Il bello dell’Europa League 2018 vol. 14
Il meglio del meglio del meglio del meglio del ritorno delle semifinali di Europa League.
I 5 giocatori più Arsenal dell’Arsenal
“Essere l’Arsenal”, “fare l’Arsenal”, “Sentirsi Arsenal”, rappresentano dei concetti specifici e complessi che racchiudono una certa quantità di azioni e stati emotivi:
– Vivere dei momenti di profondo imbarazzo (“ho visto la mia ex baciare mio padre, mi sono sentito l’Arsenal”).
– Sentirsi inadeguati rispetto al contesto (“la mia ragazza mi ha chiamato perché c’era un ragno nella vasca ma non me la sono sentita di ucciderlo, ho fatto l’Arsenal”).
– Buttare via all’improvviso una situazione vantaggiosa (“avevo condotto un’asta magistrale ma poi ho deciso di puntare tutto su Belotti”).
– Esprimere la migliore versione di sé stessi quando ormai non serve a niente (“l’ho invitata al ristorante di Bottura ma mi ha detto che ormai è innamorata di mio padre”).
Abbiamo catalogato i cinque giocatori che ieri sera hanno fatto più l’Arsenal, tra quelli dell’Arsenal, che ieri hanno giocato contro la squadra meno Arsenal della competizione.
Granit Xhaka
Qualche mese fa Xhaka è stato etichettato da Gary Neville come “absolute disgraceful”. Nel calcio inglese è raro che un pundit esprima un giudizio così estremo nella sua severità su un calciatore, ma quando si parla di un giocatore comprato da 40 milioni dall’Arsenal è facile esprimere sentenze dure. Xhaka a dire il vero è stato il migliore dell’Arsenal ieri: ha controllato bene il gioco, è stato intenso senza palla e preciso col pallone. I suoi cambi di gioco verso Nacho Monreal avevano una grazia rispetto a cui Monreal è stato quasi offensivo. Eppure questa buona partita non servirà a niente a Xhaka, neanche ad evitare, con la sua capacità quasi magica di commettere errori, che sia uno dei volti dell’ultimo naufragio dell’Arsenal di Wenger.
Danny Welbeck
Il fatto che nessuno di noi ricordi una singola giocata di Danny Welbeck ieri sera contro l’Atletico Madrid rende la prestazione di Danny Welbeck molto Arsenal.
Hector Bellerin
Bellerin è un giocatore forte e di talento, lo sappiamo tutti. Ieri però ha sbagliato la linea difensiva e nel momento in cui Griezmann ha servito Diego Costa era in grave ritardo. Ha provato a rimontare con tutta la velocità a disposizione, che sappiamo non essere poca, ma non è bastato. Diego Costa ha temporeggiato, protetto palla con le braccia il pallone, e segnato col sinistro il gol decisivo della partita. Una chiara dimostrazione che nel calcio i bruti e i pazzi avranno sempre la meglio sulle persone sensibili, che gli Atletico Madrid avranno sempre la meglio sugli Arsenal.
Nacho Monreal
Non potrebbe, un uomo capitato per caso nel centro sportivo dell’Arsenal, diventare il terzino titolare di una squadra in semifinale d’Europa League. Sui motivi che spingono a schierare Nacho Monreal terzino titolare dell’Arsenal in tutto si interrogano da anni senza risposta. È l’amante di Wenger? C’entra un complotto delle banche? È un raccomandato politico? Custodisce un segreto su Wenger che gli permette di ricattare il suo allenatore?
I suoi cross sbagliati a ripetizione, assurdi e crudeli come la vita, sono la quintessenza dell’Arsenal.
Alcuni momenti notevoli da RB Salisburgo – Olympique Marsiglia
Gli arbitri entrano in campo
Il tunnel del Red Bull Stadion è luminescente, pulsa come se la terna arbitrale stesse per entrare in un organismo vivo. Nessuno di loro tradisce un’emozione.
Il momento in cui lo stadio è diventato una scenografia dell’orrore
Un’insolita nebbia di maggio scende sul Red Bull Stadion, la casa della prima squadra al mondo brandizzata da una bibita energetica. Il mondo all’improvviso sembra sul punto di finire.
Quando due giocatori del Salisburgo sono andati a terra contemporaneamente
Come se fosse una coreografia di The Rocky Picture Show, con Dabbur coreografo.
Il gol di Rolando
Quando la terna arbitrale si è inventata di sana pianta quel calcio d’angolo sembrava quasi scontato che l’OM segnasse: siamo in settimane europee in cui ogni piccolo errore arbitrale diventa decisivo per il risultato. Certo era difficile immaginare segnasse Rolando, un uomo stempiato e sovrappeso, che da tempo sembrava aver superato quella fase in cui poteva essere considerato un calciatore.
Rolando, entrato a gara in corso per mettere un argine agli assalti del RB Salisburg, ha strusciato la palla col piatto. La palla è entrata lentissimamente sul palo lontano: proprio come ci immagineremmo un gol di Rolando.
Quando un tipo buffo si è andato a congratulare con Rolando
Un tipo davvero buffo, dall’aria molto simpatica. Ciao.
