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Daniele Manusia
In Champions League non si sa più difendere?
02 mag 2024
02 mag 2024
Se n'è tornato a parlare dopo le sbavature viste nell'andata delle due semifinali.
(di)
Daniele Manusia
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IMAGO / Philippe Ruiz
(foto) IMAGO / Philippe Ruiz
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Quindi in Champions League non sanno difendere? Le migliori difese al mondo, o almeno quelle piene di difensori costosi - ah che truffa, i difensori costosi, pensa chi il calcio sente di conoscerlo davvero - prendono gol che, come si dice, neanche in terza categoria, neanche nei tornei amatoriali, la conclusione non può che essere questa: in Champions League non sanno più difendere. Sono ipotesi che sono tornate a circolare dopo le gare d'andata delle due semifinali, entrambe decise da gol in cui almeno un difensore non è sembrato perfetto. Parlo in particolare del primo gol del Real Madrid all'Allianz Arena, con Kim che rompe la linea per uscire aggressivo su Vinicius solo per essere aggirato, e quello subito dal PSG in casa del Borussia Dortmund, con un lancio dalla difesa a palla scoperta che ha sorpreso la difesa di Luis Enrique permettendo a Fullkrug di tirare a tu per tu con Donnarumma. Episodi dopo i quali si è tornato a puntare il dito sui singoli giocatori anziché andare a vedere il contesto tattico dentro cui quei giocatori si muovevano. Tra chi lo ha fatto, incredibilmente, c'è anche Thomas Tuchel, che quei giocatori li allena. L'allenatore tedesco, dopo il pareggio per 2-2 contro il Real Madrid, non ci ha pensato due volte a spingere sotto l’autobus - per usare un anglicismo - a usare come capro espiatorio - per usare invece una metafora biblica - proprio Kim, dandogli dell’ingordo sia in occasione del gol che, poi, del rigore. Che voglio dire, ok, ha sbagliato, ma possibile sia tutto lì? ___STEADY_PAYWALL___ Lasciatemi dire una cosa fin da subito: proprio pochi giorni fa ho giocato una strana partita ibrida 9 contro 9, in cui si difendeva in 3 e si attaccava con gli altri 5. Il calcolo è semplice: la difesa era sempre in inferiorità, gli attaccanti si passavano la palla tra loro cercando di non perderla con passaggi o controlli sbagliati, finché uno di loro era abbastanza libero da tirare in porta, il livello atletico era alto e spesso ai difensori riusciva un intercetto o un contrasto ma, ecco, lasciatemi dire che quello significa non saper difendere. Detto questo - detto, cioè, che nessuno in Champions League difende a centrocampo a palla scoperta senza un valido motivo - dobbiamo chiederci perché è successo. Perché Kim apre quello spazio a Vinicius Jr., con Toni Kroos che quella palla filtrante l’avrebbe potuta giocare a occhi chiusi? Perché il Paris Saint-Germain si è fatto trovare scoperto sul lancio di Schlotterbeck?Cerchiamo di analizzare bene quell’azione (poi farò lo stesso con quella del gol di Fullkrug).

La prima cosa da notare è come il pressing del Bayern venga eluso facilmente dalla circolazione del Real. Kroos si avvicina al fallo laterale con Leroy Sané davanti e Harry Kane alle spalle. Quando passa il pallone a Lucas Vazquez, però, come per magia, quei due si dimenticano di lui. Sané, ancora ancora, va in pressione su Vazquez, ma Kane sembra continuare a camminare più per inerzia che con un’intenzione vera e propria, e finisce davanti a Kroos.Quando Vazquez fa tornare la palla all’interno né Kane né Sané si sentono chiamati in causa a tornare in pressione su Toni Kroos, il miglior centrocampista avversario, che può portare palla comodamente verso il centro del campo.Adesso guardiamo la linea di difesa. Con la palla in fascia sono tutti rivolti verso la propria porta, pronti a “scappare indietro”, come si dice, con la palla scoperta. Quando Kroos si gira verso l’interno, e in teoria per giocare in avanti deve usare il piede sinistro, Kim legge un possibile passaggio sui piedi di Vinicius. Lo spazio ci sarebbe e Kim vuole evitare che Vini Jr. riceva e lo punti in campo aperto.Allora Kim fa un paio di passi in avanti, aggressivo, ma non è perfettamente in linea con Vinicius: quando si accorge di quello che sta per succedere ha bisogno comunque di altri due passi per frenare e cambiare direzione, e nel frattempo Vinicius gli è passato davanti.

