Il bello dell’Europa League 2018 vol. 7
Il meglio dell’andata dei sedicesimi di finale della nostra coppa preferita.
Uno dei giorni più felici della vita di Josip Ilicic
La vita di Josip Ilicic è molto difficile. Non lo possiamo sapere per certo ovviamente visto che non conosciamo personalmente Ilicic, ma lo possiamo intuire da diverse cose. Lo sguardo vitreo e quasi sempre assente, tipico dei depressi; la sua storia personale – Ilicic è un profugo croato di guerra, spostatosi in Slovenia senza aver mai conosciuto il padre; la carriera un po’ ondivaga, che non è riuscita forse a premiare del tutto il suo talento.
Ieri però Ilicic, dopo il secondo gol al Borussia Dortmund, aveva sul viso un’espressione di autentica, profonda felicità. Sempre, naturalmente, negli standard di un uomo di ghiaccio. Ha corso verso la bandierina, indicando con le braccia terra, non si capisce per quale motivo, gridando dallo sconcerto. Non si era mai visto Ilicic così felice, solo forse in queste altre circostanze.
Il secondo gol ha coronato una prestazione mastodontica oltre la doppietta, con 2 passaggi chiave, 4 dribbling riusciti e una costante sensazione di pericolosità. Dopo un primo tempo piuttosto anemico, ci sono stati venti minuti all’inizio della seconda frazione in cui Ilicic è sembrato onnipotente. Senza una vera e propria punta, lo sloveno poteva occupare tutte e tre le caselle dell’attacco dell’Atalanta, anche se con una preferenza per la zona di centro-sinistra, dove ha mandato al manicomio Jeremy Toljan.
Alcuni momenti notevoli della partita di Ilicic. All’ora di gioco, per dire, gli è arrivato un rinvio rasoterra dalla difesa, ha fintato di andargli incontro e a lasciato scorrere la palla a lato di Torjan del Borussia. Quando gli è tornato addosso, ha rallentato e lo ha dribblato di nuovo. 5 minuti dopo, appena dopo il centrocampo, ha il corpo tutto rivolto verso la linea laterale, prima di rientrare con l’esterno verso il centro facendo tunnel a Castro.
Non è la prima partita in cui Ilicic sembra un giocatore inarrestabile. In pochi però si sarebbero aspettati da Ilicic un rendimento così costante nel tempo, e che lo sloveno si esprimesse anche in un contesto di così alto livello come è successo in casa del Borussia Dortmund. A fine partita Gasperini lo ha definito un attaccante che ama giocare negli spazi, e in questo senso la partita di ieri è stato il terreno perfetto in cui ha potuto proliferare il talento dello sloveno. Le squadre si sono allungate quasi subito, giocando a viso aperto, lasciando molte situazioni di uno contro uno. Ilicic però è anche molto migliorato delle scelte, come dimostra il fatto che nella partita di ieri ha messo insieme 2 gol su appena 3 tiri. Raramente forza la giocata, e quando lo fa sembra potergli riuscire tutto.
Nonostante l’idea comune che Ilicic sia arrivato troppo tardi a giocare a un livello così alto, dopo la partita ha dichiarato di non avere rimpianti: «Non so cosa mi manca per la continuità: la mia carriera è questa, sono soddisfatto di ciò che ho fatto, ma sono ancora abbastanza giovane e voglio ancora fare grandi cose».
Un momento Europa League come un altro
Din don dan. pic.twitter.com/Kfcf3GVItj
— Non sono Cinzia (@Iosonolagomma) 15 febbraio 2018
14 motivi per cui Leandre Tawamba dovrebbe vincere la classifica marcatori di Europa League
Con quello di ieri al Viktoria Plzen Léandre Tawamba ha segnato il suo quarto gol in Europa League. Ora è a 3 gol dal capocannoniere della Coppa, cioè Aritz Aduriz, che lo è quasi per poter divino. Nonostante le possibilità siano poche, noi tifiamo che da qui alla fine Tawamba abbia quello che si meriti: il titolo di capocannoniere dell’Europa League. Ecco perché:
- Perché sarebbe il capocannoniere più grande della storia della competizione, 1 metro 90 per 90 chili.
- Perché fino a pochi anni fa giocava difensore centrale.
- Perché sarebbe il primo capocannoniere ad indossare la maglia numero 3.
- Perché comunque non tocca la palla meglio di un normale difensore e il motivo per cui gioca centravanti è puramente fisico.
- Perché somiglia a una statua dell’Isola di Pasqua.
- Perché ha stile.
- Perché i suoi tifosi sono dei poeti.
