Il bello dell’Europa League 2018 vol. 11
Le cose che ci hanno fatto battere il cuore nei quarti di finale della nostra coppa preferita.
Possibilità di passaggio del turno dopo l’andata dei sedicesimi
Torna l’unica rubrica piena di percentuali ma che non è andata al Quirinale da Mattarella, tanto lo sappiamo che l’unico modo per far svoltare il paese sono le scommesse pazze sull’Europa League. L’algoritmo ha dovuto lavorare più del previsto, dato che continuava a confondere Red Bull Lipsia e Red Bull Lipsia II, ma alla fine anche questa volta abbiamo i dati corretti.
Arsenal 90% – CSKA Mosca 10% (andata 4-1)
Dopo anni di alti e bassi, l’Arsenal ha scoperto che il suo avversario ideale è il CSKA Mosca. Un’andata travolgente ha apparecchiato un ritorno apparentemente facile per gli uomini di Wenger che a Mosca dovranno solamente evitare di prendere 3 gol. L’algoritmo ha dato una percentuale sorprendemente alta al CSKA, perché nessuno si stupirebbe davvero se Putin decidesse di rispondere all’espulsione dei diplomatici russi in giro per l’Europa con l’avvelenamento di tutta la rosa dell’Arsenal ad eccezione di Koscielny e Iwobi.
Frase da ricordare in vista del ritorno: “Just a small island no-one pays any attention to” (Putin parlando dell’Inghilterra).
Su cosa scommettere: L’anno prossimo l’Arsenal si iscrive alla Prem’er-Liga (campionato russo) al posto di qualche squadra sfigata della Siberia.
Su cosa non scommettere: Un bel documentario di Werner Herzog su questa partita.
Lazio 80% – Red Bull Salisburgo 20% (andata 4-2)
Non basta essere una squadra costruita in provetta con i soldi di una bevanda che contiene parti di toro che non volete neanche sentire nominare per fermare questa Lazio dai suoi 4 gol quotidiani. La squadra di Inzaghi ha il secondo miglior attacco di questa Europa League dopo l’Arsenal ed è difficile immaginare come il Salisburgo possa recuperare uno scarto di due gol in casa senza concedere niente. Eppure una certa volatilità in fase difensiva lascia qualche spiraglio aperto ad una squadra che può permettersi di tenere in panca Minamino.
Una pubblicità di un cioccolato giapponese con Yoko Minamino.
Su cosa scommettere: In un drammatico passaggio di consegne Immobile si prende lo scettro di Aduriz di miglior marcatore dell’Europa League.
Su cosa non scommettere: In un drammatico passaggio di consegne Minamino si prende lo scettro di Aduriz di miglior marcatore dell’Europa League.
Atletico Madrid 95% – Sporting Lisbona 5% (andata 2-0)
Quanto puoi non pagare la scelta di schierare contemporaneamente in campo Coates, Mathieu e Bryan Ruiz? Ora c’è una risposta a questa domanda: fino ai quarti di finale di Europa League. Un Atletico Madrid non particolarmente brillante si è portato parecchio avanti con il lavoro approfittando delle ingenuità difensive dello Sporting e ora al ritorno – anche grazie allo sciagurato errore di Freddy Montero – potrà fare quello che sa fare meglio: non prendere gol neanche morto. Per rendere ancora più difficile il tutto al ritorno allo Sporting mancheranno per squalifica Bas Dost e Coentrao.
Ora una bella foto di Bruno Fernandes col Novara per ricordarvi che – comunque – se volete potete fare tutto nella vita (tranne eliminare l’Atletico Madrid probabilmente).
Su cosa scommettere: Piccini terzino titolare della nazionale agli Europei del 2020.
Su cosa non scommettere: Che poi ci andiamo davvero agli Europei.
