Benvenuti alla prima rubrica di calciomercato de l’Ultimo Uomo! Per l’occasione abbiamo pensato di chiedere ai nostri collaboratori di discutere di sogni e incubi estivi, quando nulla è ancora scritto e si può ancora vivere di speranza. Dopo aver parlato di Juventus, Fiorentina, Roma, Lazio, Inter e Napoli oggi pubblichiamo l’ultima puntata con la squadra che più sta cambiando dall’anno scorso, chiudendo in una piccola stanza senza finestre quattro tifosi rossoneri come, in rigoroso ordine alfabetico, Federico Aquè, Daniele Mazzanti, Timothy Small e Dario Vismara.
PROLOGO: GLI ACQUISTI MANCATI E QUELLI ARRIVATI
Federico Aquè (@FedAque)
Jackson Martínez e Kondogbia sarebbero stati due sogni, non tanto per il loro valore, ma perché avrebbero rappresentato, dopo anni neri, una sorta di dichiarazione di guerra ai vertici del campionato, non dico alla Juve, ma subito sotto. Mi spiace più per Martínez che per Kondogbia. Non che non ne avremmo avuto bisogno, anzi, ma a centrocampo servirebbe qualcuno più tecnico e più bravo nell’impostazione. Diciamo che la coppia de Jong-Kondogbia non è esattamente quella dei miei sogni. Con Jackson invece anche il Milan sarebbe tornato ad avere un attaccante vero (non Ménez, né Destro, né Pazzini), forte, e la numero 9 avrebbe finalmente trovato spalle larghe su cui posarsi.
Daniele Mazzanti (@Dan_Maze)
Invece per me, tra i due grandi acquisti mancati quello che rappresenta un rimpianto maggiore (o meglio, quello che fa più male che non sia arrivato) è Kondogbia, sia perché approdato dall’altra parte del Naviglio, sia perché in rampa di lancio e, per me, vicino alla consacrazione definitiva.
Timothy Small (@yestimsmall)
Mi dispiace molto per Kondogbia, che mi sembra molto forte, interessante e fico, e anche per Jackson Martínez, che per quanto possibilmente meno utile di Bacca, è sicuramente molto più cool del nostro pescivendolo cristiano. Detto questo, non ci sto perdendo il sonno. Sarebbe stato bello averli, ma non è per il loro mancato arrivo che passiamo da squadrone a squadretta.
Dario Vismara (@Canigggia)
Cercherò di essere il più banale possibile: al Milan mancano i giocatori forti. I Titolari Inamovibili. Quelli che quando leggi la formazione ideale a inizio anno dici: "Ok, di lui mi posso fidare per tutto l'anno e non lo metterò mai in discussione, non finirà mai in panchina a meno di infortuni o turnover". Kondogbia e Jackson Martínez sarebbero stati quel tipo di giocatore lì, perché, banalmente, sono veramente forti, gente che sarebbe titolare più o meno ovunque, soprattutto in questa Serie A. Non posso essere certo che fossero abbastanza forti da portarci in Europa da soli, ma sicuramente erano abbastanza forti da essere Titolari Inamovibili in questo Milan. Quindi sì che sarebbero serviti, anche a costo di pagarli 75 milioni in due.
Federico
Invece sono arrivati Bacca e Bertolacci e non è la stessa cosa. Non è colpa loro, ma è normale che la percezione dei loro acquisti venga ridimensionata dalle figuracce rimediate con Martínez e Kondogbia. In un altro contesto li avrei salutati come due ottimi colpi, adesso il confronto inevitabile con i due obiettivi sfumati li fa sembrare più piccoli di quello che in realtà sono. Non erano prime scelte e questo è un dato di fatto. Ma in questa rosa sia Bertolacci che Bacca sono al momento i migliori nei rispettivi ruoli. Certo, non è che ci volesse molto a migliorare una squadra arrivata decima lo scorso campionato, e il punto sta nel capire quanto più in alto spostano il livello del Milan. Tra i due, direi che Bertolacci può incidere di più e da subito, mentre il rendimento di Bacca dipenderà dai compagni che avrà attorno e dal sistema in cui sarà inserito.
