
La partita perfetta di Lacazette
Prima della partita Luciano Spalletti lo aveva indicato come l’uomo più pericoloso della partita: «Non bisogna lasciargli troppi spazi». Invece Lacazette ieri sera ha fatto più o meno quello che ha voluto, tessendo quasi da solo la tela del gioco che ha distrutto la Roma. Ho raccolto i momenti in cui la sua importanza è stata particolarmente evidente
Uno dei problemi del 4-2-3-1 del Lione è la grande distanza che si crea tra un giocatore e l’altro, quasi sempre costretti a giocare in isolamento e a chiedere molto alle loro doti tecniche. Ieri Lacazette è stato molto bravo a spostarsi tra il campo offrendo prima una linea di passaggio pulita, e poi cucendo le distanze fra i vari giocatori. Lacazette chiuderà la partita con la percentuale irreale, e mostruosa, del 100% di passaggi riusciti. 38 su 38.
Nel suo lavoro di “falso nove” Lacazette può sfruttare la forza nelle gambe di cui dispone per ribaltare il fronte del campo uscendo da qualsiasi situazione di pressione da dietro. Qui gira attorno a Strootman con una facilità quasi provocatoria, usando le gambe come arbusti mobili.
Di fronte alla staticità della difesa della difesa a 3 della Roma, la mobilità di Lacazette è stata un rebus irrisolvibile. In questo caso si vede bene la sua capacità di creare densità in zona palla e di disordinare una linea della Roma ferma fino alla stasi totale.
Nel bellissimo secondo gol del Lione, si nota bene la differenza di Lacazette sulla trequarti campo. La sua capacità di giocare con i compagni con i giusti tempi e delle esecuzioni sempre perfette. In questo caso l’orchestrazione con Tolisso è così perfetta e levigata da sembrare creata in laboratorio.
Per giocare bene da “falso nove” bisogna innanzitutto partire dal riconoscimento dell’importanza del gioco semplice. Come l’amore e la felicità, i momenti decisivi arriveranno solo nel momento in cui si smetterà di cercarli. Nel frattempo ripetere i movimenti più semplici che ci fanno scomparire fino a diventare leggeri refoli del vento cosmico. Stoppare piano, girarsi piano, guardarsi intorno, scaricare ai compagni. E di nuovo, stoppare, scaricare, correre nello spazio. Stoppare, girarsi, scaricare, muoversi. Stoppare, girarsi, scaricare, muoversi. Stoppare, girarsi, scaricare, muoversi. Stoppare, girarsi, scaricare, muoversi.
Sii paziente, asseconda sempre la cosa giusta, pulita, minimale. Arriverà prima o poi il tuo momento, anche poco prima della fine della partita, in cui l’energia rimasta potrà essere scaricata su un tiro di collo pieno che va all’incrocio dei pali. Poi esulta senza mostrare passioni, godendoti l’armonia della partita perfetta.
L’Europa Quiz: Gent vs Genk
Alla fine è stata una partita meno equilibrata del previsto, quella tra la squadra Belga del Gent e la squadra belga del Genk. Molto meno equilibrata di quanto l’ordine alfabetico non lasciasse immaginare. Alla fine il Genk è stato corsaro a Gent, vincendo con un 5 a 2 piuttosto umiliante per chi non riconosce nessuna dignità alla lettera ‘K’.
Ora questa rubrica diventa finalmente interattiva. Prendete carta e penna: questo è un quiz dove dovrete indovinare se l’azione in questione è del Gent o del Genk. Non è consentita la consultazione della rete internet.
Tiro di Jeremy Perbet di piatto sulla riga di porta dritto dritto sulla traversa:
Genk
Gent
Punizione forte di Malinovski sul palo del portiere, gol:
Gol dell’1 a 2 del Gent
Gol dell’1 a 0 del Genk
Gol del 2 a 2 di Gent - Standard Liegi
Gol di testa su papera del portiere
Gol del 5 a 2 del Gent
Gol del 5 a 2 del Genk
Gol del 2 a 1 del Gent
5 campi migliori di quello di Rostov
Mourinho ha raccontato di essere arrivato sul campo dell’Olimp-2 stadium e di aver pensato: ok ragazzi, torniamo a casa. Davvero, voleva far saltare la partita, ma la Uefa ha risposto picche e la squadra con il monte ingaggi più alto della storia dell’universo è dovuta scendere su un posto tenuto peggio del mio giardino.
I calciatori dello United controllano le condizioni del campo come facevo io sullo sterrato dietro scuola.
