Lina Hurtig come all’andata, Cristiana Girelli con due rigori convertiti e infine Agnese Bonfantini mettono le firme sul risultato che consegna questa Juventus Women alla Storia: la prima volta ai quarti di finale di Champions League.
Minuto 1:03. Sam Kerr riceve una palla da Ji in corsa e piazza un pallonetto. Facile, deciso, una magia che doveva accadere, la metà esatta che completa l’ intuizione della centrocampista coreana. È 1-0.
Lisa Boattin è da sola e lancia per Barbara Bonansea che sta arrivando dalle retrovie e con lei l’avversaria che parte in ritardo e non riesce a recuperare campo. La numero 11 fa un gol al volo, infiamma lo stadio, ci fa alzare tutti in piedi in un sentimento di reciproca intesa: un 1-0 può capitare, il Chelsea non è tanto più forte.
È l’88’, Agnese Bonfantini finisce a terra per un fallo al limite della fascia destra, sulla trequarti del Wolfsburg. Felicitas Rauch, già ammonita, prende un altro cartellino giallo e il Wolfsburg in dieci si ritrova a gestire una punizione quando in campo c’è Valentina Cernoia.
Tutte, in generale, giocano a viso aperto, convinte di poter vincere e ciascuna migliora la prestazione precedente: Joe Montemurro alla vigilia aveva parlato di una partita per misurare il livello raggiunto dalla squadra e le risposte arrivano sonanti da ogni reparto.
Peyraud-Magnin ha preso il posto di Laura Giuliani a inizio stagione ha abituato il pubblico e le compagne a uno stile di gioco basato su rifessi eccellenti e anticipi frequenti.
Quest’ultima in particolare ha notevoli doti di tiro e di dribbling, anche da fuori area e riesce a mettere in difficoltà le avversarie con un gioco di palla fine.