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Jeremie Boga salta tutti
06 feb 2020
06 feb 2020
L'ala ivoriana sta vivendo una grande stagione.
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Quando a Jeremie Boga è stato chiesto se avesse dei rimpianti riguardo il suo passato al Chelsea, la sua risposta è arrivata forte e chiara, seppur davanti ai microfoni sia sempre calmo e misurato. «Ogni tanto ci penso, ma no, non ho nessun rimpianto. Avevo bisogno di giocare e davanti a me avevo Hazard, Pedro, Willian. Non è che fossero più forti di me, erano solo davanti nelle gerarchie».

Un’affermazione che potrebbe sembrare azzardata, se non fosse almeno supportata da una grande stagione, in cui l’esterno del Sassuolo, nato a Marsiglia ma ivoriano di passaporto, ha messo a ferro e fuoco le difese della Serie A grazie soprattutto alle sue straordinarie qualità nel dribbling.

Da dove viene fuori Boga

La traiettoria della carriera di Boga è stata singolare, almeno considerando l’indubbio talento. Anche le scelte del Chelsea lo hanno favorito o perlomeno ne hanno rallentato “l’esplosione”. Nato nel 1997, Boga si unì all’Academy dei Blues che lo strapparono all’ASPTT Marsiglia quando aveva 11 anni. Nel 2011/12, ad appena 15 anni, esordì nel campionato riserve prima ancora di giocare un minuto nell’under 18, e a 16 anni giocava da titolare nell’under 21. C'è da dire che non è così raro per i talenti più brillanti delle giovanili dei “Blues” giocare nei gruppi d’età superiore, anche se non è detto che sia un metodo particolarmente efficace, considerati gli esempi di Gael Kakuta e Josh McEachran prima di lui.

In ogni caso, la considerazione di cui godeva al club era alta, tanto che ai tempi Ancelotti lo aveva definito “il futuro del Chelsea”. A 18 anni, dopo una grande Youth League in cui aveva segnato 4 gol e servito 2 assist, fu prestato al Rennes, dove però non trovò forse lo spazio sperato. Boga arrivò a collezionare 27 presenze ma solo 959 minuti complessivi e 2 gol in Ligue 1.

Nella stagione successiva fu nuovamente ceduto in prestito, stavolta in Spagna al Granada. Con il numero 10 sulle spalle giocò 31 partite, di cui solo 15 da titolare, ma la stagione fu da dimenticare per gli spagnoli, che raccolsero appena 20 punti e retrocessero inesorabilmente in Segunda. Tornato al Chelsea, Conte, a sorpresa, lo fece debuttare da titolare nell’esordio stagionale con il Burnley, prima di decidere di prestarlo al Birmingham.

È nella “Second City”, che si è incominciato a intravedere il talento di Boga con maggiore continuità. A Birmingham Boga gioca da titolare come non mai, con 24 gare dall’inizio segnando 2 gol oltre ad aggiungere 3 assist. Ma soprattutto mette in mostra le sue grandi capacità nel dribbling, tanto che solo Adama Traoré fa meglio dei suoi 3,4 dribbling completati a partita.

Arrivato al Sassuolo nell’estate del 2018, in prestito con diritto di riscatto a 3,5 milioni (già esercitato) Boga è di fatto alla sua prima stagione da titolare in un campionato di massimo livello. De Zerbi lo ha inserito gradualmente, utilizzandolo come un’arma tattica da inserire a partita in corso nella prima parte della passata stagione, prima di perderlo per undici partite consecutive per i postumi di un intervento di pulizia della zona tibiale. Prima ancora c’erano stati problemi di atteggiamento, almeno dal punto di vista di De Zerbi, che arrivò a dire: «Boga è quello che voglio sul goal, ma se poi quando va in pressing viene saltato come se il risultato non contasse, con me sta fuori sempre. Non sto a guardare se Boga ha il talento o meno, io voglio di più, se no facciamo fatica».