RB Lipsia 50% – Marsiglia 50% (andata 1-0)
Arriviamo infine al quarto sulla carta più equilibrato e dimostratosi tale. Il piccolo vantaggio accumulato dal Lipsia non sembra dargli sufficienti garanzie di passaggio del turno, soprattutto se al ritorno Garcia riuscirà a recuperare Thauvin, assente ieri. L’algoritmo non si è voluto sbilanciare, anche perché Lipsia e Marsiglia sono davvero due squadre belle ed imprevedibili e la matematica non vede di buon occhio queste caratteristiche.
Su cosa scommettere: Che tra tutte guarderemo questa partita.
Su cosa non scommettere: volete davvero scommettere su Garcia?
Gol più Europa League
La punizione di Golovin in Arsenal-CSKA Mosca
Virilità: 5
Assurdità: 5
Anti-epicità: 10
Paura della morte: 10
Un gol Europa League non deve essere bello, ma neanche necessariamente brutto. Non deve essere importante, ma neanche forzatamente a caso. Può essere causato da comportamenti scellerati della difesa, ma non essere segnato da un giocatore troppo forte (vedi il gol di Griezmann di ieri). Un gol Europa League deve grondare Europa League nel senso più intrinseco del termine, sia nella sua fattura che nel suo autore.
Aleksandr Golovin è nato nel 1996 a Kaltan, nella Russia siberiana meridionale, una città il cui stemma è letteralmente uno scoppio ed oggi è la più grande (e forse unica) promessa del calcio russo. In questa stagione si sta mettendo in mostra come un centrocampista molto completo, in grado di giocare le due fasi con la stessa qualità e difficilmente rimarrà in Russia ancora per molto. Ironicamente il giovane Golovin (cognome che sembra più adatto ad un brand di sigarette francesi) è da tempo nel mirino proprio dell’Arsenal, ma ieri è stato lui a mettere l’Arsenal nel suo mirino: la punizione con cui ha trafitto Cech è bella ed illusoria come ogni cosa targata Europa League che si rispetti.
Inoltre è una punizione tirata con il destro dal lato destro del campo, una scelta anti-intuitiva come solo l’Europa League può esserlo.
10 cose più mobili di Jeremy Mathieu
Ieri lo Sporting Lisbona ha giocato con due statue di terracotta come difensori centrali. Jeremy Mathieu e Sebastian Coates sono stati responsabili nei due gol dell’Atletico Madrid, e hanno fatto di tutto per subirne altri, commettendo degli errori così appariscenti che sembrava lo stessero facendo apposta.
Se Coates però è sempre stato in qualche modo inadeguato al gioco del calcio, Mathieu un tempo era il difensore centrale del Barcellona, comprato per 20 milioni di euro per le sue qualità in impostazione. Oggi Mathieu non ha un fisico adatto per giocare a calcio a questi livelli e in serate come quelle di ieri si mette di continuo in imbarazzo. Ecco dieci cose più mobili di Jeremy Mathieu e che ieri forse avrebbero fatto una figura migliore contro l’Atletico Madrid.
- Il “Generale Sherman”, una sequoia californiana alta 84 metri. È lì da circa 2500 anni.
- Il Grande Lebowski.
- Questa foto di Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime.
- Queste tartarughe giganti delle Galapagos che pesano più di 500 chili.
- Un libro sulla vita del Budda dal peso di circa 100 chili.
- Questo gattino intrappolato in un’infradito.
- Questa foto di Toto Cotugno.
- Il busto di Cristiano Ronaldo all’aeroporto di Madeira.
- La locandina dello spettacolo comico Sabbie Mobili.
Da dove è uscito Cristiano Piccini?
Mentre i due centrali dello Sporting franavano sotto il peso della loro inadeguatezza, sulla fascia destra si stagliava come uno dei migliori in campo Cristiano Piccini. Se lo avete visto pennellare cross invitanti verso Bas Dost, oppure riuscire in uno dei 6 dribbling completati ieri, ma non avevate idea di chi fosse, beh non preoccupatevi: ecco qualche informazione su di lui.
Hoje é o aniversário de Cristiano Piccini!
