Spalletti e Pioli hanno proposto il modulo base e nessun cenno di turnover, nonostante fosse la terza partita nell’ultima settimana per entrambi.
Nella pass-map dell’Inter emerge come al solito Brozovic, assoluto padrone del centrocampo. Importantissimo il supporto creativo di Asamoah, mentre la connessione D’Ambrosio-Candreva ha macinato chilometri con risultati contrastanti.
La pass-map della Fiorentina è disordinata dalla mobilità di Chiesa, spostato da destra a sinistra per non lasciare riferimenti. Tra le maglie del centrocampo dell’Inter, in una partita così fisica, Veretout ha faticato ad imporsi.
Escludendo il rigore dal conto degli xG, la Fiorentina ha prodotto complessivamente di più rispetto all’Inter. In questa mappa di progressione temporale, si può apprezzare come per tutta la prima metà del secondo tempo la Fiorentina abbia reso l’Inter completamente inoffensiva. La doppia occasione di Pjaca e Benassi, che si fanno respingere le conclusioni in area piccola da D’Ambrosio e Skriniar, fa esplodere il contatore.
Il pressing della Fiorentina punta a far giocare velocemente il pallone ai difensori dell’Inter per poi creare una gabbia all’altezza del centrocampo. In tutto questo Brozovic gode di grande libertà ma fatica a ricevere passaggi puliti.
D’Ambrosio è stato prezioso anche per il contributo al pressing alto. Qui insegue Chiesa fin dentro la sua metà campo costringendolo all’errore, che genera una potenziale palla gol per l’Inter.
Qui invece ha provato a imitare Totti, perché il coraggio non gli manca, e neanche il gusto della citazione.