Facciamoci un’idea dell’impatto di Boga in Serie A

Sia noi che il suo allenatore abbiamo quindi dovuto attendere più del previsto per vederlo all’opera al meglio delle sue condizioni, ma circa un anno fa si è imposto nell’undici del Sassuolo prima di essere definitivamente lanciato in questa stagione. Boga ha già accumulato un minutaggio superiore a quello dell’intera passata stagione, e solo Jeremy Toljan e Francesco Caputo hanno giocato più minuti di lui per il Sassuolo.

Seppure i risultati non siano stati fin qui eccezionali e il rendimento di squadra piuttosto discontinuo, sono tanti i giocatori migliorati sotto la guida di De Zerbi e dovendone scegliere uno, senza dimenticare Manuel Locatelli e Domenico Berardi, l’ex Chelsea è sicuramente quello con la crescita più poderosa. Quel talento, fin qui solo intravisto, si è letteralmente scatenato cominciando a incidere come pochi altri giocatori del nostro campionato.

Basta esaminare il dato sui dribbling per farsi subito un’idea di quanto sia stato devastante in questa stagione. Boga completa in media 5,01 dribbling in questo campionato: praticamente gli stessi della stagione 2018/2019, quando è entrato però spesso a partita in corsa, scenario maggiormente favorevole visto che probabilmente gli spazi che si aprivano erano più ampi e i difensori più stanchi.

Dal 2012/13 a oggi, solo Felipe Anderson (6,02) e Douglas Costa (5,32), entrambi nel 2017/18, hanno mantenuto una media più alta di dribbling riusciti per 90. In questa speciale classifica, le due stagioni dell’ivoriano si collocano al terzo e al quarto posto assoluto.

In entrambe le stagioni Boga ha mantenuto una percentuale di successo nei dribbling superiore al 57% pur tentando rispettivamente 8,44 e 8,74 dribbling di media. Tra i calciatori che hanno tentato almeno 8 dribbling di media ogni 90 minuti dal 2012/13 alla stagione in corso, solo Felipe Anderson nel 2017/18 ha mantenuto una percentuale di successo almeno superiore al 55%.

Il dribbling di Boga è speciale

Ad accomunare Boga all’ex giocatore della Lazio c’è anche la stessa capacità di dominare le partite con il dribbling e la rapidità di esecuzione. Una qualità che il brasiliano non è riuscito a far emergere con continuità, ma che a tratti lo ha posto sugli stessi livelli dei giocatori più decisivi del nostro campionato.

Lo stile di dribbling dell’ivoriano è basato innanzitutto sull’esplosività: possiede un primo passo letale, tanto da riuscire sistematicamente a saltare il diretto marcatore anche quando sembra in posizione di svantaggio. Comprimere lo spazio spingendolo verso la linea laterale può essere un’ottima strategia per limitare un esterno offensivo a cui piace rientrare verso il centro del campo, ma con Boga non è altrettanto efficace. La sua capacità di allungarsi la palla e seminare il difensore prendendo velocità in una frazione di secondo lo rendono quasi impossibile da contenere uno contro uno.

Rispetto a Felipe Anderson, però, Boga si è rivelato un giocatore capace di giocare calcio a più velocità e soprattutto, favorito anche dal contesto di squadra, di farlo anche a ritmi più lenti. Completa l’84% dei suoi passaggi, che è una percentuale molto elevata per un giocatore offensivo e in particolare per uno così efficace in situazioni di gioco diretto. In questo senso, l’incontro con De Zerbi ha sicuramente favorito il suo sviluppo.

I cambi di ritmo sono un’arma micidiale perché gli permettono, qualora non riuscisse a saltare il proprio marcatore diretto appena iniziato il duello, di fargli abbassare la guardia e soprattutto di rallentarlo con lui, sapendo che praticamente nessun difensore potrebbe reagire alla stessa velocità con cui lui riesce a muoversi palla al piede.

Il baricentro basso lo favorisce, perché gli fornisce un controllo di palla notevole anche e soprattutto nello stretto. Più che a usare le finte di corpo, quando i difensori comprimono lo spazio a sua disposizione, Boga tende a esitare, attendendo un passo falso degli avversari.