Per farvi capire la condizioni del manto all’Olimp-2 ora vi elencherò 5 prati migliori di quello che ieri ha visto pareggiare il Rostov contro il Man United:
Lo stesso campo 18 anni prima durante Rostov – Juventus 0 a 4, semifinali di andata Intertoto (1999).
Il campo della battaglia di Stirling Bridge (1297), quella di BraveHeart per intenderci. Non solo prima, ma anche dopo lo scontro (spostando i cadaveri).

Il suolo di Marte nel selfie del nostro robot esplorativo Curiosity. Ok le tempeste radioattive, ok la mancanza di ossigeno, ma almeno giochi sulla sabbia.

Il pratone nel quadro di Yoshimitsu in Tekken 3 per Playstation 1. Tra l’altro il demone è un vecchio amico di Mou, che lo voleva all’Inter ad ammazzare tutti con la spada.

Il prato davanti allo stadio, nel parco di Ostrovskogo, con le porte fatte da zaini e foglie secche.

Cose che non esistevano quando Cambiasso ha segnato il suo primo gol da professionista:
Ieri l’Olympiacos ha affrontato nel suo Georgios Karaiskakis Stadium (per gli amici Pireo) il Besiktas di Quaresma, Talisca e Aboubakar in quella che sulla carta era una delle sfide più accese degli ottavi. Quando nessuno se lo aspettava, ovvero al minuto 36, sul cross mancino di Ansarifard è sbucato Cambiasso e l’ha messa dentro di testa.
Il suo perfetto inserimento non ha solo sorpreso la difesa del Besiktas, ma tutti noi tifosi del calcio nati prima del 2000 convinti che il tempo di Cambiasso fosse finito, come finiscono le cose belle prima o poi - con quel velo di malinconia della stessa consistenza dei suoi capelli – e che non avremmo mai più visto El Cuchu segnare gol importanti arrivando da dietro. Questo perché l’argentino sta in giro da prima che il mondo diventasse quello che conosciamo oggi: il suo primo gol da professionista lo ha segnato con il Real Madrid Castilla nel 1997 e però ancora non ha smesso. Come omaggio a questo monumento della resistenza dei centrocampisti che segnano inserendosi andiamo a vedere un po’ di cose che non esistevano mentre Cambiasso iniziava la sua fantastica carriera:
- Facebook.
- Questo gol:
- Il secondo film di Jurassic Park.
- Gianluigi Donnarumma, Kasper Dolberg, Youri Tielemans, Ousmane Dembelé, Marcus Rashford, Gabriel Jesus.
- Quella forte sensazione che la generazione prima della tua ti abbia fregato in qualche modo, ma questa volta per davvero.
- La trap.
- La frase: “il più forte però è Ronaldo, quello vero, il Fenomeno”.
- La pecora Dolly.
- La Salida LaVolpiana.
- l’Europa League.
La sfida delle città: Vigo vs Krasnodar
Volete sapere cos’è più affascinante dell’ottavo di finale Celta Vigo – FC Krasnodar? La sfida tra la città di Vigo e la città di Krasnodar per conquistare il titolo di meta più ambita delle vacanze alternative 2017/2018. Entriamo subito in modalità battle e vediamo come se la cavano le due località se sottoposte ai tipici parametri che definiscono una città bella e vacanziera.
Storia
Vigo 1 – Krasnodar 1
La città di Vigo è nata dall’insediamento di tribù celtiche prima e come conquista romana dopo, tutto quello che serve a una città per sopravvivere quei duemilacinquecento anni e giocarsi l’Europa League con la coscienza apposto. Krasnodar però non è da meno, perché viene fondata dai cosacchi, le comunità nomadi e militari che scorrazzavano tra Ucraina e Russia e che non volevi incontrare per niente al mondo. Le origini delle due città a mio avviso si equivalgono quanto a nobiltà storica, perciò meritano un pareggio.
Personaggi Famosi
Vigo 1 – Krasnodar 2
Nel 1961 a Krasnodar nasce Sergej Anatol'evič Torop, ex poliziotto e predicatore russo, fondatore della “Chiesa dell’Ultimo Testamento”. I suoi fedeli credono nella reincarnazione, nell’imminente fine del mondo e nel veganesimo. Una notte Torop è stato visitato dallo Spirito Santo il quale gli ha annunciato che lui è la reincarnazione di Gesù Cristo. Non se lo è fatto ripetere due volte. A Vigo invece sarà nato qualche gruppo Ska, immagino. Di conseguenza abbiamo un vincitore.
Monumenti non noiosi
Vigo 2 – Krasnodar 2
A Vigo, percorrendo la via del centro storico, potrete imbattervi in un mega cespuglio a forma di dinosauro, quello che loro chiamano il “Dinoseto”.

