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Il bello dell'Europa League 2018 vol.2
29 set 2017
29 set 2017
Le cose più belle, pazze e orribili successe nella seconda giornata della coppa migliore del mondo.
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Molto bella l’azione che porta al gol del Lione: Fekir ha l’intelligenza di servire Mendy, usando Aouar come un bloccante della pallacanestro per crearsi spazio. Il suo movimento distrae De Roon, che lascia libero Mendy e gli permette di girarsi in un fazzoletto. Aouar, che nel frattempo ha fatto il taglio opposto, chiude la triangolazione e lancia Fekir verso il fondo. Nello spazio sul primo palo liberato da Masiello, Traoré brucia Spinazzola e Palomino.


 



 



 



 



 





 


 


 


 


 


 





Che ci crediate o no, in questa stagione l’unico a paese ad aver guadagnato meno dell’Inghilterra in termini di ranking UEFA è Cipro: 0.250 punti più dell’Italia, 0.650 più della Spagna, 1.917 più della Francia, addirittura 3.822 più della Germania. E questo nonostante la piccola isola mediterranea sia rappresentata nelle coppe europee solo da due squadre, l’APOEL (in Champions League) e l’Apollon Limassol.

 

Cipro vive da anni uno dei conflitti interetnici più dimenticati e assurdi della storia. Il paese è spaccato tra la sua parte sud-ovest del paese a maggioranza greca, che rappresenta l’intera isola nell’Unione Europea, nella zona euro e per l’appunto nella UEFA, e la sua parte nord-est a maggioranza turca, riconosciuta solo dalla Turchia e in cui l’unico modo che i club hanno per ottenere un qualche prestigio è comprare Emmanuel Eboué. Sì, Emmanuel Eboué

da un club di Cipro Nord, il Türk Ocagı Limasol.

 

L’Apollon Limassol ricade quindi nella parte greca e questa considerazione d’altra parte è ineludibile anche solo facendo maggiore attenzione allo

, che ha Apollo che tiene una cetra in mezzo a due foglie d’alloro e il tipico carattere finto antica Grecia che ormai pensavo venisse utilizzato solo per le marche di yogurt e i ristoranti.

 




 

Apollo è il dio del sole, della poesia e della musica, e credo che sia rimasto disgustato dal fatto che la sua immagine potesse essere utilizzata in una partita che mancava drammaticamente di tutti e tre questi elementi. L’atmosfera era grigia e silenziosa, e al massimo sarebbe stato possibile comporre una poesia futurista piena di onomatopee del sibilo dei palloni che Rooney scagliava da distanze sempre più improbabili verso la porta difesa da Bruno Vale, mentre il resto dei suoi compagni aspettava la palla sui piedi.

 

Una delle poche trame interessanti della partita è stata proprio la sfida personale tra Rooney e Héctor Yuste, enorme centrale spagnolo finito chissà attraverso che strada a Cipro dopo una carriera passata tra Cartagena, Las Palas, Salamanca, Granada, Cadiz, Racing Santander, Hércules e Mallorca.

 

Héctor, come recita la maglia, è un centrale di difesa lento e macchinoso, ma molto forte nelle palle aeree e con un buon senso dell’anticipo. La sua partita è stata più che dignitosa, costringendo Rooney ad allontanarsi dalla porta avversaria e a prendere palla in zone di campo sempre più remote, almeno fino a quando non ha deciso di rendere l’attacco dell’Everton finalmente pericoloso.

 

Chiuso vicino la linea del fallo laterale dal pressing di Sandro, Héctor al 21esimo del primo tempo è tornato dal portiere, ma ha sbagliato talmente tanto la misura del retropassaggio che ha servito Rooney da solo davanti alla riga di porta. La cosa abbastanza umiliante per l’attacco dell’Everton è che anche senza Rooney quella palla sarebbe probabilmente entrata in porta lo stesso.

 

Ma la vita, come si dice, ti dà sempre una seconda possibilità. Dopo una partita in cui l’Apollon era riuscita a regalare all’Everton anche il gol del raddoppio, con un rimpallo grottesco sulla trequarti che aveva mandato in porta Vlasic, a Héctor è capitata sulla nuca la palla del 2-2, su un bel cross dalla trequarti su palla inattiva di Adrian Sardinero (altro spagnolo del Limassol e quasi sicuramente il giocatore dal nome più bello dell’intera Europa League).

 




 

Con il gol del 2-2, l’Apollon Limassol ha conquistato il secondo posto nel gruppo E e ha fatto guadagnare a Cipro un altro prezioso punticino per il ranking UEFA, che per i paesi che non sono Inghilterra, Spagna, Italia o Germania vale ancora qualcosa. Il prossimo 19 ottobre, a Reggio Emilia, si giocherà Atalanta-Limassol: sono riposte nella squadra di Gasperini tutte le nostre speranze di superare Cipro nella rincorsa all’Inghilterra per la testa della classifica del ranking UEFA per la stagione 2017-2018.

 





 



 


 


 


 


 




 



 


 



 



 



 



 



 





 



 



Dalla posizione di trequartista, Wilshere ha la capacità di penetrare nelle difese avversarie come un coltello caldo nel burro. Gli basta un triangolo con Giroud per bruciare la difesa del Bate e arrivare sul fondo. Il tocco sotto per scavalcare i due difensori e mettere il pallone in testa a Walcott, poi, è pura poesia. Peccato che l’ala inglese abbia bisogno di due tentativi per far gol, togliendo il sacrosanto diritto di un più uno alla voce assist per Jack.

 





 



Che uno è in quella che gli anglofoni chiamano “the zone” lo si nota soprattutto dalle piccole cose. Su questo campanile, Wilshere con il corpo tiene lontano il recupero del difensore, mentre con la gamba sinistra crea una specie di incavo dove il pallone va ad adagiarsi perfettamente.

 



 




 



 



 





 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 





 

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