Dario
Bertolacci e Bacca non mi danno la stessa sensazione di inamovibilità. Sono costati 25 milioni in meno? Bene, ma in questo momento a noi non serve risparmiare su cartellini e ingaggi, visto che per una volta abbiamo soldi da investire sul mercato. A noi serve avere gente forte su cui rifondare una squadra. Bertolacci sarebbe abbastanza forte da giocare titolare nel centrocampo delle migliori squadre d'Italia? Bacca sarebbe titolare nell'attacco della Juventus? In questo momento tenderei a dire più no che sì, e per questo non sono convintissimo dei due "pezzi grossi" presi finora.
Tim
Bacca e Bertolacci sono, secondo i miei calcoli, tra le duecento e le quattromila volte più forti dei giocatori che abbiamo comprato al Milan negli ultimi anni. Ancora mi ricordo di una partita in cui la coppia titolare davanti era Matri/Birsa, quindi che dire? Come facciamo a lamentarci? Due mesi fa han detto: “Finalmente avremo dei soldi!”, e due mesi dopo siamo già lì a dire che quei soldi non li han spesi bene. Siamo quel famoso tizio sull’aereo di Louis CK che si lamenta e bofonchia del fatto che non funziona il wi-fi sull’aereo letteralmente cinque minuti dopo aver scoperto che esiste il wi-fi sull’aereo. Per commentare quanto appena detto da Dario, secondo me no, ti sbagli, Bacca sarebbe sicuramente titolare nell’attacco della Juventus. L’anno scorso, al Siviglia, non al Crotone, ha segnato 25 gol in 40 presenze titolari, e 2 gol nelle 14 volte che è entrato dalla panchina. Ha fatto doppietta in finale di Europa League. Mi sembrano numeri un pelo superiori a quelli di Morata o Llorente. Secondo me Bacca, come dicevo prima, soffre solo il fatto che sia poco cool. Con gli stessi esatti numeri, se lo stesso giocatore fosse provenuto dalla stessa squadra per la stessa cifra, ma fosse stato mezzo belga e mezzo, boh, haitiano, staremmo tutti eiaculando precocemente. Non è colpa sua se ha quella faccia e quel nome.
Bertolacci, invece, è uno che l’anno scorso è stato tra i 5/6 migliori interni della Serie A, ha 24 anni, ha fatto dei gol pazzeschi, ed è in Nazionale. Non vedo come possiamo lamentarcene. L’anno scorso a centrocampo abbiamo comprato Bonaventura, un giocatore di livello minore ai tempi del suo acquisto, e mi pare che non ce ne lamentassimo affatto, anzi. E se il discorso è, “sì ma Bertolacci è costato 20 milioni” la mia risposta è sempre la stessa, cioè: non sono soldi tuoi. Bertolacci è stato riscattato dalla Roma per 8,5 milioni, che mette il suo valore a 17 milioni, che implica un guadagno netto di 3 milioni. Non mi pare una cifra assurda. Certo, sarebbe stato meglio comprarne direttamente metà da Preziosi, ma Preziosi è Preziosi, e quindi che dire, se non che mo' Niang e Suso in prestito gratuito se li sogna?
PARTE I: I SOGNI
Portiere
Federico
Parto dall’unica certezza: il portiere. Diego López mi fa stare tranquillo (anche se non ha iniziato benissimo), ma con Sinisa dovrà dare un contributo maggiore con la palla tra i piedi. Da questo punto di vista mi fa molto ben sperare Gianluigi Donnarumma, baby fenomeno (è del ’99) di cui tutti parlano e che mi pare abbia davvero un’ottima tecnica. Mi piacerebbe che gli venisse data qualche opportunità, ma è pur vero che si tratta di un ragazzino di 16 anni e ha davanti Abbiati (a cui non avrei rinnovato il contratto). A questa età non ha senso fare il terzo o il quarto portiere (vi ricordo che Agazzi è ancora vivo e vegeto): piuttosto vada in prestito per il prossimo decennio e torni pronto a raccogliere l’eredità di Diegone e del sempiterno Abbiati.