A Krasnodar invece c’è il solito sottomarino sovietico incagliato in un prato, sì ma quanti ce ne saranno in tutta la Russia.

Pareggia Vigo.
Svago
Vigo 2 - Krasnodar 3
Dopo essere stati al McDonald’s vicino la stazione tutta la mattina, siete pronti per un concerto di musica tradizionale.
Da una parte il ritmo estivo della musica gaelica.
Ma dall’altra la forza psichedelica e travolgente dei cori cosacchi, che alla fine fa trionfare Krasnodar. Ci vediamo tutti lì in estate.
I voli da Milano a Krasnodar partono dai 116 euro. Post sponsorizzato dal comune di Krasnodar, gemellato con quelli di Ferrara e Reggio Emilia.
Che aria tira a Solna
Come tutti sapete la finale di Europa League quest’anno si gioca nella città di Solna, da questa settimana vi terremo aggiornati sulle condizioni di questa magnifica cittadina.
Si comincia a tirare la volata alla fine del grande gelo a Solna. Oggi il sole sorge alle 6.16 e tramonta alle 17.39; la minima toccherà i -3 mentre la massima arriverà a 5: non è ancora ora di fare a meno del vostro maglione norvegese. Tra le cose notevoli successe questa settimana: è stato trovato un uomo morto, la città è stata citata da Fabio Quagliarella nella sua confessione al noto programma tv Le Iene e una recente ricerca dell’università locale ha stabilito che il Viagra NON fa male a chi ha problemi cardiaci.
È tutto, alla prossima settimana.
Possibilità di passaggio del turno dopo l’andata degli ottavi
Torna l’unica rubrica che vi dice le perfette percentuali di possibilità di passaggio del turno più altre cosette che a scometterci su finisce che ti ci paghi le vacanze. L’unica rubrica che vi avrebbe detto prima il risultato di Barcellona PSG 6 a 1 se solo si fosse giocata in Europa League. Solo per che siete voi, questa volta LE FACCIAMO TUTTE.
Anderlecht 95% - APOEL 5% (risultato andata 1 a 0)
Finora l’APOEL aveva vinto tutte le partite di Europa League giocate in casa e perso tutte quelle giocate fuori casa (tranne con l’Olympiacos che però è più o meno come giocare in casa). Per dirvi la gravità della situazione, l’ultima partita giocata fuori casa l’ha persa 2 a 0 contro l’Apollon una squadra il cui stemma è il dio Apollo e nelle cui file milita uno Joao Pedro più scarso di quello del Cagliari.
Quando si dice giocare in casa.
Questo per dirvi che le possibilità di passaggio del turno dell’APOEL Nicosia dopo questa sconfitta per uno a zero in casa sono così basse che mi prendo le prossime righe per parlarvi del fatto che – forse non lo sapevate – ma Cipro è uno dei paesi dove si caccia di più. Soprattutto uccelli. La situazione per gli uccelli a Cipro è così grave che non ci dispiace più di tanto se l’APOEL viene eliminato.
Cosa giocarvi: Tielemans che segna con la mina da fuori.
Cosa non giocarvi: Che l’APOEL deve fare 3 gol in 8 minuti e li fa.
Lione 65% – Roma 35% (risultato andata 4 a 2)
Lione Roma è stato il manifesto di come le squadre nel corso della stagione attraversano diverse fasi. Fino a poco tempo fa il Lione sembrava entrato in un vortice negativo senza fine, mentre la Roma sembrava pronta ad affrontare il cuore dell’anno calcistico alla grande. La partita di ieri ha dimostrato che basta un tempo per rivoltare la situazione: nei secondi 45 minuti i giocatori del Lione sembravano tutti missili R-37M + Diakhaby, mentre i giocatori della Roma apparivano veramente spenti. Questo per dirvi che tra sei giorni potrebbe cambiare tutto, il momentum spostarsi a favore dei giallorossi, che in casa hanno comunque un curriculum di tutto rispetto.
Cosa giocarvi: Fekir che salta tre avversari nella stessa azione come se fossero barattoli di pomodoro.
Cosa non giocarvi: I cambi di Spalletti prima dell’80°.
Rostov 33% – Manchester United 67% (risultato andata 1-1)
Se non era per Ibrahimovic potevamo veramente credere fino in fondo alla favola contadini comunisti eliminano simbolo del capitalismo. Ma purtroppo Ibra è qualcosa con cui tocca fare i conti pure se sei un nostalgico. Il suo assist per Mkhitaryan è la conferma – se ce ne fosse ancora bisogno – che lo svedese pensa calcio in maniera differente da tutti gli altri. Detto questo il Rostov ha giocato una buona partita e non bisogna mai dare per spacciata gente che ha superato uno dei peggiori serial killer della storia.
