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Jonathan Moscrop
Calciomercato Marco D'Ottavi 20 luglio 2021 6'

Cosa serve alla Juventus sul mercato

Chi serve ad Allegri per ritornare ai fasti del passato?

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Non solo Allegri: a giugno la Juventus, dopo la separazione da Fabio Paratici, ha promosso Federico Cherubini nel ruolo di Football Director (un altro modo di chiamare il Direttore Sportivo) e dato a Maurizio Arrivabene le deleghe per la gestione dell’Area Football. A queste due mosse dirigenziali si è aggiunto un aumento di capitale da 400 milioni di euro per ravvivare le casse della società, pesantemente colpite dalla pandemia. Questi cambi però non devono far pensare che la Juventus cambierà improvvisamente approccio al mercato: l’aumento di capitale servirà piuttosto a non trovarsi con l’acqua alla gola e Cherubini può essere considerato una figura in continuità con il suo predecessore.

 

Per i bianconeri, ancora una volta, si parlerà di mercato delle “occasioni”, sia in entrata che in uscita. Anche perché, dopo un biennio di assenza, sulla panchina della Juventus è tornato Massimiliano Allegri, un allenatore che a differenza di chi lo ha sostituito non necessita di calciatori dalle caratteristiche specifiche per realizzare la sua idea di calcio. Non che questo mercato alla ricerca di un più generico miglioramento tecnico sarà più facile, tutt’altro. A guardare l’Europeo, infatti, la Juventus dovrebbe essere rinfrancata da chi è già in rosa: nessuno ha segnato di più a livello di club, 11 reti, e in generale molti bianconeri hanno fornito ottime prestazioni, a partire da Bonucci e Chiellini (formalmente svincolato, ma vicino a rinnovare un altro anno) fino a arrivare a Chiesa, Morata e Cristiano Ronaldo. Eppure dopo l’ultima deludente stagione i dubbi sul valore della squadra, e sulla sua disfunzionalità, sono sempre di più.

 

Senza azzardare moduli o ideologie future – nei corridoi si inizia a vociferare di un Allegri molto diverso da quello che ha lasciato Torino due stagioni fa, ma chi può dirlo – si può provare a ragionare a compartimenti stagni: difesa, centrocampo, attacco: cosa serve all’allenatore per tornare ai fasti di un tempo?

 

La difesa sarà a 4?

Partendo dalla difesa, il ritorno a una linea a 4 è più che possibile. Se a livello di centrali le cose dovrebbero cambiare solo in caso di partenza di Demiral, il pacchetto di terzini sembra aver bisogno di un ritocco. Allegri non ha mai considerato Cuadrado un terzino e, seppure nelle ultime due stagioni è stato uno dei migliori della Juventus nel ruolo, potrebbe riportare il colombiano tra le ali. A questo punto i terzini affidabili in rosa sarebbero Danilo e Alex Sandro. Se il secondo è un pretoriano di Allegri, il primo ha dimostrato di trovarsi più a suo agio in posizioni ibride, che gli consentono di entrare dentro al campo piuttosto che di spingere sulla fascia. Le altre opzioni – De Sciglio, Frabotta e Pellegrini – non sembrano convincere a sufficienza e poi giocano soprattutto a sinistra. Difficilmente però la Juventus spenderà molti soldi per un terzino destro da usare come regista occulto, ma potrebbe cercare un profilo adatto al gioco di Allegri tra nomi meno blasonati. Un’opzione interessante sarebbe Vladimir Coufal del West Ham, un terzino forse poco moderno ma con un’eccezionale capacità di essere presente nelle due fasi, ma comprare dalla Premier è quasi impossibile. Più avvicinabile come profilo sarebbe Stefan Lainer, terzino austriaco scuola Red Bull. In alternativa Faraoni del Verona o Florenzi che non sembra avere un futuro a Roma possono essere presi in considerazione come vice Danilo. 

 

Marcel Sabitzer’s assists 🤩
Stefan Lainer first-time finish 🔥@oefb1904 | #EURO2020 pic.twitter.com/S5GeNzpmOk

— UEFA EURO 2020 (@EURO2020) July 18, 2021

 

Un colpo a centrocampo

A centrocampo è dove la Juventus sembra intenzionata a fare almeno un colpo importante (pur cercando di rateizzare il pagamento). Il nome più gettonato è quello di Manuel Locatelli, che per motivi tecnici e storici appare il profilo ideale per i bianconeri: giovane, italiano, pronto per la Serie A. Il suo arrivo andrebbe a movimentare il reparto più deludente della squadra, aggiungendo un giocatore duttile, in grado di occuparsi del primo palleggio davanti alla difesa, ma anche di essere più verticale. Inoltre si sta parlando di un ritorno di Pjanic, scaricato dal Barcellona e quindi integrabile a parametro zero. Il bosniaco arriverebbe anche solo per coprire la temporanea assenza di Arthur, fermo per almeno due o tre mesi a causa di un’operazione. Ma se Locatelli è un investimento quasi sicuro, un giovane di 23 anni che nelle prossime stagioni dovrebbe essere in grado di alzare il livello del proprio gioco, e Pjanic un ritorno che non scalda particolarmente, è da qualche anno che alla Juventus si invoca l’acquisto di un centrocampista da almeno 15 tra assist e gol per far fare un ulteriore salto di qualità in fase offensiva. 

