Il premio di calciatore del mese di marzo AIC a Michael Folorunsho è un premio alla perseveranza, al lavoro duro, alla gavetta. Il centrocampista del Verona è il simbolo di una squadra che, nelle difficoltà, ha trovato una propria identità, vincendo a marzo due partite decisive contro due rivali dirette come Sassuolo e Lecce. Certo, per la squadra di Baroni niente è deciso e sarà una lotta fino all’ultima giornata, ma Folorunsho e compagni hanno dimostrato di esserci, quando sarebbe stato più facile mollare dopo un 2023 piuttosto difficile.
In questa squadra Folorunsho si è ritagliato un ruolo da leader anche inaspettato, lui che, a 26 anni, non aveva mai messo piede in Serie A prima di questa stagione. Il suo stile di gioco è lo stesso del Verona: aggressivo, fisico, diretto. Nel 2024 Folorunsho ha segnato 3 gol, tutti e tre calciando da fuori area. Se nella memoria ci rimane quello incredibile segnato alla Juventus, una vera e propria gemma balistica, quello segnato a marzo contro il Lecce non sarà altrettanto spettacolare, ma siamo entrati in quella fase della stagione in cui i gol si pesano: e il suo è un gol che pesa tanto.
Più del gol, però, sono le prestazioni di Folorunsho a risaltare; la sua carica, la forza fisica con cui vince contrasti, porta in avanti il pallone, calcia in porta. Vederlo giocare è divertente, ma a marzo ci siamo accorti che sa essere anche decisivo, in una squadra che si gioca la permanenza in Serie A. È forse per questo che i suoi colleghi lo hanno preferito a Pulisic, Ferguson e Bellanova, gli altri tre candidati al premio di calciatore del mese di marzo AIC. Ma se ne è accorto anche Spalletti, che l’ha convocato in Nazionale per le amichevoli contro Venezuela e Ecuador. Folorunsho non ha esordito, ma se continua a giocare come a marzo, è solo questione di tempo.