Gli ultimi tre cross di Monreal nell’Europa League 2017-18
Come da molti anni a questa parte, anche ieri l’Atletico di Simeone ha giocato la sua partita difensiva preoccupandosi principalmente di coprire il centro e spingere l’Arsenal ha giocare sulle fasce e cercare di svoltare la finale con i cross. La squadra di Wenger non riuscendo in alcun modo a sfondare la resistenza al centro ha finito per assecondare il gioco dell’Atletico e giocare sugli esterni, ma soprattutto questa tattica ha portato a crossare molto – tra tutti i giocatori dell’Arsenal – il terzino sinistro Nacho Monreal e siamo sicuri sia stata una buona idea?
Lo spagnolo ha provato 10 cross in 90’ minuti e per capire il livello di drammaticità della cosa ecco gli ultimi 3, nel momento di “massimo” sforzo dell’Arsenal (la x gialla segna il punto in cui finisce il cross di Monreal).
- Monreal insegue un pallone che sta uscendo sulla sinistra.
- Lo recupera appena prima che esca e con uno scavetto vanifica il recupero in scivolata di Griezmann (che vedete fuori del campo).
- A questo punto l’avversario più vicino è a 10 metri e Monreal potrebbe attaccare il fondo oppure crossare subito con tempo e spazio.
- Monreal invece si aggiusta il pallone per due secondi e crossa.
- Il cross colpisce lo scarpino del giocatore dell’Atletico che ha avuto due secondi per accorciare su Monreal e finisce tra le braccia di Oblak.
- L’Atletico a questo punto tiene fissi 8 giocatori all’interno della propria area di rigore. Monreal è sempre completamente solo sul lato sinistro del campo.
- Riceve un passaggio da Xhaka e approfittando di un’uscita pigra di Koke riesce ad arrivare sul fondo.
- Ci sono 5 giocatori dell’Arsenal all’interno dell’area contro 7 dell’Atletico, eppure la loro disposizione è buona: se guardate all’altezza del dischetto ci sono tre giocatori che potrebbero attaccare bene un pallone calciato lì.
- Il cross di Monreal è buono per un guardalinee con buona coordinazione e particolari sogni di gloria.
- Siamo nei minuti di recupero, l’azione è confusa: Bellerin crossa verso il centro, il suo pallone viene alzato da un colpo di testa. Finisce nella zona di Ramsey che vince un duello aereo contro Tomas e Griezmann e riesce ad allungare il pallone verso Monreal alle sue spalle.
- In quel momento Monreal si trova ben dentro l’area con un pallone che spiove lento sul suo sinistro.
- Può scegliere se provare direttamente il tiro al volo o cercare un cross forte e teso.
- Monreal la cicca di controbalzo alzando un piccolo campanile così debole che non finisce neanche direttamente fuori, ma costringe Mustafi a provare un vergognoso recupero nelle vicinanze della bandierina.
I migliori celebrativi di Marsiglia
Marsiglia ha accolto con assoluta sobrietà il passaggio della squadra in finale di Europa League. Ecco alcuni video celebrativi usciti sull’Internet per celebrare l’evento.
Rudi Garcia tutto sudato nello spogliatoio
From the away dressing room to the streets of Marseille, there were brilliant scenes as l’OM progressed to the Europa League final 📈
[Big thanks to @OM_Officiel] pic.twitter.com/zJhnocMLNw
— COPA90 (@COPA90) 4 maggio 2018
Che canta con i suoi giocatori. Fuori fumogeni rossi.
Un video con vari momenti di felicità dell’OM
Ce son ❤😍! NNaldo SopranoSNaldo Soprano https://t.co/nKRGVDFvTx
— mohamed lefa savane (@LefaSavane) 4 maggio 2018
Provenienti da epoche diverse, con la colonna sonora “En avant les marsellaise” dei Psy4.
Un video della città impazzita
Marseille fans Celebration: https://t.co/6DUdVwcTcE via @YouTube
— ULTRAS ACAB (@ULTRAS_ACAB_) 4 maggio 2018
Con macchine che attraverso una cortina rossa infernale.
Si parte!
Bentornati all’unica rubrica di questa rubrica sull’Europa League di cui potete parlare anche in ascensore con il vostro vicino che odia il calcio, ma ama andare in vacanza prenotando fine settimana in posti a caso solo perché i voli Ryanair costano poco e la fidanzata gli rompe le palle a casa. L’unico momento di questa rubrica in cui trovate consigli più utili di un montaggio di foto private di Stefan Lainer.
In questa puntata organizzeremo i trasferimenti per Lione, la città in cui tutto il mondo vorrà trovarsi il 16 maggio, giorno della finale. Come l’anno scorso abbiamo organizzato per voi tre diversi pacchetti di viaggio, ciascuno ispirato a un protagonista dell’Europa League.
Pacchetto “Diego Costa”
Il pacchetto “Diego Costa” è quello dedicato ai tifosi a cui interessa poco dell’Europa League, ma vogliono prendersi tutto. Non possono perdersi niente, devono mordere la vita come fosse un braccio di Monreal.