 

Certo, l’arrivo di un altro centrocampista (considerando Locatelli fatto) sembra necessariamente subordinato a qualche partenza, vista la presenza di Bentancur, Arthur, Rabiot e McKennie, ma la Juventus sarebbe ben contenta di riuscire a cedere almeno un paio di questi giocatori al giusto prezzo. Sfuggito De Paul, perfetto per Allegri ma volato a Madrid, un nome interessante è quello di Luis Alberto. Se ne parla da anni per la Juventus, ma l’ultima rottura avuta con la Lazio potrebbe rendere più agevole una sua partenza. Tuttavia se Luis Alberto è una sicurezza, forse la Juventus dovrebbe osare (si fa per dire) prendendo un giocatore che a Torino può definitivamente esplodere fino a diventare uno dei migliori interpreti del ruolo, ovvero Houssem Aouar. Il centrocampista del Lione alzerebbe il livello tecnico del centrocampo come una passata di vernice fresca su una ringhiera vecchia e arrugginita. 

 

 

Più probabile invece che Allegri proverà ad adattare uno tra Kulusevski o Ramsey nella posizione di mezzala, qualora scegliesse di giocare con tre centrocampisti, anche perché in attacco c’è il pienone, almeno per ora. Morata ha appena rinnovato il prestito, Dybala è chiamato alla stagione del riscatto, mentre Chiesa è stato uno dei migliori giovani dell’Europeo. Ronaldo, poi, è Ronaldo.

 

Ogni discorso sul prossimo attacco della Juventus deve partire dal portoghese. Al momento si possono solo azzardare previsioni sul suo futuro. Un’eventuale partenza porterebbe un piccolo tesoretto da investire, magari alla ricerca di un centravanti da alternare a Morata. Kean è di casa e potrebbe giocare in almeno due ruoli dell’attacco, ma forse alla Juventus senza Ronaldo servirebbe più un finalizzatore puro e sempre a Parigi c’è quel Icardi che in Serie A faceva sfracelli. 

 

Se Ronaldo, come sembra, dovesse invece restare, lo spazio di manovra sarebbe notevolmente inferiore. Idealmente servirebbe sempre il centravanti che possa far rifiatare Morata, a gennaio era quasi arrivato Scamacca, su cui però ora il Sassuolo sembra voler puntare. L’opzione Gabriel Jesus sarebbe perfetta, ma appare più fantamercato che una possibilità concreta. Comprare un centravanti in uno dei cinque maggiori campionati senza spendere molto è ormai sempre più difficile. Perché allora non provare a guardare altrove? Odsonne Edouard del Celtic sarebbe una riserva ideale, un centravanti tecnico adatto a giocare con Ronaldo, da far crescere all’ombra dei titolari, continuando anche nella direzione di ringiovanimento della rosa richiesta da Agnelli la scorsa estate. 

 

Allegri potrebbe però convincere CR7 a giocare stabilmente da centravanti e a quel punto a cascata si aprirebbe lo spazio sulla fascia sinistra, dove verrebbe dirottato Chiesa, con Dybala a destra e uno spazio al centro. O Dybala al centro e uno spazio a sinistra. Difficile decriptare le intenzioni di un allenatore che ama sperimentare, che spesso trova la quadra in corso d’opera, muovendo i pezzi. Allora proprio perché il mercato della Juventus è fatto di occasioni e senza sapere bene come l’allenatore deciderà di sfruttare i tanti giocatori ibridi presenti in rosa (Kulusevski verrà considerato centrocampista? Ramsey è fuori dal progetto?), la Juventus dovrebbe buttarsi sulla qualità. Faccio due nomi molto diversi: Antoine Griezmann, per cui vale il concetto “se non ora, quando?”, tipo di giocatore che si potrebbe mettere al centro di ogni trama offensiva. Pareva dovesse andare all’Atlético Madrid, ma la trattativa pare saltata. Ruslan Malinovskyi potrebbe essere un’idea se si vogliono sfondare le difese avversarie, piuttosto che aggirarle. Quanto chiede l’Atalanta?

 

Insomma è ancora tutto molto incerto alla Juventus. Ogni arrivo sembra legato a una partenza e se anche poco dovesse muoversi, la rosa appare già profonda e competitiva così. Al resto, sperano a Torino, ci penserà Massimiliano Allegri.

 

 

Tags : allegricalciomercatogriezmannjuventusronaldo

Marco D'Ottavi è nato a Roma, fondato Bookskywalker e lavorato qui e là.

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