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Ve lo ricordate Cedric Gondo?
01 set 2022
01 set 2022
Il primo premio AIC dell'anno in Serie B lo vince il centravanti dell'Ascoli.
(copertina)
Foto di Danilo Di Giovanni / Getty Images
(copertina) Foto di Danilo Di Giovanni / Getty Images
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Come ogni anno insieme all'Associazione Italiana Calciatori assegnamo i premi di calciatore del mese, in Serie A e Serie B. Noi scegliamo i candidati e sui social dell'AIC si votano i vincitori. Cominciamo col calciatore del mese di B di agosto.

È comprensibile ma comunque crudele, che non ci sia alcun articolo che parli di Cedric Gondo senza menzionare il reality che MTV aveva dedicato alle giovani promesse della Fiorentina. Gondo di quella squadra era la stella e il giocatore su cui c’erano più aspettative. In un articolo del 2013 de La tribuna di Treviso si nota che la sua pagina Facebook ha 5000 fan («La sua notorietà vola in rete»). Per i più entusiasti era l’erede di Didier Drogba, lui più modestamente sognava almeno di esordire in Serie A con la maglia della Fiorentina. Obiettivo in realtà mai raggiunto.

Essendo stato sotto ai riflettori, Gondo ha suo malgrado sensibilizzato il pubblico sullo scarto che esiste tra calcio giovanile e prima squadra. Gondo era uno dei giocatori più determinanti delle categorie giovanili della Fiorentina (30 gol in 25 partite tra i giovanissimi), ma arrivato tra i professionisti ha faticato a trovare la propria strada, inerpicata in deviazioni anche difficili da capire. Dopo il primo campionato di B con la Ternana, che ormai risale alla preistoria (2015/16), è finito addirittura a giocare a Cipro, all’Asteras Tripolis. Gondo però ha un problema non da poco per un centravanti, e cioè non ha una grande confidenza con la porta avversaria. Se nelle giovanili segnava molto, tra i grandi segna molto poco. In Grecia gioca 16 partite e segna due gol. A quel punto finisce in Serie C, dove inizia una sua paziente risalita. La stagione che gli fa guadagnare la B è col Rieti, dove riesce finalmente a segnare con un minimo di continuità, 8 gol a fine anno che gli valgono l’acquisto della Salernitana. In tre stagioni non diventa di certo un centravanti prolifico, ma riesce a risparmiare i suoi gol per delle partite decisive, come quando - durante la corsa per la promozione - segna due gol nei minuti di recupero dello scontro diretto contro il Venezia. Segna altri gol pesanti contro Monza e Frosinone e si guadagna la conferma in Serie A.

Se vi piace Ligabue…

La scorsa stagione la ricomincia con la Salernitana, con la speranza di dimostrare di poter stare nella categoria più alta. Contro l’Hellas, alla quinta giornata, ha trovato il suo primo gol in Serie A. Una palla che dopo una mischia gli rimane sul destro, perfetta da spingere in porta. È stato l’unico gol per lui con la Salernitana nella massima serie. Nelle partite successive mette a disposizione della squadra le sue doti più operaie: il suo spirito di sacrificio, il suo lavoro difensivo, la capacità di lottare corpo a corpo contro tutti. Qualità particolarmente preziose nel calcio spartano di Castori. A gennaio, nella rivoluzione della squadra, viene girato in Serie B alla Cremonese, che però ha una formazione collaudata, che sta facendo un campionato di vertice. Il tecnico Pecchia non vuole toccare troppi equilibri. Gondo viene usato soprattutto come sostituto dalla panchina, per rompere gli equilibri di partite bloccate, o per bloccare partite che la Cremonese vuole portare a casa. Si toglie lo sfizio di segnare un bellissimo gol contro il Parma, un tiro a giro leggero sul secondo palo.

Gondo quest’anno è rimasto in Serie B, in una squadra ambiziosa come l’Ascoli. Gioca come unico centravanti del 4-3-3 di Christian Bucchi e ha iniziato il campionato come non gli era ancora capitato in carriera, cioè mettendo insieme più gol che partite, vincendo il premio di Calcatore del mese di agosto. Quello che premia il giocatore con la partenza più bruciante, che si è ambientato meglio nella nuova squadra e con i nuovi compagni. Nelle votazioni AIC Gondo ha raccolto più voti dell’eterno talento Mickael Cuisance, autore già di due gol (è davvero l’anno buono?), di Salvatore Esposito della SPAL e di Matteo Brunori, bomber del Palermo che non sembra scontare il salto di categoria.

Se Gondo ha preso più voti di tutti è soprattutto per la tripletta, unita alla prestazione incredibile, tirata fuori contro il Palermo. Una partita in cui anche Brunori è andato a segno, ma in cui Gondo sembrava poter trasformare in oro tutti i palloni toccati. Se il primo gol, arrivato con un semplice tap-in di una palla di nessuno, non vi convince, è il secondo gol di Gondo a essere circolato più di tutti sui social. L’Ascoli fa una grande azione partendo dal basso. All’ultimo minuto del primo tempo Eric Botteghin trova con uno splendido passaggio taglialinee Fabrizio Caligara. Il centrocampista - ex Juventus - ha un’altra grande lettura, e dopo essersi girato col primo controllo serve subito nello spazio in verticale Gondo. Come se non volesse abbrutire un’azione così bella con una conclusione banale, l’attaccante si prende tutto il suo tempo, per realizzare poi un piccolo pallonetto sopra la testa di Pigliacelli. Un gol che regala grande energia all’Ascoli, in una partita in quel momento equilibrata e che il Palermo pensava di portare all’intervallo in parità. Poco dopo Gondo realizza la tripletta. Un altro bellissimo gol, in cui l’Ascoli sfrutta gli spazi lasciati aperti dal Palermo in transizione. Gondo in area si ferma, si aggiusta la palla sul piede debole e conclude in diagonale. Il centravanti non era mai stato così freddo in carriera. È un centravanti lavoratore, bravo a creare gli spazi per gli altri, ma che non è mai stato un finalizzatore troppo affidabile. Contro il Palermo, in pratica, ha segnato più gol che in tutto lo scorso anno, tra Salernitana e Cremonese.

Dopo la partita Gondo ha ammesso che non si aspettava questo inizio di stagione. Una vittoria importante, in trasferta, che rilancia le ambizioni dell’Ascoli. È stata la migliore squadra del girone di ritorno dello scorso anno, è stata eliminata ai playoff, ma aveva iniziato la stagione con progetti ridimensionati. Ha perso alcuni giocatori (Saric, Baschirotto) e soprattutto il tecnico Sottil. Con una Serie B che ha accolto diversi club di grande tradizione del calcio italiano, in pochi pensavano all’Ascoli, che però ha iniziato la stagione in modo brillante. Ha eliminato il Venezia dalla Coppa Italia e fatto 7 punti nelle prime 3 partite. Ora è in testa alla classifica.

Quando Gondo era stato presentato all’Ascoli il direttore sportivo Giacchetta aveva sottolineato di averlo seguito sin dai tempi della Fiorentina. Gondo ripete spesso quanto quei mesi in Serie A lo abbiano aiutato a crescere, ed è tornato anche sull’inizio della sua carriera, non rimpiangendo nulla: «Ho fatto la scelta di andare a conoscere campionati diversi. Magari non è andata come mi aspettavo, ma mi ha permesso di trovare la forza ed il coraggio di tornare in Italia ed andare a giocare in serie A. Forse ho fatto scelte che avrei potuto evitare di fare, ma le stesse mi hanno dato modo di arrivare dove sono adesso».

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