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(di)
Marco D'Ottavi
Il bello del giovedì sera 2023 vol.11
14 apr 2023
14 apr 2023
Tutto il meglio da due competizioni ubermensch.
(di)
Marco D'Ottavi
(foto)
IMAGO / Pro Shots
(foto) IMAGO / Pro Shots
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Conosci la tua squadra del giovedì sera: Union Saint-Gilloise

A Saint-Gilles si ascoltano i dischi dei Sonic Youth e i canti del Muezzin, le rime di Hamza o Gazo indossando l’hijab. Si mangiano Gauffre, ma anche Borsc, lasagne, insalata fattoush. Si cuociono patate fritte e tajine d’agnello. Per anni la strada che portava allo stadio portava anche fuori dal quartiere, verso il Lotto Park, dove si poteva veder giocare l’Anderlecht contro le migliori squadre d’Europa. Da un paio d’anni l’attrazione è invece tornata a essere locale. La strada volge verso il quartiere di Vorst che prende il nome da una foresta, o da un principe, e poi si intravedono le tribunette basse, la facciata in mattoni che la fa sembrare una piccola fabbrica. Tutto intorno gli alberi del Duden Park, che essendo tutelato non permette allo stadio coperture, ammodernamenti. Il Joseph Marien Stadium è quasi uguale a quando nel 1920 ha ospitato alcune gare dei Giochi Olimpici. Un anno prima l’impianto era stato inaugurato, il 14 settembre, con un’amichevole contro l’AC Milan ancora non campione d’Europa di Milano.

Il Milan arriva alle 21, alla stazione c’è una delegazione ad accoglierlo. Per le strade diventano una sfilata tra le ali di pubblico, suonano marce italiane. Scrive l’articolo della Gazzetta dello Sport: «Anche dai balconi delle case e dalle terrazze dei caffè la folla applaude e grida: «Viva Milano!». Il corteo, preceduto dalla musica, che alterna marce popolari e seguito dai gonfaloni delle Società sportive della capitale – spettacolo suggestivo nella sera – da torce portate dai soci dell'Union Saint-Gilloise che inquadrano il gruppo dei footballers milanesi, fra cui si frammischiano alcuni nostri militari ammirati ed applauditi, sfilava trascinando dietro di sé una folla di gente». Perché ci volevamo così bene. Da dove veniva questo profondo rispetto, questa smania di tributare affetto e stima a popoli molto lontani? Che cosa significava questo desiderio di sentirsi vicini?Il Milan è stanco per il viaggio e soccombe con onore, scrive sempre la Gazzetta: «L’incontro fu interessantissimo: ambedue le squadre dettero prova di destrezza e di grande energia. L'Union Saint-Gilloise ha avuto gli onori della giornata battendo il Milan Club con tre punti a due, ma il lieve scarto è ampiamente giustificato dalla stanchezza in cui dovevano trovarsi gli italiani dopo un sì lungo viaggio. Il loro assieme anche lasciò a desiderare denotando nell'équipe italiana un insufficiente allenamento». Vi piacerebbe se tornassimo tutti a parlare e scrivere così, con questa sintassi?L’Union Saint Gilloise in quel momento è una delle squadre più titolate del Belgio. Ha vinto 7 campionati. Da quel momento, nel nuovo stadio, i titoli si diradano. Ne vince uno negli anni ’20, tre negli anni ’30. Il club resta comunque ai vertici. Alla fine degli anni ’50 gioca persino in Europa, e disputa una bella edizione della Coppa delle Fiere. Elimina la Roma in un doppio confronto leggendario, deciso dal 2-0 casalingo (a cui segue l’1-1 a Roma). È una Roma allenata da Nordahl, in cui gioca anche l’eroe del Maracanazo Ghiggia, oltre a Core de Roma Giacomino Losi. Secondo il corrispondente per la Gazzetta dello sport, l’Union si è rivelata una squadra più fresca e scattante: «L’attacco della Roma manca all’attesa, la velocità dei belgi risolve la contesa». Vi piacerebbe se i titoli dei giornali fossero incatenati da rime come nei pezzi rap? Nell’articolo spicca il finale definitivo, che suggerisce recriminazioni: «Mediocre l’arbitraggio». In quell’edizione l’Union si fa poi eliminare dal Birmingham in semifinale.Il 1963 è uno shock perché la squadra retrocede. Nel 1980 scende fino all’ultima divisione del calcio belga. Un purgatorio durato decenni, in cui l’Union si è consolidata come squadra di culto ma sfigata, con risultati sportivi modesti. Nel 2022, però, l’Union va vicina a uno dei traguardi più incredibili a disposizione di una squadra di calcio: vincere il campionato da neopromossa. Tiene la testa della classifica per lungo tempo, grazie anche a giocatori francamente fuori scala come Kaoru Mitoma, e a un’organizzazione più moderna di quanto l’aura naif del club faccia pensare. Grossa mente dietro il progetto è Tony Bloom. Scommettitore, ex giocatore di poker, che ha rilevato il club e gli ha dato una forte impronta analitica. Un esempio su tutti: l’acquisto dell’attaccante Deniz Undav dalla terza divisione tedesca, diventato capocannoniere del torneo. Il primo capocannoniere dell’Union dagli anni ’30.Lo strano legame con l’Italia continua a vivere in modi paradossali. La tifoseria del Saint Gilloise, che ha una forte impronta popolare, è in fissa con Vamos a la playa, a cui dedica cori e striscioni. Il legame non è nemmeno del tutto casuale: il cantante dei Righeira è un tifoso del club. Se ne è innamorato durante una trasferta per un concerto negli anni ’80 e continua ad andarci ogni volta che può. I canali ufficiali dell’Union lo hanno intervistato.

Faccia consumata da vecchio punk, chiodo giallo, dice che l’atmosfera dell’Union gli ricorda il calcio di una volta, quello che aveva conosciuto insieme a suo padre. È anche tifoso della Juventus e spiega così le sue due passioni: «Posso tifare solo squadre nate l’1 novembre 1897».

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