Boga sembra guadagnare in consapevolezza dopo ogni partita, tanto che persino un gol in pallonetto a Buffon diventa naturale. Contro la Roma la consapevolezza è diventata quasi tracotanza, come quando al 25esimo minuto è entrato in possesso della palla e dopo aver umiliato Jordan Veretout con un tunnel ha deciso di sfidare le leggi della fisica lanciando la palla alle spalle di ben sei avversari, arrivando a calciare in porta dopo uno scatto bruciante.

In quell’azione, l’elemento sorpresa ha giocato un ruolo tanto importante quanto quello della sua esplosività. Seppur abbia uno stile lineare quando conduce la palla, in molte situazioni Boga è imprevedibile e le sue scelte quasi mai scontate. Ecco perché spesso stupisce non solo i difensori avversari ma anche chi lo vede giocare dagli spalti o attraverso uno schermo.

La sua predilezione per il piede forte fa sì che cerchi di venire dentro al campo, quando diventa particolarmente pericoloso anche per il suo tiro preciso e potente. Per i terzini è complicato limitarlo, ma l’esterno neroverde utilizza il piede destro nell’88% dei suoi passaggi, quindi decidere di portarlo verso il sinistro potrebbe essere una buona strategia per provare a limitarlo in futuro.

Lo straordinario gol col Torino, l’unico da fuori area in questa stagione, è stato preceduto da un tunnel a Rincon. I dribbling con tunnel della stagione sono cinque ed è quarto in Serie A in questa singolare classifica.

Effettivamente, pur partendo largo, non è un esterno a cui piace crossare la palla spesso e per di più non è nemmeno particolarmente efficace quando sceglie questa soluzione. Boga prova circa un cross di media ogni 90 minuti, ma ha una percentuale di successo di appena il 16%.

Quando poi arriva in area il cross non è praticamente più un’opzione, visto che di solito sceglie di giocare la palla a pelo d’erba o di concludere l’azione in prima persona. Non che sia un male evitare i cross, anzi, ma conoscere le sue tendenze è l’unico modo per difenderlo con efficacia.

Cosa deve migliorare

Per diventare un calciatore di livello assoluto, a Boga manca un contributo più incisivo in fase realizzativa. In questa stagione tenta 2,1 tiri per 90 minuti, un volume di poco sopra alla media per un giocatore nel suo ruolo. Considerato però il numero di tentativi dei compagni come Berardi (4,4), Traoré (3,0) e Caputo (2,2) il Sassuolo ha già diverse bocche da fuoco. Provare almeno un tiro in più a partita potrebbe fare la differenza per l’ivoriano, cercando soprattutto di essere più incisivo al centro dell’area, visto che la maggior parte dei suoi tentativi partono dal limite dell’area o da zone defilate sul centro-sinistra all’interno dei 16 metri. Il volume non particolarmente elevato e le mediocri posizioni da cui conclude fanno sì che al momento generi 0,18 xG per 90, contro 0,31 gol segnati in media.

Un discorso simile vale anche per le occasioni che crea. Al momento effettua 0,95 passaggi chiave ogni 90 minuti. Il Sassuolo non ha un giocatore più creativo degli altri e forse, già senza giocare l’ultimo passaggio, Boga offre un contributo fondamentale per disorganizzare le difese e guadagnare campo (è settimo in Serie A con 48,1 metri per 90 guadagnati in conduzione), ma non mancano le opportunità per crescere sotto l’aspetto creativo, anche perché finora gli assist in questo campionato sono solo due.

Il suo futuro è attualmente incerto, considerato che il Chelsea vanta un diritto di riacquisto per una cifra di 15 milioni esercitabile durante l’estate, come dichiarato dal direttore sportivo neroverde Giovanni Carnevali, che non ha però escluso la possibilità di riuscire comunque a trattenerlo, anche qualora i Blues riscattassero il suo cartellino.

Certo è che calciatori in grado di scardinare gli schieramenti difensivi col dribbling e di farlo con questa frequenza, sono merce rara sul mercato internazionale. E Boga, per caratteristiche, potrebbe adattarsi sia a un sistema di gioco possesso-centrico, che a uno più diretto dove far valere la sua velocità. Nel frattempo, oltre ad aver indicato in Sadio Mané la sua fonte di ispirazione come calciatore, ha dichiarato il suo obiettivo stagionale a livello personale: “Segnare almeno 10 gol stagionali”.

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