Daniele
Diego López è uno dei pochi che non mi sentirei di mettere in dubbio, proverei a trovare una collocazione sul mercato ad Agazzi e terrei per un’ultima stagione Abbiati, in maniera tale che faccia da chioccia al giovane Donnarumma. Per quel che riguarda Gabriel, sono contento sia stato prestato, ma trovo inspiegabile che sia stato mandato a fare il secondo a Napoli.
Tim
L’unico ruolo sul quale non c’è letteralmente niente da dire.
Dario
Confermo, anche se spero che il numero di primi-piani-di-Diego-López-sull’-orlo-di-una-crisi-di-pianto si abbassi, perché l’anno scorso abbiamo rischiato la tripla cifra. Lo siento, Diego.
Difesa
Daniele
Io avrei acquistato sicuramente un terzino destro. Dico avrei perché è di qualche settimana fa la notizia del rinnovo di Abate, e questa non è una buona notizia. Avrei puntato come terzino destro, sia nell’immediato che in ottica futura su Serge Aurier, ivoriano classe 1992 del PSG, che a Parigi non ha trovato molto spazio (14 presenze in Ligue 1).
A sinistra terrei Antonelli e De Sciglio in lizza per un posto da titolare, con il primo che sicuramente offre più garanzie, ora come ora, dell’altro. Dovessi intervenire anche lì, andrei senza dubbio a prendere Ricardo Rodríguez al Wolfsburg. In definitiva come terzini, la batteria Abate-Antonelli-De Sciglio, va bene. Nel senso, c’è di molto meglio, ma per il solo campionato va più che bene.
Federico
Per me un terzino servirebbe, destro o sinistro a seconda di dove verrà fatto giocare De Sciglio, per una questione numerica, visto che al momento oltre a Mattia ci sono solo Abate e Antonelli. Il fatto che non se ne parli mi fa pensare che probabilmente al momento un investimento nel ruolo non sia previsto. Io mi accontenterei di Mário Rui.
Dario
Per anni il Milan ha avuto difficoltà a trovare terzini di buon livello e sicuro rendimento, dovendosi affidare a giocatori come Oddo, Jankulovski e Pancaro anche quando eravamo avevamo squadre fortissime e spremendo ogni goccia possibile dai sempiterni Cafu e Serginho. Per questo, avere una rotazione composta da Abate, Antonelli, De Sciglio e Calabria è un buon punto di partenza, perciò se dovessi intervenire non lo farei sugli esterni. La necessità più impellente è di trovare un perno difensivo su cui far ruotare tutto il resto, uno che si piazzi in mezzo alla difesa e abbia il carisma per guidare una squadra che gioca a San Siro e si chiama Milan. E non lo vedo in Paletta, Alex, Zapata, Ely o (diocenescampi) Mexès. E purtroppo nemmeno sul mercato.
Tim
Dato che si parla di sogni, ecco i miei sogni: che tutta la difesa del Milan venga trasferita, in blocco, alla Dinamo Mosca. Per rifondare la difesa compreremmo Ricardo Rodríguez a sinistra (è dai tempi di Serginho che non abbiamo un terzino sinistro veramente forte, anche se Antonelli, tutto sommato, mi piace assai), Romagnoli e Abdennour (che nel frattempo scopre una nonna francese e guadagna lo status di comunitario), tenendo De Sciglio e Calabria a destra. Per riempire la panchina potremmo comprare, a random, un doppione di ogni giocatore che ho nominato, ma giovane e cool, tipo dalla Under-21 belga. Rimanendo nella realtà, spero di portare a casa quantomeno Romagnoli. E spero di non vedere mai più Mexès con la maglia del Milan. Ma questo rimane, purtroppo, un sogno.