Dall’inquadratura più ampia, cioè quella alle spalle di Toni Kroos, si vede però come Kimmich e Kim fossero in realtà molto vicini all’inizio, entrambi in zona Vini Jr. Quindi anche Kimmich ha letto male la situazione, facendosi attrarre da Rodrygo, lontanissimo sulla fascia opposta.

Adesso guardiamo Eric Dier, tutto preso da Jude Bellingham non si accorge di quello che sta succedendo se non quando è troppo tardi. È anche la sua passività a rendere decisivo l’errore di Kim - che comunque avrebbe dovuto quanto meno tenere il contatto col corpo di Vini Jr. anche solo per poter fare fallo dopo - oltre al fatto che non sia un fulmine in recupero. In fin dei conti sia Kim che Kimmich che Dier interpretano la situazione nello stesso modo, orientandosi sull’uomo, allontanandosi tra loro per effetto del pericolo potenziale rappresentato da ognuno dei tre giocatori offensivi del Real. Chi ha detto loro di interpretare così quella situazione? E perché, poi, davanti ai microfoni, Tuchel ne fa una questione personale quando è chiaramente una situazione dovuta anche, soprattutto, alla difesa collettiva, di squadra, più che di reparto? Passiamo al gol subito dal PSG. Luis Enrique, fortunatamente, non ha puntato il dito contro nessuno dei suoi difensori, ma anche in questo caso l’opinione pubblica e le analisi a caldo hanno mancato di sottolineare alcuni dettagli che rendono meglio la complessità di cosa significhi difendere in Champions League.Anzitutto, va dato merito alla giocata di Schlotterbeck. Non solo al lancio, con il controllo fenomenale di Fullkrug, ma soprattutto alla finta con cui attrae Mbappé in pressione, girandosi inizialmente, una volta ricevuta palla dal centrocampo, verso la propria porta, solo per poi sterzare con l’esterno sinistro e guadagnare quel metro necessario a lanciare con la palla “scoperta”. [gallery columns="4" ids="102614,102615,102616,102617"] Quindi che facciamo, diamo la colpa a Mbappé? O constatiamo il fatto che basta sbagliare una pressione, in Champions League, per prendere gol? Certo, in questo caso anche va considerata la lettura del reparto difensivo.

Qui la situazione è persino più incasinata di quella del Bayern Monaco. Lucas Hernandez, che poi arriverà più vicino di tutti a recuperare Fullkrug, è il più avanzato. Sembra guidare la linea di fuorigioco ma in realtà non lo segue nessuno. Marquinhos, che tiene in gioco Fullkrug, ha come riferimento Brandt. In questo caso la domanda è: perché uno dei due difensori centrali ha come riferimento la palla e alza la linea mentre l’altro resta alle spalle dell’avversario? Chi dei due non ha fatto come stabilito? Marquinhos, davanti al microfono di Alessandro Alciato, che aveva parlato di «errori non da Paris Saint-Germain», lo ha definito uno «sbaglio nostro» (quindi tirando in ballo l'intera difesa, o addirittura l'intera squadra), «un dettaglio che fa la differenza». La differenza, però, non la fanno solo le sbavature difensive, ma anche la finta e il lancio di Schlotterbeck, il controllo di Fulkrug; e dall’altra parte la fanno la visione e la tecnica di Kroos, la velocità di Vinicius Jr. I difensori sbagliano, per forza di cose, è un mestiere impossibile se si pensa che farlo efficacemente significhi non concedere nessuna occasione agli avversari. E in questo caso anche Mbappé, con la sua pressione, e Kane, con la sua mancata pressione, sono da considerare difensori, no?Insomma, non è che in Champions League non sanno difendere. È che in Champions League difendere è più difficile che da qualsiasi altra parte.

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