Come arrivare
Per voi abbiamo pensato una soluzione rapida: partire il 16 e tornare il 18, così da avere il weekend per raccontare la vostra esperienza agli amici. Se partite da Roma potete fare andata il 16 mattina con Easyjet e ritorno il 18 ora di pranzo con Vueling per 168€ ; da Milano valutate se aprire il portafogli e regalare 386€ ad Alitalia per un’ora di volo, loro – comunque – ne avrebbero bisogno. Se state a Torino, magari vi conviene andare in macchina (sono solo 315 km in mezzo alle Alpi).
Dove alloggiare
Il tifoso “Diego Costa” vuole vivere l’esperienza lionese fino in fondo, per questo vi consigliamo questa maison nel centro del quartiere Vieux-Lyon (quartiere Patrimonio dell’UNESCO). Non costa poco, ma sono soldi ben spesi.
Cosa fare
Se vi abbiamo capito bene, più che il calcio, a voi piace la bella vita. Siete fortunati: A Lione dicono “qui saute un repas n’est pas lyonnais” (“chi salta un pasto non è lionese”) e qui potrete deliziare il vostro palato con un tripudio di andouillettes, rosette de Lyon, foie de veau à la lyonnaise e boudin aux pommes.
Per farlo vi consigliamo di mangiare nei Bouchon Lyonnais, tipici ristoranti del luogo, la cui leggerezza della cucina potete carpire da questo video.
Pacchetto “Luiz Gustavo”
Il pacchetto Luiz Gustavo è dedicato ai tifosi senza un soldo. D’altronde il biglietto per la finale costa tipo 2000 euro, e qualcuno di voi, a quel punto, potrebbe non avere più soldi per mangiare. Questo pacchetto è pensato per voi.
Come arrivare
L’unico modo per viaggiare a costo zero rimane da secoli l’autostop, a patto però che abbiate il coraggio di sopportare eventuali discussioni sulla mancanza di governo in Italia o a fare i vaghi in caso di richiesta di contributi per la benzina. In alternativa con BlaBlaCar potete partire il 12 maggio con Clémence, una simpatica francese di 23 anni, che passerà per Napoli-Roma-Bologna e Torino prima di arrivare a Lione. Partendo da Roma chiede 60€ e viaggia con una Ford Fiesta di colore blu. Se invece volete proprio andare in autostop, vi conviene avviarvi già ora.
Dove alloggiare
Il parc de la Tête d’Or, situato nel sesto arrondissement municipale di Lione, è il più grande parco urbano francese. Al suo interno si trovano un velodromo, un campo da bocce, un campo da mini-golf e grande lago su cui è possibile andare in barca qualora la notte non riusciste a prendere sonno.
Cosa fare
È quasi impossibile fare qualcosa in Francia senza avere dei soldi. Ricordatevi però che Lione con Torino e Praga forma il Triangolo di Magia Bianca, qualunque cosa questo voglia dire, e che l’alchimia prometteva di trasformare le cose in oro.
Pacchetto “Schlager”
Il pacchetto Schlager è dedicato ai tifosi per cui l’Europa League è la cosa più importante della vita. I tifosi del pacchetto Schlager hanno letto tutte le puntate di questa rubrica e hanno visto praticamente tutte le partite della competizione dagli albori. Il loro giocatore preferito è Moussa Sow, che considerano un po’ più forte di Aguero (o anche: “Un Aguero migliore in acrobazia”). Se siete questo tipo di tifosi, già vi siete licenziati e state dedicando la vostra vita alla finale tra Marsiglia e Atletico Madrid.
Come arrivare
I tifosi Schlager vogliono spremere dall’esperienza “Finale di Europa League” tutta la linfa vitale. Il viaggio dovrà essere a piedi, l’unico mezzo di trasporto non inventato dall’uomo, e quindi il più sacro. Se siete a Roma, e magari partite dall’ufficio dell’Ultimo Uomo (detto anche ufficio Europa League) sono 955 km fino al Parc OL, stadio della finale. Se tenete una velocità media di 6 km/h fissa (anche quando scalate le Alpi) e non dormite mai, potete arrivare in una sola settimana. Se invece la forza dell’Europa League non è così pura dentro di voi e avete bisogno di fare delle soste, vi servono almeno 10/12 giorni. Vi conviene partire subito, ma proprio subito, appena finito di leggere qui.
Dove alloggiare
Il soggiorno minimo pensato per voi è di dieci giorni: arrivo il 16 con partenza il 26, dove potete scegliere se tornare di nuovo a piedi (magari vi siete trovati bene o prendere un aereo). Per 466€ potrete alloggiare in una casa galleggiante lungo il Rodano: una soluzione romantica e particolare che vi permetterà di connettervi pienamente con Lione.
Cosa fare
Dieci giorni a Lione vi permettono parecchio spazio di manovra, anche apprendere i rudimenti necessari per lavorare la seta al fine di aprirvi una piccola attività nella periferia della città per tenervi occupati fino alla prossima finale di Europa League, che si disputerà a Baku, una bella città dove trovare altro da fare. Trasformarsi in rondini che migrano seguendo le strade della più magica delle coppe europee.