Daniele
Il reparto dei difensori centrali è per me l’emblema di come il mercato del Milan sia a tratti inspiegabile. Avremmo bisogno di due difensori titolari. Ma di quelli forti, pronti e magari futuribili. Per questo reputo imprescindibile l’acquisto di Alessio Romagnoli e, ma a malincuore sarà un "o", quello di Mehdi Benatia. A quello che sembra l’unico acquisto possibile andrebbero ad affiancarsi Mexès, Paletta, Alex ed Ely, di cui almeno uno è di troppo (motivo per cui ringrazierei Alex per gli ottimi 13 minuti in cui è stato disponibile nell’ultima stagione e mi terrei gli altri come riserve).
Federico
In difesa mi tocca davvero sognare e il mio sogno è di cambiarla tutta, magari avendo come coppia centrale Godín-Romagnoli o Rugani-Hummels. Invece assisto al rinnovo di Mexès e tremo al «siamo numericamente a posto» di Galliani. Se non si può cambiarla tutta serve almeno qualcuno da affiancare a Paletta, che ritengo il più affidabile del lotto, possibilmente forte nell’anticipo e che sappia impostare l’azione. Se Romagnoli è davvero l’unico raggiungibile sul mercato allora che si faccia tutto il possibile per prenderlo, anche a 30 milioni.
Tim
Ma De Sciglio difensore centrale ci fa proprio schifo?
Daniele
Credo che i problemi di De Sciglio siano fondamentalmente due e che siano strettamente collegati l'uno con l'altro: De Sciglio è un giocatore ordinario che è stato considerato un giocatore straordinario alla luce di un impatto iniziale in cui ha optato per fare le cose più semplici senza sbagliarle. Il che non è cosa semplice, sia chiaro. Però, questo averlo considerato un giocatore straordinario, unitamente agli immediati, inutili, paragoni sprecati inizialmente su di lui, devono aver influito sulla sua testa e soprattutto sulla sicurezza nella giocata. Sinceramente non lo vedrei prontissimo di testa per giocare difensore centrale.
Dario
Siamo ancora all’interno della parte dei sogni, no? E allora io dico sì a De Sciglio che si sposta in mezzo, rivitalizza la sua carriera che è inspiegabilmente finita in una spirale verso il basso, si scopre Centrale-Della-Madonna e sistema la difesa per i prossimi dieci anni. NON SVEGLIATEMI VI PREGO.
Federico
Io dico di no per due motivi. In mezzo abbiamo bisogno di certezze, non di esperimenti, e poi a destra si aprirebbe un buco. I 20/30 milioni stanziati per il centrale difensivo andrebbero dirottati su un terzino destro. Il punto è che un terzino destro che vale 20/30 milioni è merce ancora più rara di un centrale giovane, ma che abbia già una certa esperienza.
Centrocampo
Daniele
Posto che l’acquisto che più mi ha entusiasmato finora è quello di José Mauri, che spero e credo si ritaglierà degli spazi importanti, con l’innesto di Bertolacci, il rinnovo (inaspettato) di de Jong, la conferma di Montolivo (peccato) e Poli e il rientro di Verdi (che a Empoli mi era piaciuto molto, all’inizio) numericamente potremmo anche esserci, considerando Bonaventura e Honda come trequartisti. Il grosso problema è che reputo l’acquisto di un centrocampista che sappia dettare i tempi e che possa prendere in mano il resto dei giocatori, l’unica cosa che davvero serva a questa squadra. L’enorme problema è che non sembrano essere intenzionati a muoversi in questa direzione.
Federico
Parto da questo presupposto: non credo che con questi centrocampisti si possa giocare a tre, specie nel contesto dinamico e di continue rotazioni che sono una caratteristica fondamentale del sistema di Mihajlovic. Del presunto trio titolare de Jong-Montolivo-Bertolacci in due sarebbero inadeguati (de Jong e Montolivo). Mauri, in potenza, è il profilo ideale per il calcio di Sinisa, ma è pronto per essere un titolare inamovibile?