Un bel documentario sul mostro di Rostov, perché i documentari sui serial killer non sono mai troppi.
Cosa giocarvi: Mourinho che trova il modo di rosicare per qualcosa.
Cosa non giocarvi: Pogba che si rasa i capelli fino a formare una falce ed un martello incrociati.
FC Copenhagen 45% – Ajax 55%(risultato andata 2 a 1)
Un mondo in cui l’Ajax vince a ripetizione in Olanda e poi va in Danimarca e perde senza troppi problemi non è il migliore dei mondi, ma tanto è. Il Copenhagen vince grazie ad un gol di testa di Cornelius, uno che passerà tutta la vita a segnare di testa in Europa League senza che qualcuno creda davvero in lui, ma il gol subito in casa pesa parecchio sulla sfida di ritorno. Gol molto bello del peraltro molto forte Kasper Dolberg (favorito per la vittoria del premio Giocatore col futuro più luminoso ad aver segnato in Europa League) che potete vedere qui sotto. E ricordatevi che se non puoi vincere o pareggiare fuori casa, il consiglio è sempre quello di perdere 2 a 1.
Cosa giocarvi: Jari Litmanen inquadrato allo stadio perché è un attimo a confondere Danimarca e Finlandia.
Cosa non giocarvi: Che nel Copenhagen giochi almeno un giocatore sotto il metro e ottanta.
Olympiakos 19% – Besiktas 81% (risultato andata 1 a 1)
Se l’Olympiakos pensa di potersene andare a vincere o pareggiare con almeno due gol ad Istanbul, chi sono io per dirgli che non possono? Ovviamente non sono io a farlo, ma alcuni fatti che vado ad elencare:
- Il Besiktas è più forte.
- I tifosi del Besiktas sono pazzi veri, ma in un senso positivo:
Con una complessa manovra diplomatica Frau Merkel si è comprata il passaggio dei turchi, riducendo di qualche milione di euro il debito greco e in cambio ottenendo che Erdogan la smetta di chiamarli nazisti ogni due o tre.
Penso basti no?
Cosa giocarvi: l’amico nostalgico che vi ricorda di quando nel Besiktas giocava Federico Giunti.
Cosa non giocarvi: Un clima disteso.
Schalke 04 42% - Borussia Monchengladbach 58% (risultato andata 1 a 1)
Qui ragazzi devo dire che è stata davvero dura fare delle percentuali. Le due squadre si sono incontrate solo cinque giorni fa in Bundesliga e il Monchengladbach aveva fatto i bozzi allo Schalke (4 a 2 finale) mentre ieri le cose sono andate abbastanza diversamente. Lo Schalke ha giocato meglio, può anche rosicare per due legni colpiti e le ottime parate di Sommer, ma non è riuscita a vincere. Il risultato favorisce per forza di cose il Borussia minore, ma non scordiamoci mai di quel 10 Marzo 2015 in cui uno Schalke ormai morto è andato a vincere 3 a 4 al Santiago Bernabeu in degli ottavi di finale.
Cosa giocarvi: Telecronista che ad una certa smadonna.
Cosa non giocarvi: che il telecronista non usi il trucco A german team rimanendo fregato.
Gent 0% – Genk 100% (risultato andata 2 a 5)
Ora non è che se ce la fa il Barcellona c’è speranza per tutti. Ritorno che si giocherà solo per vedere quanti gol può fare ancora un tanzaniano in Europa League. Speriamo molti.
Cosa giocarvi: un’altra punizione di Malinovsky perfetta come accompagnamento alla musica coatta.
Cosa non giocarvi: la frase “Il Belgio si è fermato per questa partita”.
Celta Vigo █ – Krasnodar █ (risultato andata 2 a 1)
Se seguite questa rubrica da un po’, sapete che la nostra predilezione è diretta verso il Krasnodar. Per cui vi chiediamo di prendere il 10% di tutte le vincite che farete grazie alle percentuali che vi stiamo dando e metterle in un barattolo gigante che abbiamo posizionato all’incrocio tra Via dei Sabelli e Via di Porta Labicana (Roma, speriamo non vi sia scomodo) per finanziare la nostra trasferta in terra di Russia per seguire il ritorno di questa sfida che si presenta super avvincente. In cambio vi promettiamo di svelarvi le vere quote per il passaggio del turno che al momento abbiamo tenuto nascoste.
Cosa giocarvi: Che in valigia ci toccherà mettere un cappotto pesante.
Cosa non giocarvi: Che noi ci andiamo veramente a Krasnodar.