Il bello dell’Europa League 2018 vol.1
È tornata la vera coppa europea.
Cosa prendere e cosa lasciare della rimonta della Lazio
Da rivedere: Bastos
Wallace si è infortunato e starà fuori almeno 30-40 giorni, durante i quali la Lazio giocherà 5 partite. A sostituire il brasiliano Inzaghi ha scelto il centrale angolano Bastos, e la prima prova contro il Vitesse non è andata benissimo.
Il difensore è apparso in ritardo di condizione e in difficoltà in varie situazioni di gioco. Sul primo gol del Vitesse, ad esempio, era molto difficile difendere il cross di Rashica (che ha fatto impazzire Lukaku, in un duello chiave della partita), ma Bastos era comunque in ritardo. Qui si fa attrarre fuori posizione e libera l’attaccante che si inserisce in area. In quest’altra situazione va in anticipo, ma sbaglia l’appoggio e regala una palla pericolosissima per far inserire alle sue spalle Linssen.
Uno dei migliori pregi di Bastos dovrebbe essere la capacità di tenere nell’uno contro uno: lo scorso anno è riuscito a controllare centravanti molto complicati come Higuain e Dzeko, ma ieri è andato in difficoltà contro il ben più docile Matavz. Nell’azione sotto si fa saltare verso l’interno con troppa facilità, mandando l’attaccante alla conclusione.
Bastos non giocava titolare da tantissimo tempo e anche lo scorso anno, dopo un buon inizio, ha finito per giocare appena 10 partite. Ora le responsabilità non sono poche, la Lazio confida molto sulla propria solidità difensiva e Bastos deve per forza di cose affinare la sua concentrazione.
Da portare a casa: il bel gol di Immobile (destrutturato)
Lulic riceve palla sul lato sinistro dell’attacco e rientra verso il centro. Il Vitesse collassa intorno a lui, chiudendo i cinque giocatori offensivi della Lazio in una specie di gabbia. Lulic saggiamente non forza la giocata in avanti e cambia gioco.
La Lazio con degli scambi veloci sulla fascia destra muove la difesa del Vitesse e permette a Luis Alberto di ricevere girato verso la porta, con spazio per scegliere la giocata.
Luis Alberto, in un periodo di grande fiducia, finge di partire palla al piede, mentre al limite dell’area Milinkovic-Savic finta lo scatto verso l’interno dell’area per poi tornare velocemente indietro, completamente perso dal suo marcatore, dettando il passaggio al compagno che lo serve prontamente.
Con tutto il tempo di alzare la testa, per Savic è un gioco da ragazzi premiare il taglio di Caicedo al centro dell’area mettendo la palla sulla sua corsa.
Ogni bella azione necessità di una grande intuizione, in questo caso Caicedo invece di ingaggiare un uno contro uno in area o tirare di prima, tocca appena il pallone con il tacco sinistro servendo Immobile alle sue spalle, che con un chirurgico piatto destro batte Pasveer.