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Daniele V. Morrone
Ja Morant è una scarica elettrica
16 gen 2020
16 gen 2020
Il rookie più divertente dell’anno sta trascinando i Memphis Grizzlies a un improbabile ottavo posto ai playoff, una giocata assurda dietro l’altra.
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Daniele V. Morrone
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I Memphis Grizzlies sono una delle franchigie situate in un cosiddetto “piccolo mercato”, con il bacino dei tifosi legati praticamente soltanto allo stato del Tennessee. Per questo motivo, per sopravvivere alle proprie limitazioni e non diventare irrilevante, deve necessariamente costruire una squadra dalla fortissima identità di gioco attraverso la quale i tifosi possano immedesimarsi. E lo può fare praticamente soltanto partendo dal Draft, dato che in questo momento storico non sono tanti i giocatori senza contratto disposti a trasferirsi nel Tennessee.

 

Memphis era riuscita in tal senso a costruire una squadra di culto sotto il vessillo del “Grit and Grind”, ovvero come squadra operaia dedita alla difesa e al sacrificio prima di tutto, costruita attorno a un quadrumvirato formato da Zach Randolph, Tony Allen, Mike Conley e Marc Gasol. Dopo aver salutato uno dopo l’altro i membri di quel ciclo arrivato ormai a compimento, Memphis vuole riprovare a conquistare la sua fan base con una versione di squadra diversa, fondata su principi di gioco contemporanei del “pace and space”, che vuole correre e utilizzare i pick and roll per le penetrazioni, aprendo il campo con i tiri da tre.

 

E se Memphis è senza ombra di dubbio tra le squadre più divertenti e da non perdere assolutamente in questa stagione (anche per le splendide divise retrò che richiamano agli anni di Vancouver della franchigia), il merito è per larga parte del rookie Ja Morant. La seconda scelta assoluta dell’ultimo Draft sta avendo un impatto immediato superiore anche alle alte aspettative che si avevano su di lui, e lo sta facendo non soltanto per l’impatto statistico delle sue prestazioni, ma per come gioca e interpreta le partite. Morant è uno di quei giocatori a cui basta notare un varco verso il ferro per volarci incontro: per lui è come una calamita, e questo magnetismo regala continuo dinamismo al gioco della sua squadra.


 

 

"Hey Ja!"


 



 



 



 

 

Tutto il basket di Ja Morant in un’azione.


 



 





 



 



 





 



 

 

Visioni in movimento = Ja Morant.




 



 



 

Quello delle palle perse per una point guard è da sempre una statistica che va interpretata: come per l’inflazione in economia, il numero di palle perse non è un problema di per sé, ma dipende sempre dalla percentuale: il rapporto assist palle perse non può certo essere negativo, ma una base di palle perse nel gioco di una point guard creativa deve essere presente, se queste arrivano da passaggi ambiziosi. Questo può significare che la point guard è creativa, che mette in crisi la difesa avversaria e spinge i compagni in zone altrimenti inesplorate, cosa che poi può servire quando in futuro lo stesso passaggio viene capito dai compagni e quindi va a buon fine.


 

 

Le mani in mezzo alle quali fa passare la palla per trovare Jackson sotto canestro sono quelle di Kawhi Leonard.


 



 



 



https://www.youtube.com/watch?v=SJvHeuCLJAs

Come canta Lil Baby, l’artista preferito di Morant:
«Drip too hard, don't stand too close
You gon' fuck around and drown off this wave»


 



 



 



 

 

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