differenza la fanno Karlaftis e Chris Jones. Il primo è allineato contro Kittle, il tight end, che però ha solo il compito di rallentarne la corsa per poi aprirsi e ricevere. A questo punto, tocca al tackle scivolare verso il giocatore dei Chiefs per bloccarlo; così facendo, però, si apre un’autostrada per Chris Jones, che attacca Purdy costringendolo a buttare via il pallone. Il field goal tiene dunque in vita i Chiefs, che si trovano ad affrontare anche un 3&6, convertito grazie a Rashee Rice, e un 4&1, chiuso grazie allacorsa di Mahomes. A 7 secondi dalla fine della partita, Hardman viene messo in movimento, ma è una boomerang motion: finge cioè di correre da un lato per poi rimbalzare su quello opposto. La difesa dei Niners, che sembra a uomo, non ha tempo e modo di accoppiarsi, e il numero 12 dei Chiefs decide che è ora di finirla qui.Mentre Kansas City esulta, San Francisco piange per la seconda volta in 4 anni. Kyle Shanahan si lecca le ferite, che cominciano a essere tante e dolorose. Il crollo di dimensioni epocali da offensive coordinator dei Falcons contro i Patriots, la sconfitta del 2019 e ora questa, a 7 secondi dal traguardo. Certo, il fatto di avere incontrato le due dinastie del XXII secolo non ha aiutato, ma le occasioni buttate al vento cominciano a essere tante: di contro, la squadra ha tutto per potersi confermare ad alti livelli anche nel 2025, ma la stagione NFL è tanto corta quanto imprevedibile: basta un niente per mandare all’aria ogni certezza.La forza di Kansas City sta nell’aver trovato un modo per sopperire a un attacco stranamente inefficiente durante tutto l’arco della stagione. L'artefice di tutto ciò ha un nome e un cognome: Steve Spagnuolo, defensive coordinator, e il dato che meglio racconta quanto ha saputo fare è il seguente: le avversarie dei Chiefs in questi playoff erano i quattro migliori attacchi stagionali per DVOA. KC li ha tenuti a 15.8 punti a partita di media. Quello che però meglio racconta il senso di ineluttabilità che questa squadra provoca, inconsapevolmente o meno, negli avversari è questo: dal 2019 a oggi, la squadra di Reid è 5-1 nei playoff quando si trova sotto di almeno 10 punti. Tutte le altre squadre in questo lasso di tempo sono 6-48 in queste partite.Mahomes si porta a casa il suo terzo Super Bowl a soli 28 anni e, se si ritirasse adesso, avrebbe già il suo posto sul Monte Rushmore dei quarterback. Il problema, per gli altri, è che, appunto, non si ritirerà.

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