L’azione comincia con una traversa incredibile colpita da Ryan Giles, terzino sinistro offensivo dell’Hull City, arrivato in prestito a fine gennaio. Cross del terzino dal lato opposto del campo, colpo di testa di un difensore che prolunga la traiettoria facendo arrivare la palla sui piedi di Giles: controllo di piatto e poi uno, due rimbalzi, prima di calciare di collo esterno sulla parte inferiore della traversa, col portiere che piegato all’indietro come quello del Subbuteo non aveva fatto neanche in tempo a estendere le braccia. Sarebbe stato, già così, un bellissimo gol. La palla schiacciata dalla traversa a terra arriva sul petto di un giocatore del Rotherham United e l’azione sembra finita: Giles si mette le mani nei capelli e comincia a correre all’indietro verso la propria metà campo.
L’Hull City stava perdendo 1-0 in casa dell’ultima in classifica. Il Rothertham si può definire senza troppi timori la peggiore squadra di Championship, la seconda divisione inglese, con 19 punti e, oggi, una differenza reti di -33. Che ieri sera, nel momento in cui Giles colpisce quella traversa, era ancora di -31: l’Hull City, che ambisce a tornare in Premier League passando dai playoff, recupererà e vincerà quella partita, ma in quel momento, a venti minuti più recupero dalla fine, aveva già calciato in porta 16 volte senza segnare.
Al 44esimo un cross da sinistra del marocchino Anass Zaroury (un altro prestito arrivato a gennaio, altro feticcio per chi come me colleziona dribblomani nordafricani) era arrivato alto dalle parti dell’esterno opposto, Jaden Philogene, leggermente lungo. Quest'ultimo, correndo lateralmente verso l’esterno, allontanandosi cioè dalla porta, ha staccato i piedi da terra provando una sforbiciata da videogioco che forse sarebbe entrata, forse no, ma che in ogni caso ha intercettato di testa un difensore avversario. Anche questo, sarebbe stato un bellissimo gol.
Invece, il gol dell’1-1 è stato questo:
A fine partita l’allenatore appena quarantenne dell’Hull City, Liam Rosenior (ex giocatore dell’Hull City e anche lui figlio di un ex calciatore, Leroy Rosenior) lo ha definito un gol “ridicolo”.
Il video della rabona di Philogene ha iniziato a circolare su Twitter subito dopo essere stato segnato. Nel senso che viviamo in un’epoca in cui persino i gol segnati nella seconda divisione inglese, in giornate in cui si gioca la Champions League, possono prendersi un po’ della nostra attenzione. E a ragione, aggiungo, anche se con poca precisione, dato che se ne sta parlando come di un possibile gol da premio Puskas (perché è un’imprecisione, ve lo dico dopo).
Dicevamo però che la palla arriva sul petto di un giocatore del Rotherham United, tale Oliver Rathbone, figlio dell’ex terzino del Blackburn, Mick Rathbone, centrocampista di ventisette anni cresciuto nelle giovanili di un altro United, quello di Manchester, che poi però ha passato quasi tutta la sua vita adulta nella terza divisione inglese, al Rochdale.
Per non buttare via la palla, dato che il resto dei suoi compagni era dentro l’area di rigore, Rathbone decide di portarla verso il fallo laterale sinistro, inseguito dal turco Ozan Tufan, che forse sente odore di cazzata. Rathbone finisce col girarsi di spalle, tornando indietro con Tufan che gli morde le caviglie, e a quel punto decide, ammirevolmente direi, di provare un filtrante per un compagno al limite dell’area, per uscire elegantemente dalla pressione. Il filtrante, però, esiste solo nella sua testa, nella realtà Rathbone passa la palla sui piedi di Jaden Philogene.
Cosa aspettarsi da un’aletta nata a Londra con un nome da filosofo greco - nome in effetti di origine greca, che vuol dire più o meno “amico” - e un soprannome ancora più fico - Jay-dinho - cresciuto nelle giovanili dell’Aston Villa nel mito di, appunto, Ronaldinho e Neymar?
Philogene lo scorso anno era stato in prestito al Cardiff, ubriacando di dribbling le difese di Championship. Quest’estate aveva fatto un’ottima preparazione con l’Aston Villa e i tifosi si aspettavano forse un suo impatto in prima squadra già nella stagione corrente. Un po’ a sorpresa (il Guardian lo aveva persino citato nella sua preview stagionale) è arrivata la cessione all’Hull, per una cifra, si dice, intorno ai 5 milioni di sterline.
