Il bello dell’Europa League 2018 vol.2
Le cose più belle, pazze e orribili successe nella seconda giornata della coppa migliore del mondo.
Le migliori foto dei tifosi
I sei tifosi dello Zorya Luhansk protagonisti assoluti di quello che è stato il più improbabile upset di giornata.
I tifosi dello Stella Rossa in trasferta, invece, sono un po’ più di sei.
La coreografia dei tifosi del Ludogorets potrebbe essere, come potrebbe non esserlo, uno spoiler dell’ultima stagione di Game of Thrones.
Gli ormai classici tifosi dello Zuelte.
Un tifoso del Rijeka ci ricorda che la storia si ripete due volte, prima come tragedia, poi come farsa.
Borini fa più o meno tutto quello che gli chiedi
Borini è stato l’acquisto meno interpretabile della campagna acquisti del Milan. In un calciomercato volutamente pomposo, l’acquisto a due soldi di un attaccante che ha fatto dell’umiltà e dello spirito di sacrificio quasi le sue uniche qualità è sembrato al massimo uno scherzo.
Borini, peraltro, è stato uno dei primi acquisti di un Milan che era ancora lontano dalla forma attuale: Andrè Silva, Kalinic, Bonucci, Biglia dovevano ancora arrivare e non si sapeva neanche come avrebbero dovuto giocare, tutti assieme. “Tornerà utile” dicevano genericamente i tifosi, che comunque uno come Borini non si butta mai via.
In questo inizio di stagione ha giocato da punta centrale, esterna del 4-3-3 e ieri anche quinto di sinistra nel nuovo 3-5-2 di Montella. Un ruolo che finora ha ricoperto Ricardo Rodriguez con molto meno dinamismo.
Rodriguez è un esterno associativo, che ama prendersi pause e dialogare con i compagni. Borini, a sinistra, ha comunque sempre nel cervello la porta avversaria, e appena può attacca lo spazio in verticale. Una dote da non sottovalutare una squadra che, orfana di Conti, fatica ad attaccare in ampiezza, come ha dimostrato drammaticamente la partita contro la Sampdoria.
Borini fa parte di quella categoria di calciatori che non hanno in linea teorica le qualità per fare quello che fanno, che ogni tanto pescano delle giocate fuori dal loro repertorio come qualcuno che ha imparato a giocare a calcio su YouTube e che prova delle cose per la prima volta. Non ha una grande sensibilità con il sinistro, eppure anche ieri ha mostrato un certo istinto a usarlo quando necessario, più di qualsiasi altro esterno sinistro del Milan in questa stagione: la palla verso Andrè Silva – che poi dribbla verso l’interno un difensore particolarmente lento e segna sul secondo palo – non ha niente di scontato.
Insomma, ieri Borini non è limitato a fare cose banali, o a regalare alla squadra un apporto esclusivamente atletico. Ha provato giocate tecnicamente complesse, con dietro una creatività difficile da riconoscere a un giocatore come Borini, ma che almeno ieri sera è esistita.
I passaggi ieri di Borini del Milan, 52, più del doppio di Abate che giocava sulla fascia opposta.
A 2 minuti dalla fine Borini si è innalzato a leader tecnico del Milan, quando Suso si è incartato su una palla sulla trequarti, rispedendola sciattamente all’indietro, Borini l’ha ripresa, è rientrato verso il centro e ha eseguito una rifinitura di collo interno dolcissima verso Cutrone.
È difficile immaginare che possa continuare a giocare titolare anche in partite in cui è richiesto difendere con più continuità. Borini rimane fondamentalmente una punta e, pur con tutta l’applicazione del mondo, quando deve difendere un avversario che lo punta tende a portarselo fin dentro casa.
Guardandolo arrancare in conduzione sulla sinistra, si fatica a credere che Borini possa giocare a questi livelli, che possa essere utile al Milan in qualche modo. Eppure Borini sta effettivamente tornando utile in tutti i modi possibili, come Zelig si reinventa centravanti che attacca la profondità, ala che taglia verso il centro, tornante di fascia, rifinitore. La sua capacità di essere decisivo nei momenti e nei modi più impronosticabili riflette una carriera passata a deludere nei contesti a lui congeniali e a stupire nei contesti in cui sembra inadeguato.
Riassunto di Sheriff – Copenaghen 0 – 0