Ecco perché, potendo sognare, per Verratti sarei disposto a rinunciare a Ibra. Stando alla realtà due nomi buoni potrebbero essere João Moutinho e Allan (ma è vicinissimo al Napoli), visto che pare sia molto difficile arrivare a Witsel. Vale lo stesso discorso fatto con Romagnoli: non mi interessa che costi 40 milioni, è un investimento che va fatto, anche se capirei se dovesse scegliere di andare al Chelsea o alla Juve.
A proposito di trequartisti, ho un debole per Verdi, ma dubito gli verrà data un’opportunità. Lo capisco, finora non ha dimostrato di poter essere decisivo ad alti livelli, ma mi dispiacerebbe perderlo senza averlo mai visto. Ho finora ragionato in funzione del rombo, ma Honda e Bonaventura permettono a Sinisa di giocare anche col tridente o con il centrocampo a 4, che secondo me è la migliore soluzione per il Milan attuale.
Tim
Di mezzi giocatori un centrocampo moderno non se ne fa niente. Gente che sa solo fare una cosa, in mezzo al campo, è sempre più inutile, di stagione in stagione. Quindi spero che qualcuno, là fuori, sia così scemo da darci due lire per Montolivo e de Jong, e di spendere un po’ di soldini in più un mediano iperpotente e velocissimo e con un gran tiro come Grzegorz Krychowiak (urrà per i calciatori polacchi) e affiancarlo ad altri giocatori potenzialmente completi come, che ne so, Blaise Matuidi? O, volendo, anche uno più acerbo, come Adrien Rabiot. Ovviamente Verratti sarebbe fantastico, ma il bimbo è più in orbita da squadra tripla-A alla Real o Bayern che squadra-progetto tipo Milan. Magari tra qualche anno? Nel frattempo, Witsel alzerebbe il tasso di contemporaneità del centrocampo del Milan del 300%. Mi accontenterei eccome.
Dario
Il centrocampo è forse il reparto in cui più di tutti manca il Titolare Inamovibile di cui parlavo. Questa squadra ha bisogno di un punto di riferimento imprescindibile, uno che sappia interpretare le due fasi, che si faccia dare il pallone e crei gioco, che prema “pausa” sulla nostra manovra e abbia un effetto calmante sugli altri, uno che unisca i reparti con personalità. Uno che renda migliori i compagni che si trova attorno, per usare un termine cestistico. Il problema è che uno così, sul mercato, al momento non si trova—a meno che Gündogan non sia davvero disponibile e tornato quello del 2013. In alternativa, sono prontissimo a investire tutto su un Progetto di Fenomeno come Youri Tielemans: anche se non concretizzasse mai quello che promette, sarebbe figo seguire passo dopo passo lo sviluppo di un giovanissimo nel Milan.
Attacco
Daniele
Carlos El Eterno Setenta Bacca mi piace moltissimo. È una prima punta che fa dei movimenti eccezionali e che, per questo motivo, ha bisogno o di qualcuno che lo sappia servire o di un sistema che lo supporti. Abbiamo acquistato Luiz Adriano che, in quanto a senso logico, se la gioca con lo sciagurato acquisto di Alessandro Matri. Nulla di personale contro un attaccante che la porta ha mostrato di vederla, ma pagare 8 milioni di euro per un giocatore in scadenza e garantirgli un quinquennale con uno stipendio privo di senso di 5 milioni mi sembra un’idiozia. Io non lo avrei mai acquistato, contando poi che col suo acquisto ci siamo giocati la casella per acquistare un altro extracomunitario.
Federico
Allo stato attuale la migliore coppia d’attacco, secondo me, è Bacca-Ménez. Non credo alla coppia Bacca-Luiz Adriano e anch’io penso sia stato un errore comprare il brasiliano. Bisognava cercare un profilo diverso, complementare a Bacca, specie se, come sembra, stai facendo di tutto per sbarazzarti di Cerci e sei disposto a cedere Ménez.