E a questo punto devo dirvi, nel caso non lo sapeste già, che con l’arrivo di Unay Emery il nuovo direttore sportivo dell’Aston Villa è Ramon Rodriguez Verdejo, in arte “Monchi”, che i tifosi della Roma ricordano senza troppo piacere. Monchi ha giustificato la cessione di Philogene per ragioni di Financial Fair Play, sottolineando che il Villa ha anche una clausola per riportarlo indietro (nel caso in cui l’Hull City venga promosso in Premier League) di 15 milioni. Clausola che però non vale più se arriva un’offerta superiore. Per cui, in bocca al lupo per riprenderlo, se continua così.
Da quando è nello Yorkshire, Philogene ha segnato 7 gol e fatto 5 assist ma in generale, come è ovvio aspettarsi da un giocatore che ha compiuto 22 anni una settimana fa, sta continuando a crescere. «Ha questa qualità, che ci è mancata troppo a lungo», ha detto Rosenior di lui, parlando del periodo tra metà dicembre e inizio febbraio in cui Philogene era infortunato. «Non è solo il gol, o i numeri che fa, è il livello di energia che garantisce alla squadra». Rosenior ha anche detto che Philogene non ci crede solo, nel fatto che può arrivare a livelli ancora superiori, ma che resta sul campo ad allenamento finito per continuare a lavorare, che devono stare attenti a non far diventare i suoi carichi eccessivi.
Philogene era tornato dall’infortunio nella partita contro il Millwall, segnando dopo appena 4 minuti il gol del 1-0 finale (anche in quell’azione c’era stata una traversa pazzesca, stavolta colpita da Zaroury, così forte che, calciando da fuori area, la palla è tornata fuori area proprio sui piedi di Philogene che ha messo dentro di sinistro calciando nell’angolino basso).
Ma per rendere meglio l’idea del talento di Jaden Philogene non bisogna andare troppo più indietro, basta fermarsi allo scorso 28 novembre (sei partite fa, se non consideriamo quelle in cui è stato fuori infortunato) quando proprio nella partita di andata con il Rotherham United ha segnato due gol, di cui il primo con un colpo di tacco sul secondo palo dallo spigolo dell’area piccola, dopo aver protetto un pallone rimasto lì dopo un cross, spalle alla porta, con un difensore attaccato, a cui fa passare la palla sotto le gambe, e il portiere subito dietro. Un colpo da minigolf.
In amichevole contro il Bristol, nell’estate del 2021, aveva segnato già un altro gol di tacco abbastanza bello.
Stiamo parlando di un giocatore con pochissime presenze nell’Under 21 inglese e che ha giocato praticamente solo in Championship (anche se ha esordito in Premier League già nel 2021) ma che palla al piede ha qualità eccezionali. I suoi dribbling sono tutti leggeri, anche se è rapido e molto elastico, con cambi di direzione improvvisi, elettrici - se non avesse fatto il calciatore, ha detto in passato, avrebbe voluto fare il giocatore di basket - non perde mai di vista il pallone, che sparisce davanti agli avversari e ricompare alle loro spalle.
Non è uno di quegli esterni muscolari che butta la palla in avanti e la riprende dopo aver vinto la mini-gara di sprint con il difensore. Piuttosto è di quelli che si diverte che mantiene la palla più vicina al proprio piede che a quello avversario. Si diverte e forse prende anche un po’ per il culo.
Ad esempio, quando Rathbone gli passa per errore il pallone, lui potrebbe andare dritto in diagonale, o anche spostarsi la palla sul sinistro per calciare. Invece torna indietro con l’esterno solo per fargli un tunnel. Il povero Rathbone poi non demorde, torna sul pallone e lui, che a quel punto potrebbe crossare, sterza ancora una volta in direzione opposta, mandando Rathbone lungo uno scivolo immaginario.
La rabona, poi, beh, la rabona è un gesto anche di pigrizia. Di un giocatore che non vuole usare il piede debole. In questo caso dà al pallone la traiettoria a rientrare che gli permette di entrare in porta, o comunque verso la porta, perché non sapremo mai se Philogene voleva davvero calciare. Soprattutto, c’è una deviazione di testa del numero 24 del Rotherham, Cameron Humpreys, che alza la palla sopra le mani del portiere e forse piega anche la traiettoria verso il secondo palo.
È interessante la nostra capacità di vedere solo quello che vogliamo. Per la Championship questo è ufficialmente autogol, ragion per cui difficilmente lo vedremo in lista per il Puskas, ma l’entusiasmo di vedere una giocata di questo tipo ci rende forse volontariamente ciechi, o miopi - aiutati anche dall’angolo dell’inquadratura - di fronte alla deviazione di Humpreys.
E sarebbe bello se fosse proprio così. Se per una volta chiudessimo gli occhi di fronte a quello che a conti fatti è un dettaglio, un’imperfezione tra le altre di cui è piena la vita, per premiare comunque l’intenzione, il pensiero, il coraggio di un giovane di cui forse, chissà, ci ricorderemo il nome non solo perché è molto fico. Ok Jaden Philogene, adesso hai la nostra attenzione.