Il bello dell’Europa League vol. 10
Cose che rendono preziosa la competizione europea meno preziosa.
Perché nel Celta Vigo giocano così tanti danesi
Il Celta Vigo ha in rosa tre giocatori danesi che sono Daniel Wass, Andrew Hjulsager e Pione Sisto. John Guidetti – invece – è svedese, ho controllato. Su una rosa di 24 giocatori vuol dire che uno su otto è danese o – anche – che il 12,5% del Celta Vigo è danese.
Considerando che nel mondo ci sono 5.707.251 di danesi su più di sette miliardi di persone (non ho studiato abbastanza per dirvi la percentuale precisa, vi basti sapere che è molto ma molto più bassa di 12,5% ) vuol dire che c’è del marcio in quel di Vigo. Abbiamo sguinzagliato il nostro reparto di giornalismo investigativo che è tornato con una serie di ipotesi credibili sul perché di questa contaminazione.
– A Vigo esiste uno dei maggiori centri di riparazione navale della costa atlantica europea, e se c’è qualcuno che sembra sapere il fatto suo quando si parla di barche quelli sono proprio i danesi, che ne costruiscono da quando si chiamavano Vichinghi.
Se fate un salto a Roskilde, Danimarca, non perdetevi il museo delle navi vichinghe.
Questo spiegherebbe l’acquisto in massa di giocatori danesi: il motivo principale per cui Daniel Wass, Andrew Hjulsager e Pione Sisto sono a Vigo è riparare barche.
– Il capo degli osservatori del Celta Vigo c’ha la fissa per le danesi.
Le paste, che avete capito.
– Vigo si trova all’interno di una bolla magnetica in cui il tempo è fermo al 1992 per cui sono convinti che in Italia i politici siano corrotti mentre la Danimarca è uno dei paesi calcisticamente più interessanti del mondo. Devono aver pensato che comprando Daniel Wass, Andrew Hjulsager e Pione Sisto si portavano a casa il corrispettivo di Peter Schmeichel, Brian Laudrup e Henrik Larsen.
– In un certo momento della sua storia calcistica al Celta Vigo arriva Michael Krohn-Dehli, primo danese a vestire quella maglia. Krohn-Dheli fa bene, diventa un beniamino dei tifosi per la sua forza e il carattere battagliero. Dopo tre anni se ne va a Siviglia lasciando un vuoto. Vuoto che la società pensa di riempire con un altro centrocampista danese: Daniel Wass. Lo scambio non va troppo bene, Wass non rimanda la stessa sensazione di Danimarca di Kroh-Dheli e quindi la società si butta su Pione Sisto, classico attaccante danese. Quando poi scoprono che Sisto ha passaporto danese, ma chiare origini africane, ecco che a quel punto, hanno pensato di comprare pure Andrew Hjulsager che più danese di così io non lo so.
– Viggo Mortensen è di origini danesi. È solo un caso?
– Vogliono attuare una politica simile a quella dell’Athletic Bilbao che accoglie nelle sue file solo giocatori baschi. Avendo fallito con i calciatori galleghi, e ci credo, hanno deciso di ripiegare sui giocatori danesi, dopo aver scartato l’Uruguay:
– La MSC crociere offre una crociera che parte da Genova, passa per Vigo fino ad arrivare a Copenaghen. Si chiama MSC Orchestra, viene 549€ la cabina interna, 799€ quella esterna. I dirigenti del Celta Vigo devono aver pensato fosse un modo abbastanza comodo ed economico di muovere i giocatori.
Solo una di queste teorie è vera, sta a voi scoprire quale.
La grande partita dell’Ajax
Finalmente si può dire: l’Ajax sta tornando ad essere una squadra entusiasmante. Il 2 a 0 rifilato allo Schalke 04 ieri sera rimette la squadra di Amsterdam sulla mappa del calcio europeo. Quella di ieri è stata la dodicesima partita in Europa in casa senza sconfitte: la migliore striscia della loro storia. A impressionare, ancor più del risultato, una prestazione ricca sotto ogni aspetto. Impreziosita dalla quantità di giovani messi in mostra; un solo dato: 7 dei 10 “undici” iniziali più giovani di questa Europa League è stato schierato dall’Ajax.
Ecco 5 cose notevoli dalla partita di ieri.
1.
Innanzitutto una statistica che rende l’idea del dominio esercitato ieri sera. L’Ajax ha tirato verso la porta dello Schalke 04 per 13 volte: un record per l’Europa League dal 2015.
2.
La partita è una buona sintesi dei miglioramenti che il tecnico Bosz ha apportato alla squadra rispetto allo scorso anno. L’Ajax è una squadra che controlla di più il possesso e che ha spostato la costruzione dell’attacco posizionale dalla fascia al centro. Se con de Boer le ali venivano sollecitate direttamente dai difensori, cercando ossessivamente l’ampiezza, ora la palla passa molto di più per i trequartisti. Questa la passmap di ieri, caratterizzata da un equilibrio generale ma anche da un’evidente centralità di Ziyech e Klaassen:
La più importante scelta di Bosz è stata quella di rinunciare a una mezzala box-to-box per inserire Ziyech in pianta stabile sulla trequarti, vicino a Klaassen. Il capitano dell’Ajax ora non è isolato sulla trequarti a costruire gioco ma ha sempre un riferimento, e i passaggi dalla densità centrale agli scarichi sulla fascia sono molto più fluidi.
