Il bello della March Madness
Cosa è successo nel primo weekend del torneo NCAA.
West Region
di Lorenzo Neri @TheBro84
Tra le quattro squadre che troveremo a San Jose per il primo atto della fase finale dei Regional abbiamo il seed più basso (#11) tra quelle rimaste in gioco. Solo che questa non è una vera e propria Cenerentola: ha ai piedi entrambe le scarpette e soprattutto sembra non avere tempo limite per non trovarsi la carrozza trasformata in zucca.
Xavier ha vissuto un pessimo periodo nel momento della stagione in cui il ginocchio di Edmond Sumner ha fatto crack, privandoli della loro point guard titolare nonché del più dotato atleticamente del gruppo, subendo sei sconfitte consecutive a febbraio che inevitabilmente li ha messi sotto una luce differente agli occhi del Selection Committee.
Eppure, guidati egregiamente da Chris Mack, i Muskateers hanno trovato la giusta quadratura quando il gioco si è fatto serio, dando i primi segnali nel Torneo della Big East e confermandoli prepotentemente nel primo weekend del Torneo, vincendo senza problemi con Maryland e ancor più agevolmente con Florida State, mostrando un gioco camaleontico su entrambi i lati del campo grazie alla grande preparazione di coach Mack e al talento balistico di Trevon Bluiett e del pigiamato JP Macura.
Arizona ha intenzione di giocarsi tutte le carte a sua disposizione per arrivare a una Final Four in casa dopo aver sofferto più del dovuto la perfetta esecuzione offensiva di St.Mary’s, ma una squadra che ha mostrato di avere un assortimento di vite feline non trascurabile potrebbero metterli nella brutta condizione di essere dalla parte sbagliata di One Shining Moment.
Nella parte alta del Region invece tutto è andato come da pronostico e l’altra semifinale vedrà di fronte Gonzaga e West Virginia. Dopo aver dominato tutto l’anno gli Zags si sono ritrovati davanti i fantasmi del 25 febbraio scorso quando, nell’ultima partita di regular season della Conference, hanno issato bandiera bianca per la prima e unica volta nella loro stagione contro BYU. Sabato scorso la rimonta forsennata di Northwestern – matricola terribile graziata dall’ingenuità altrui – sembrava poter mettere in dubbio quanto costruito durante l’anno sportivo.
“Eh, non sono abituati alle partite punto a punto”
“D’altronde la WCC è una Conference ridicola, con pochissima competitività”
Affermazioni facilmente disintegrabili che però nella dura legge del win-or-go-home tendono ad appesantirsi sempre di più in questo tipo di situazioni. Ma rispetto agli scorsi anni coach Few può disporre di una panchina con elementi capaci di poter sostituirsi ai titolari come han fatto vedere Silas Melson, Killian Tillie ma soprattutto quel diamante grezzo di Zach Collins, determinante con canestri pesanti e difesa del ferro (frase che possiamo anche usare in maniera letterale).
È certo che ora la sfida con Press Virginia dello zio Bob Huggins li mette di fronte a una squadra che ha lanciato segnali particolarmenti forti non solo dall’asfissiante difesa, capace di costruire 31 punti direttamente dalle palle perse di Notre Dame, ma portando l’attacco a livelli di efficienza che con Huggins in panchina non era mai arrivata a toccare. Due squadre che fanno della solidità difensiva il loro punto di forza, senza però mai perdere di vista il fatto che comunque in questo sport fare canestro, come dire, aiuta.
Lasciate ogni speranza, o voi che rimette il pallone dal fondo
Tornando solo brevemente sul goaltending non fischiato contro Gonzaga, mi permetto una considerazione: gli arbitraggi della NCAA sono semplicemente pessimi. E non solamente per quanto riguarda le chiamate — anche se ce ne sono state almeno quattro o cinque clamorose solo nei primi due giorni —, ma proprio per una questione di metro arbitrale e atteggiamenti. Su Yahoo Sports hanno raccolto una lista delle cinque chiamate peggiori, avvenute tutte in momenti topici delle partite — con decisioni portate al limite e a volte di puro e semplice protagonismo. Visto che è un problema che si ripropone da tantissimo tempo, sarebbe ora che la NCAA ci mettesse mano sul serio.
Bonus Track: Miglior One Shining Moment in the Making
Northwestern era alla prima partecipazione al torneo della sua storia e dopo aver sconfitto col brivido Vanderbilt ha perso con l’onore delle armi contro la corazzata Gonzaga. Una sconfitta onorevole, accettata da molti tifosi Wildcats contenti di essere comunque arrivati ad un risultato storico. Molti ma non tutti, visto che un ragazzino in maglia viola è letteralmente impazzito come se dalla vittoria di NW dipendesse la sua intera esistenza futura.
Ovviamente le telecamere sono immediatamente planate sul suo primo piano trasformandolo in un’icona che troverà sicuramente spazio sotto la voce di Luther Vandross a fine torneo. Per ora lo ringraziamo anche perché ha dato vita a meravigliosi meme.