Deixa a tua mensagem de parabéns ao nosso lateral pic.twitter.com/kFZIH5b2IT
— Sporting Clube de Portugal (@Sporting_CP) 26 settembre 2017
- In un suo vecchio profilo Facebook il 21 Giugno 2013 scriveva “Chi è amico di tutti, non è amico di nessuno.”
- Nel 2016, prima di iniziare a pagare uno sproposito i suoi terzini, il Manchester City sembrava interessato a Piccini.
- È cresciuto nella Fiorentina, con cui ha giocato una sola partita, per poi muoversi tra Carrarese, Spezia, Livorno, Betis e Sporting.
- Sul suo esordio con la maglia della Fiorentina: «Mentre mi stavo scaldando insieme agli altri panchinari, ricordo che chiamarono il nome ‘Cristiano’. Stavo per esplodere ma intendevano Cristiano Zanetti… Poi, però, è arrivato il mio momento. Sono impazzito. Io tifoso della Fiorentina, come mio padre e mio nonno. Incredibile. In quei minuti in campo ho indossato la maglia numero 40 che ho ancora incorniciata in casa».
- Con il Betis ha vinto la Segunda División.
- Dopo averlo acquistato per 3 milioni dal Betis, lo Sporting gli ha messo una clausola di 45 milioni di Euro (quindi forse ora interessa davvero al City).
- Il giorno della presentazione allo Sporting ha detto “Le mie doti? Sono un giocatore offensivo, che ama servire gli assist e non disdegna il gol”. Finora in carriera ha giocato 179 partite da professionista segnando 3 gol.
- Nella sua playlist di riscaldamento troviamo canzoni come Drunk in Love di Lil Wayne, Happy Xmas (War Is Over) di John Lennon e Antidote di Travis Scott.
- Non crede che l’Italia sia nel suo futuro.
Un altro capitolo della saga Simone Inzaghi vs Arbitri
Eccoci arrivati alla rubrica settimanale in cui classifichiamo le reazioni di Simone Inzaghi. Anche in questa giornata di Europa League l’allenatore della Lazio ci ha regalato una tavolozza di emozioni degna del miglior caratterista, questa volta soprattutto tendente verso i toni pastello della gioia, influenzati dall’importante vittoria ottenuta ieri e dall’assenza in coppa dei VAR.
L’unico momento in cui Inzaghi è sembrato davvero adombrato è stato subito dopo il rigore concesso al Red Bull Salisburgo, che ha permesso alla squadra austriaca di pareggiare momentaneamente la partita e di deconcentrare i giocatori della Lazio, che sono usciti dai binari mentali della partita per quasi tutta la seconda metà del primo tempo. La regia ci ha regalato un bello slowmotion dell’indignazione, che sembra essere perfetto per essere utilizzato come meme.
Per il resto il dialogo con la classe arbitrale è stato quasi sempre cordiale, come un vecchio amico con cui ti sei finalmente chiarito dopo una brutta litigata. Dopo il 2-1 di Parolo, Inzaghi avvicina il quarto uomo prendendolo braccio e sembra esprimergli tutta la sua preoccupazione per l’ingovernabilità di questo paese dopo i risultati usciti dalle ultime elezioni.
Per il resto, la partita di Simone Inzaghi è stata una sfilata di esultanze smodate. Qui, ad esempio, si coordina benissimo con Strakosha dopo il gol dell’1-0 in una coreografia perfettamente simmetrica.
Dopo il 3-2 di Felipe Anderson, l’adrenalina è tale che riesce anche a saltare agitando il pugno nella camera iperbarica del vestito da cerimonia che indossa ad ogni partita da Europa League.
Dopo il 4-2 è invece sorprendente pensoso, e quindi è lo stesso Immobile, che ha appena segnato il gol, a ricordargli di rientrare nel personaggio, tirandogli i capelli, e con un abbraccio passionale degno del video di “I Will Always Love You”.
Anche questo sembra essere un bello sfondo per un meme. E quindi, citandone uno abbastanza famoso: trovate qualcuno che vi abbracci come fa Simone Inzaghi con Ciro Immobile.