Tim
Vorrei vedere Niang esplodere (avete visto che bestia è diventato? È grosso il doppio di due anni fa) e vorrei vedere Luiz Adriano come ottimo vice-Bacca. Non li vedo bene assieme, come voi, d’altronde, ma sono sempre pronto a ricredermi, anche perché mi sembra uno che corre tanto, e fisicamente non mi sembra proprio una boa. Magari finisce che la sua dozzina di gol li fa pure, in coppia con Carlos, una coppia di piccole saette davanti, che sarebbe bello, no? Comunque secondo me Luiz Adriano farà più gol del capocannoniere della squadra che è arrivata seconda l’anno scorso.
Dario
Mi unisco al partito del “Cosa abbiamo speso a fare 8 milioni per uno che sarebbe arrivato a gennaio?” e aggiungo che al momento sì, la miglior seconda punta di questa squadra è Jérémy Ménez—il quale, secondo una immortale definizione del Direttore Manusia, «non prende mai il caffè due volte allo stesso modo», con tutto quello che ne consegue.
Daniele
Partito per il Principato il buon El Shaarawy (cessione giusta per entrambe le parti), il reparto di attacco è numericamente a posto, ma con giocatori come Matri, Cerci e Ménez che personalmente non vorrei più vedere in rossonero. Soprattutto dall’ultimo sarebbe uno spreco il non monetizzarne la stagione appena compiuta.
Federico
L’aver venduto El Shaarawy a quelle cifre sfiora davvero il sogno. Non ho paura che il Faraone esploda al Monaco, semplicemente penso che qui non avrebbe più potuto farlo e quindi non lo rimpiangerei anche se dovesse fare 30 gol la prossima stagione. Glielo auguro, anche in ottica Nazionale in vista di Euro 2016.
Dario
Anche io non mi sono stracciato le vesti per la partenza del Faraone, però permettetemi un attimo di raccoglimento nel mio Mondo Ideale dei Sogni per immaginarmi la coppia Pato-El Shaarawy che realizzano tutto quello che promettevano a inizio carriera, magari innescati da Gourcuff.
NONLOVOGLIOSENTIRE NONLOVOGLIOSENTIRE NONLOVOGLIOSENTIRE.
Tornando un attimo nella realtà, a me invece sembra che in rosa abbiamo fin troppi attaccanti. Il sito del Milan al momento riporta Bacca, Luiz Adriano, Ménez, Cerci, Niang, Matri, Suso, Verdi e Honda, senza contare Mastour. Fanno dieci, per due maglie e mezza. E quest’anno abbiamo solo una competizione. Mi aspetto partenze da questo reparto, soprattutto in prestito.
Tim
Mi spiace per Stefanino, ma probabilmente è meglio così. Rimanendo nel mondo dei sogni, mi piacerebbe non vedere più Ménez in rossonero. È un giocatore che non ti fa vincere, il suo cost-benefit totale è troppo negativo, ed è l’uomo-simbolo del Milan di Inzaghi: una squadra pensata male rappresentata da un giocatore che pensa male. Ibrahimovic è l’unico vero top-player al quale potremmo eventualmente puntare, ma teniamo a mente che quest’anno, in Francia, camminava. Ovviamente tra lui e De Bruyne preferirei De Bruyne, ma dubito che uno come De Bruyne verrebbe mai da noi. Almeno non ora. Quindi sì, chiaro, sarebbe bello prendere la scorciatoia-Ibra. Tenendo a mente che si tratta di una scorciatoia.
Ma poi, far fuggire un altro brasiliano dalla guerra civile a Donetsk non sarebbe atto buono e giusto? A me quel nano malefico di Bernard piace molto, ad esempio. Certo, avrei preferito Douglas Costa, ma Bernard è proprio buffo.
Daniele
Ibrahimovic sarebbe un acquisto privo di senso logico, se non fosse che rimane l’unica garanzia di lottare per le prime tre posizioni che si possa trovare sul mercato.
