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Giovanni Bongiorno
Ilia Topuria, più toro che matador
19 feb 2024
19 feb 2024
I pesi Piuma UFC hanno un nuovo campione.
(di)
Giovanni Bongiorno
(foto)
IMAGO / USA TODAY Network
(foto) IMAGO / USA TODAY Network
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Paragoni sprecati col più grande Re Mida mai visto nelle MMA - ovvero Conor McGregor - la faccia giusta, la spregiudicatezza, i colpi da KO e le vittorie ad effetto. Le premesse c’erano tutte, ma vedere Ilia Topuria laurearsi campione dei pesi piuma mettendo già Alexander Volkanovski nel corso del secondo round, inseguendolo già dal primo, torchiandolo, costringendolo sul piede posteriore per tutta la durata del match, è stato comunque sorprendente. Erano in molti a pensare che Topuria avesse la possibilità concreta di battere Volkanovski, ma non in maniera così drammatica. E invece, proprio come il suo idolo non dichiarato (sfidato poi nel discorso post incontro ad un confronto) Conor McGregor fece con Jose Aldo, eliminando un dominatore che pareva inscalfibile, Ilia Topuria è riuscito a mettere a terra un altro dominatore che aveva creato praticamente il vuoto nella divisione dei pesi Piuma. Per Dana White e per la UFC in generale questa è una manna dal cielo perché lo spagnolo di origine georgiana arriva nel momento perfetto, con Volkanovski che ormai si può dire sul viale del tramonto e la divisione che aveva assolutamente bisogno di volti nuovi.In due round eccitanti e dominati dalla tensione, si è visto Volkanovski adottare uno stile inedito, attendista, pronto a restituire il colpo sull’esposizione di Topuria, col braccio forte, il destro, largo, probabilmente per avere la massima prontezza nel rientro. Il lavoro del jab di Volkanovski è stato buono, ha pure segnato il volto di Topuria, così come l’impostazione dei leg kick, ma Topuria ha saputo attendere il momento giusto, con una guardia molto chiusa che gli consentiva di assorbire i colpi al corpo (soprattutto middle kick circolari), ma anche quelli alla testa. Ilia Topuria ha cacciato in avanzamento Volkanovski dal primo all’ultimo secondo, colpendolo con dei calf kick che hanno mozzato il footwork dell’australiano e hanno disegnato da subito una macchia viola sul suo polpaccio. Volk, dal canto suo, in arretramento girava lateralmente per non consentire a Topuria di tentare l’assalto verticale. Nel secondo round, però, lo spagnolo ha iniziato ad aggiungere colpi alle sue combinazioni, mettendo in difficoltà il timing di Volkanovski. Il campione ha indietreggiato forse troppo e si è trovato accanto alla parete, dando leggermente il fianco. Topuria ha accelerato, fintato il cambio di livello e colpito Volkanovski al corpo, prima di tentare un uno-due di ganci alla testa, stordendolo leggermente, e soprattutto ottenendo la distanza giusta per rientrare con un overhand al mento che ha praticamente addormentato l’ex campione.

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La scelta di Volkanovski di snaturare leggermente il suo stile era probabilmente dovuta all’adattamento allo stile del suo avversario e se fino a due match fa serviva davvero il GPS per localizzarlo all’interno dell’ottagono, stavolta è parso più semplice costringerlo alla parete. Topuria è dotato di una potenza strepitosa per le 145 libbre, non vi è alcun dubbio su questo, e Volkanovski al primo colpo potente al mento non ha potuto far altro che piegarsi come un vestito sulla sedia. La gimmick dell’anziano (Volk con occhiali, gilet e coppola alla conferenza pre-match, che scherza su quello che è un dato di fatto: anche i fighter invecchiano) non è andata benissimo a conti fatti. Mentre quella di Topuria come nuovo McGregor sì, perché al di là dei momenti di imbarazzo e le accuse di essere un clone senza vera personalità, Topuria ha alla fine messo a segno la vittoria più impressionante della sua carriera e l’ha fatto in modo spettacolare. Che poi è ciò che conta di più. Ha impressionato molto la sua compostezza, ha fatto il toro ma con una guardia chiusissima, lasciando il ruolo del “matador” (il soprannome di Topuria, in realtà) all’ormai ex campione. Adesso, a 27 anni, si ritrova in cima al mondo, con una cintura con la quale si era già fatto fotografare mentre Volkanovski gli diceva che sarebbero state le uniche foto di quel tipo che avrebbe avuto. L’hype ogni tanto è reale, con un record di 15 vittorie e zero sconfitte è lecito essere entusiasti per l’inizio dell’era di Ilia Topuria. Quanto durerà, lo vedremo.

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Per Topuria, adesso, si apre un ventaglio di possibilità davvero ampio. Lui si è premurato, come si diceva sopra, di sfidare Conor McGregor in Spagna, chiedendogli se gli fosse rimasto un po’ di coraggio (Topuria è stato più diretto di così) per accettare. Più realisticamente, dato che McGregor farebbe più semplicemente i pesi welter che i piuma, oggi, rimane comunque una divisione piena di avversari di qualità. Volkanovski, sebbene battuto, si è già detto pronto per un rematch, dopo aver fatto i complimenti al nuovo campione; Max Holloway è uno dei soliti noti sfidanti e (sebbene abbia in programma un match nei leggeri con Justin Gaethje a UFC 300) sarebbe ben contento di poter scendere di nuovo di categoria per affrontare Topuria. Ma ci sono anche Yair Rodriguez, Brian Ortega, Arnold Allen: tutti fighter validi che da tempo cercano di ottenere title shot o le hanno già ottenute. E se Volkanovski era un mostro di versatilità (qualità con cui ha frustrato i suoi avversari), Topuria è un mostro di aggressività ma, forse, stilisticamente più abbordabile per un numero di atleti più ampio. Ma non prendete per il verso sbagliato le mie parole: Ilia Topuria ha appena dimostrato di essere un carro armato pronto ad eliminare qualsiasi cosa si pari sul suo cammino e le sue mani sono ordigni nucleari nei Piuma. Resta una certa tristezza per Volkanovski, al secondo KO consecutivo, il terzo in poco più di un anno. Questo sport mette i suoi migliori rappresentanti in una posizione divina, ma solo per un certo periodo: basti pensare che, fino a prima del secondo match contro Makhachev, Volkanovski era nelle prime due posizioni pound for pound. Poi, improvvisamente, li scaraventa dalla cima nella maniera più traumatica possibile. Risalire non sarà facile anche se con personalità come la sua faticherei a scrivere che sia veramente “impossibile”.

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