3.
La conseguenza più semplice è che le ali sono coinvolte in situazioni più semplici, dove possono essere il più possibili dirette. Escluso Klaassen – quasi sempre fuori scala rispetto al contesto – Justin Kluivert (17 anni) e Amin Younes sono stati forse i migliori in campo. Il figlio d’arte ha realizzato 3 dribbling e servito l’assist per il gol del 2 a 0.
La prestazione di Younes invece è stata semplicemente mostruosa. Il tedesco è il classico, un po’ banale, giocatore basso dribblomane che da sinistra rientra verso il centro. Però è uno dei più interessanti da guardare mentre fa le cose che gli riescono meglio: è il giocatore dell’Europa League ad aver realizzato più dribbling in Europa League, 59. Il secondo è Pogba, con 17. Qui si guadagna il rigore dell’1 a 0, dribblando col 2X1.
Se un giocatore di questo tipo incrocia dei terzini poco reattivi nell’uno contro uno le sue prestazioni possono diventare sontuose. Nella partita di ieri ha realizzato 8 dribbling. 8. 6 dei quali sul povero Kehrer, da oggi in terapia.
Il 44% degli attacchi dell’Ajax di ieri sono passati a sinistra, dalla fascia di Younes.
4.
Da non sottovalutare neanche la prova di Traoré,un pupillo di Bosz che lo aveva allenato al Vitesse lo scorso anno e se lo è portato dietro all’Ajax prolungando il prestito col Chelsea. Traoré ha avuto un’interpretazione diversa del ruolo rispetto a Dolberg. Meno gioco a muro di raccordo, in cui Dolberg è davvero di primo livello, molti più movimenti senza palla ad aprire gli spazi per i centrocampisti. La conseguenza è stata una maggiore centralità di Zyech e Klaassen.
Nello splendido secondo gol di Klaassen, oltre alla giocata da ala pregiata di Kluivert, bisogna riconoscere anche la grande qualità nella conduzione di Traoré.
5.
Ma quello che è cambiato soprattutto rispetto alla gestione de Boer è la capacità della squadra di difendere in avanti senza smagliare la propria struttura posizionale. Ieri Ll’Ajax ha giocato con un baricentro alto e una grande intensità applicata nella riconquista del pallone. I centrali, Viergever e Sanchez, hanno giocato in costante proiezione offensiva, nella ricerca dell’anticipo ma addirittura nella proposizione offensiva.
6.
La grande densità sulla trequarti, unita al baricentro alto e alla grande concentrazione individuale, hanno prodotto una fase di gegenpressing di qualità assoluta. Soprattutto nel secondo tempo, la maggior parte delle occasioni dell’Ajax sono nate da riconquiste del pallone veloci in zone di campo pericolose.
Top-11 dei nomi di questo turno d’Europa League
Sergio Romero
Jeremy Morel – Davinson Sanchez – Nick Viergever – Hugo Mallo;
Pione Sisto – Ruslan Malinovskiy – Leander Dendoncker – Jean-Paul Boetius;
John Guidetti – Guido Burgstaller
Che aria tira a Solna
Come tutti sapete la finale di Europa League quest’anno si gioca nella città di Solna, noi di Ultimo Uomo vi terremo aggiornati sulle condizioni di questa magnifica cittadina.
Sembrava essere arrivata la primavera a Solna, e invece la dèa Eastre è stata di nuovo cacciata nella foresta di Ed mentre Ullr continua a vantare i propri diritti, tronfio sugli sci. La temperatura infatti è tornata freschetta (4 max; -2 minima) e non lavate le vostre auto Skoda perché il nevischio è dietro l’angolo. Nonostante questo le giornate sono parecchio lunghe, il sole tramonta alle 5:33 e tramonta alle 20:02: fate in tempo a godervi il tramonto sorseggiando un Mojito all’Erland Bar. Intanto i tifosi dell’AIK Solna continuano a girare velati.
È tutto, alla prossima settimana.
Possibilità di passaggio del turno dopo l’andata dei quarti
Torna l’unica rubrica che vi fa vincere le schedine senza doversi abbassare ad acchittare le partite di Lega Pro, ma solo grazie ad un certosino lavoro statistico portato avanti con il vicepresidente della Camera. Siamo entrati nel vivo della competizione: come le squadre rimaste anche noi non possiamo più sbagliare, che la villetta sul mare a Terracina non si paga da sola.
