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Daniele V. Morrone
Il Classificone 3/4: I migliori terzini
01 apr 2015
01 apr 2015
I migliori esterni bassi del campionato: ritorna il Classificone, la rubrica più amata de l'Ultimo Uomo. Sempre più pepata, sapida e speziata.
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Daniele V. Morrone
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Prima di iniziare premetto che per fare questa classifica ho preso in considerazione tutti gli esterni bassi (anche quelli che partono in un centrocampo a cinque) con più di 14 presenze (la metà delle giornate giocate). Purtroppo per i video mi sono dovuto limitare ai cross, dato che per quanto siano importanti coperture e intercetti, raramente finiscono su YouTube.

 



Tecnico ed elegante, gioca altissimo nello schieramento di Iachini, tanto che spesso funge da appoggio per l’attacco posizionale della sua squadra. Sono quasi certo che in un’altra vita Achraf sia stato un arciere, uno di quelli con gli archi enormi che puntano al centro dello schieramento nemico disegnando una parabola ampissima. È il migliore del ruolo per cross riusciti (23) e in questo lo aiuta la posizione alta che gli consente di arrivare sul fondo con pochi metri di corsa palla al piede alle spalle: aspetta la palla, fa due passi e la butta al centro. Il movimento è fluido e dà l’idea di essere stato provato per anni. Il passato da ala si nota nella capacità di saltare l’uomo e di gestire palla con la linea laterale vicina. Lazaar non gioca male la fase difensiva, ma si dedica soprattutto alle letture, limitando quindi gli interventi in tackle o gli intercetti al minimo indispensabile.

 


Nel primo cross stoppa la palla e lo effettua da fermo, nel secondo conta i passi prima di calciare. In entrambi i casi trova la testa del compagno.



 



Non si può non tifare un po’ per un giocatore così poco ortodosso ma che si sposa bene con i dettami di Sarri. Titolare inamovibile nell’Empoli, ha già raggiunto il numero di partite totali giocate lo scorso anno in Serie B (26) e a 23 anni sembra essere arrivato in Serie A per restarci.

 

È molto bravo a leggere il gioco in ogni fase: sa scegliere quando saltare l’uomo (con 38 dribbling riusciti è terzo nel ruolo) e quando invece giocare il pallone per un compagno. Mi piace la ricerca della varietà nei cross: preferisce spesso il passaggio rasoterra al cross sterile sulla trequarti. In fase di non possesso lavora con la testa provando a rimanere concentrato nel seguire la linea molto alta voluta da Sarri. Tende a preferire l’intercetto (48 intercetti, quarto tra i pari ruolo) all’aggressione al portatore. Tra le varie statistiche ha due primati particolari sui pari ruolo: è primo per falli subiti (58) e per cross bloccati (32).

 


Tutti vanno ad abbracciare Signorelli per il gol, ma per l’80% è di Rui che prima batte il fallo laterale, poi legge lo spazio e ha ancora la freddezza di scegliere l’opzione migliore crossando rasoterra.



 



Avelar è tra gli interpreti che si avvicinano maggiormente all’ideale contemporaneo del ruolo. Possiede tutte le qualità perfette per il ruolo e la cosa si rispecchia nelle statistiche, dove è tra i migliori in entrambe le fasi. Entra nella top 10 dei contrasti aerei vinti, dei tackle (secondo tra i pari ruolo con 54), intercetti, cross bloccati e fatti. È anche primo per tiri in porta (28) e passaggi chiave (31). In fase di possesso non cerca di saltare l’uomo con continuità (anche perché non velocissimo), ma preferisce avanzare e usare l’ottima visione di gioco per trovare compagni liberi. Lo splendido calcio di sinistro viene messo in mostra anche in rigori, punizioni e calci d’angolo (cosa che lo rende tra i terzini più appetiti al fantacalcio). È sicuramente uno dei pochi a salvarsi della stagione del Cagliari ed è destinato a mantenere la categoria anche in caso di retrocessione della squadra.

 


Il gran cross di Avelar da fermo che M'Poku insacca.



 



Velocità, gran controllo di palla e dribbling (52 riusciti). Il repertorio palla al piede è impressionante e se ha spazio non è facile da arginare per gli avversari. Arriva spesso sul fondo per crossare ma non si fa problemi ad accentrarsi fino ad entrare in area per la conclusione (anche lui 28 tiri, come Avelar). Se in fase offensiva è probabilmente il migliore in circolazione in Italia, con la capacità sia di dialogare con i compagni che di arrivare sul fondo da solo, non bisogna trascurare le sue difficoltà in fase di transizione difensiva e, soprattutto, di difesa posizionale: in queste fasi di gioco Peres è assolutamente nella media. Reagisce a quello che vede più che cercare di prevedere ciò che succederà: si fida della velocità per mettere pressione all’avversario, ma non ha le letture necessarie per intercettare il pallone o bloccare un cross.

 

https://www.youtube.com/watch?v=_YEvkci3h0s&feature=youtu.be&t=17s

"Esaltante" è un aggettivo quasi eufemistico descrivere il gol al derby. Non si può dimenticare anche quello segnato alla Sampdoria.



 



Ho colpevolmente sottovalutato Basta in questi anni. Adesso però sono salito sul carro. L’infortunio al polpaccio che l’ha tenuto fuori due mesi non ha influito sulla grande stagione che sta facendo alla Lazio. Il suo momento di forma esaltante ha coinciso con il picco della stagione della squadra e la rincorsa al secondo posto. Non ha il miglior controllo di palla in circolazione ma la grinta e la forza fisica lo rendono davvero una forza della natura.

 

Le sue caratteristiche vengono aiutate dal gioco di Pioli: la squadra gli chiede in sostanza di intercettare palloni in fase di transizione negativa e di giocare in velocità quando l’intercetto va a buon fine (con 54 intercetti Dusan è secondo in Serie A, non a caso dopo il compagno di squadra Radu sulla fascia opposta).

 

Sottovalutavo Basta perché ero sicuro che l’aspetto “atletico” del suo gioco fosse la sola arma a disposizione, invece ha dimostrato di saper gestire il pallone e aiutare la squadra in fase di possesso (45 passaggi a partita non sono pochi per un esterno basso). Arriva sul fondo in velocità ma non significa che abbassa la testa per cercare un cross a vuoto, legge anzi la situazione e dialoga bene con il compagno di fascia. Un tornado quindi, ma sotto controllo.

 


Non so bene per quale motivo abbiano deciso di tagliare la bella azione di Basta, che si gira e torna indietro per avere spazio crossare con il sinistro (non il suo piede naturale) proprio sulla testa di Felipe Anderson, come se l’unica cosa importante del gol sia il colpo di testa.



 
 

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