- Perché le foto degli avversari che cercano di tirarlo giù in tutte le maniere sono di puro culto.
- Perché su internet si trovano anche foto di lui che gioca sui campi di terra in Camerun con i giocatori che corrono in mezzo a spirali di polvere.
- Perché prima di raggiungere la gloria in Europa League Tawamba ha dovuto passare per momenti difficili tipo non passare dei provini con squadre come il Ruzomberok, in Slovacchia.
- Perché la sua carriera lo ha fatto viaggiare più di Marco Polo: Camerun, Sudafrica, Slovacchia, Libia, Kazakhista, Serbia.
- Perché sarebbe il primo giocatore africano a vincere la classifica marcatori dell’Europa League.
- Perché sarebbe il primo giocatore africano a vincere la classifica marcatori dell’Europa League SENZA ESSERE MAI STATO CONVOCATO IN NAZIONALE.
- Perché è soprannominato The Tank, ed è l’unico calciatore però effettivamente più grande di un carrarmato.
Chi sa solo di Europa League, non sa niente di Europa League
Pare che Arsène Wenger, appena arrivato in Svezia per la trasferta di Europa League contro l’Ostersund, abbia chiesto una bottiglia di Mackmyra, uno dei migliori whisky del paese. Questa richiesta ha scatenato le ire dei tifosi dell’Arsenal, facendo tornare in auge la protesta contro il tecnico alsaziano al grido di #Wengerout.
Si vede che i tifosi dell’Arsenal non sono abituati all’Europa League: il senso vero della competizione è proprio questo, conoscere le più fini e specifiche tradizioni locali, soprattutto in fatto di alcool. Quale migliore occasione di una trasferta ad Ostersund per ampliare i propri orizzonti in fatto di bere? Che doveva fare Wenger? Chiedere una pinta di ale per rimanere fedele ai pub di Londra o un calice di Riesling in onore alla sua Alsazia? No, Wenger ha fatto benissimo.
E voi, se domani doveste allenare una partita di Europa League, sapreste richiedere un distillato tipico del paese in cui vi trovate? Di seguito 10 alcoolici più o meno forti a cui dovrete abbinare la squadra di riferimento, disegnando delle frecce sullo schermo del vostro pc/tablet/smartphone:
- Heering Cherry a) Astana
- Pastis Ricard b) Atalanta
- Kailashka Rakia c) Copenaghen
- Skinos Mastiha d) Olympique Marsiglia
- R. Jelinek Slivovice e) Dynamo Kiev
- Kumis f) Viktoria Plzen
- Ginja de Óbidos Oppidum g) AEK Atene
- Horilka z pertsem h) Sporting club de Portugal
- Amaro Delle Orobie Branzi i) Red Bull Salisburgo
- Vodka Red Bull l) Ludogorets
Soluzioni:
1 – c: L’Heering Cherry è un liquore inventato da Peter F. Heering nel 1818 e considerato l’originale “Cherry Brandy”.
2- d: Il pastis fece la sua comparsa nel 1915, quando il governo francese proibì il consumo dell’assenzio. Se andate a Marsiglia e non bevete un pastis al porto, non andate a Marsiglia.
3 – l: Esistono tante versioni della rakia (o rakija o come vi pare) e tutte vi faranno stare male. Molto male.
4 – g: Il Mastiha è un liquore aromatizzato al mastic, una resina ottenuta dal lentisco. Volendo generalizzare molto è un liquore alla gomma.
5- f: Lo slivovice viene solitamente consumato a temperatura ambiente per esaltare il sapore del frutto. Viene servito in un bicchierino di vetro conosciuto localmente come “panák” (letteralmente: un manichino).
6 – a: il Kums è una bevanda, tipica di molte popolazioni dell’Asia centrale, ottenuta dalla fermentazione del latte di giumenta, leggermente alcoolica proprio per via della fermentazione. Si dice “il Kumis è il sangue di un uomo e l’aria fresca è la sua anima”.
7 – h: La Ginja è un liquore prodotto in Portogallo tramite l’infusione delle amarene, da non confondere con il Jenga, che è un gioco da tavolo che non si può bere.
8 – e: L’Horilka è la versione ucraina della vodka. l’Horilka z pertsem è la versione al peperoncino. BAM.
9 – b: L’amaro delle Orobie nacque come rimedio tonico-curativo per i soldati in trincea nella prima guerra mondiale. Probabilmente veniva usato anche come “coraggio liquido”, necessario a dare la forza ai soldati al fronte e agli esterni dell’Atalanta.
10 – i: ehehehehe. Il vodka Red Bull va bene anche se vi trovate a Salisburgo o avete meno di 19 anni. In tutti gli altri casi, no.