Manchester United 80% – Anderlecht 20% (risultato andata 1 a 1)
Il Manchester United vuole vincere questa Europa League senza fare niente di più che il compitino. Contro l’Anderlecht ha fatto la stessa identica partita dell’andata con il Rostov: segno con Henrikh Mkhitaryan e poi mi faccio riprendere nel finale, tanto al ritorno devono venire a casa nostra. La pigrizia è una brutta bestia, ma non così brutta come l’Anderlecht. I fiamminghi non sembrano essere nel loro periodo storico migliore e i giocatori su cui puntare per una partita così importante si esauriscono molto velocemente: Tielemans. Che però a 19 anni, praticamente un adolescente, e non possiamo sapere come sarà il suo umore al ritorno. Magari starà pensando agli esami da fare in estate, alla fidanzatina che lo ha lasciato, all’ultima stagione del Trono di Spade. Insomma affidarsi ad un diciannovenne per battere lo United non è proprio una di quelle cose che ti danno più del 10% di possibilità di farcela, però se proprio devo affidarmi ad uno così giovane Tielemans è tra i primi al mondo che sceglierei, per questo le possibilità dell’Anderlecht salgono al 20%.
Se avete la perversione per i diciannovenni che tirano le mine.
Cosa giocarvi: Internet che prende per il culo Pogba perché subisce un tunnel da Stanciu
Cosa non giocarvi: Internet che prende per il culo Stanciu perché subisce un tunnel da Pogba
Schalke 04 25% – Ajax 75% (risultato andata 2 a 0)
C’è una legge non scritta in Germania per cui nessuna squadra può fare meglio del Bayern Monaco nel singolo turno di coppa. Se il Bayern Monaco perde giocando male, anche le altre squadre tedesche sono costrette a perdere giocando male. È una regola che non amano molto da quelle parti, come non amano vendere al Bayern tutti i loro migliori giocatori, eppure… L’Ajax invece non ha nessuna regola da rispettare – siamo ad Amsterdam dopotutto – e può usare l’Europa League per prendere a pallate le squadre tedesche e mettere in vetrina i suoi talenti da rivendere a caro prezzo in giro per l’Europa. Se all’andata è stato il turno di Klaassen (che qualcuno si sbrighi, sta invecchiando) al ritorno, con lo Schalke costretto a non prendere gol e segnarne almeno due, non vorremmo essere nei panni del marcatore di Dolberg, se dovesse giocare, il miglior danese dai tempi di Amleto. Per i tedeschi le possibilità di passaggio del turno sono legate al passaggio del turno del Bayern Monaco qualche giorno prima e alla vena di Klaas-Jan Huntelaar, ex della sfida, che però tengono in panchina.
Comunque una buona occasione per vedere questo video di Huntelaar che cerca di colpire un uomo che va in bicicletta.
Cosa giocarvi: Kluivert padre che prova a spacciarsi per Kluivert figlio per giocare ancora.
Cosa non giocarvi: Che il trucco riesca.
Genk 40% – Celta Vigo 60% (risultato andata 3 a 2)
Che vi devo dire? In Spagna hanno organizzato un talent per trovare il sostituto del Siviglia in Europa League e l’ha vinto il Celta Vigo. Era una cosa carina, l’avevano chiamato Siviglia Factor i giudici erano Monchi, Simona Ventura, il coatto di Paso Adelante e Maresca. Come abbia fatto a vincere il Celta Vigo non è chiaro, eppure tocca apparecchiargli la strada. Arrivare ai quarti di Europa League e beccare il Genk è il massimo che la UEFA può fare per te, se poi tu finisci a prendere due gol in casa forse è vero che i talent non premiano i migliori. Solitamente la squadra che perde per 3 a 2 fuori casa è in qualche modo favorita, ma vogliamo davvero considerare il Genk favorito in qualcosa? Quindi fiducia al tridente Iago Aspas, Guidetti e Pione Sisto.
Le migliori giocate di Guidetti con sottofondo una canzone scritta per lui.
Cosa giocarvi: Che il Celta Vigo si sbaglia e si presenta a Gent.
Cosa non giocarvi: Una nuova stagione di Paso Adelante sui ballerini 35enni.
Besiktas 50% – Lione 50% (risultato andata 2 a 1)
Tutti sogniamo che l’Europa League 2016/17 diventi il torneo di Ryan Babel, che doveva prendersi tornei più prestigiosi diversi anni fa, ma – oh – meglio che niente. Purtroppo dall’altra parte della barricata c’è il Lione, la squadra più in forma tra quelle rimaste. Il risultato in qualche modo premia i turchi per la regola che se devi perdere fuori casa devi farlo per 2 a 1, ma il secondo tempo arrembante del Lione dimostra che i francesi sono più forti. Eppure chi ha voglia di andarsi a guadagnare la qualificazione ad Istanbul? Lasciando da parte la questione tifosi coglioni, la Vodafone Arena – per quanto brutto possa essere il suo nome – è ancora uno di quegli stadi in cui non vuoi mai andarti a giocare nulla che non sia bello che messo in cassaforte.
Cosa giocarvi: La parola bolgia nei primi 8 minuti di telecronaca.
Cosa non giocarvi: Marine Le Pen che tiene un comizio tra i tifosi delle due squadre.