Federico
Chiaro che sarebbe fantastico rivedere Ibra con la maglia rossonera, ma sconfesserebbe parte di quanto fatto finora. Un trio Ibra-Bacca-Luiz Adriano non è praticabile, una coppia Ibra-Bacca sarebbe invece interessante, ma bisognerebbe convincere Ibra a giocare da numero 10 e non da numero 9.
Dario
Io continuo a ricevere input da più parti che mi danno il ritorno di Ibra per fatto, e se da una parte avrebbe un senso tattico—lui sì che è uno che ha la personalità per farsi dare la palla e mettere a posto tutto quello che si muove attorno a lui, anche se ora lo fa muovendosi la metà di quanto faceva anche solo due anni fa—da un punto di vista del contratto (triennale a 7,5 milioni a un quasi 34enne?), della personalità (nel 2012, pur di liberarcene, abbiamo dovuto impacchettarlo con Thiago Silva) e del karma (secondo la regola non scritta del “mai tornare dove ti sei trovato bene”) ha molto meno senso. Ma il Milan non fa mercato secondo un senso logico, per cui sono pronto ad un’altra dose di Ibra-ball.
Top XI dei sogni
Daniele
Diego López; Aurier, Romagnoli, Benatia, Antonelli; Bertolacci, Gündogan, J. Mauri, Bonaventura; Ibrahimovic, Bacca.
Federico
Diego López; De Sciglio, Paletta, Romagnoli, Antonelli; Honda, Verratti, Bertolacci, Bonaventura; Ibrahimovic, Bacca.
Tim
Diego López; De Sciglio (Calabria), Abdennour con la nonna francese, Romagnoli, Ricardo Rodríguez (Antonelli); Bertolacci, Witsel, Krychowiak, Bonaventura libero di fare dodici gol dietro Ibra (Bernard); Ibrahimovic, Bacca (Luiz Adriano).
Dario
Diego López; Aurier, De Sciglio, Romagnoli, Antonelli; Bertolacci, Gündogan, Tielemans; Bonaventura; Ibrahimovic, Bacca.
PARTE II: GLI INCUBI
Federico
Il mio incubo è che tutto resti così com’è, che non si riesca a comprare Romagnoli e ci si accontenti del ritorno di Rodrigo Ely, che si rinunci a intervenire a centrocampo. Il rinnovo di de Jong, secondo me, è stato un errore. Non discuto il rendimento di Nigel o l’attaccamento alla maglia, ma una squadra che punta a tornare al vertice non può avere de Jong che scende in mezzo ai centrali di difesa in fase di impostazione. Unito al fatto che a oggi non si sa quanto si possa contare su Montolivo e che le riserve, Mauri a parte, si chiamano Poli e Nocerino, credo si capisca la mia insistenza sulla necessità di un grande centrocampista.
Il mio incubo, in definitiva, è che si pensi che l’arrivo di Ibra, magari a fine mercato basti a trasformare de Jong in un regista e Mexès in un difensore attento e impeccabile. Non sarebbe la prima volta che si guarda più al colpo a effetto che alle reali necessità della squadra, per questo è una prospettiva che mi spaventa.
Il vero incubo, a dire il vero, sarebbe ritrovare in campo Matri e Nocerino nelle situazioni di emergenza. E non sarebbe neanche lo scenario peggiore, perché c’è sempre la chioma di Zaccardo all’orizzonte, per il quale ho provato io imbarazzo quando ha fatto la figura del dilettante contro uno che dilettante lo è per davvero, tale Gennarelli dell’Alcione. Sarebbe come dire: «Cambia tutto per non cambiare niente».
Daniele
Il “siamo a posto così” è l’incubo che mi rincorre da quando è iniziato questo calciomercato. Non riuscire a prendere Romagnoli e reputare la difesa abbastanza solida da poter reggere l’impatto con gli attacchi della Serie A, non intervenire a centrocampo perché il “nostro primo acquisto è il recupero di Montolivo”, non riuscire a monetizzare la stagione di Ménez, cosa che, ripeto, dovrebbe essere l’obiettivo principale di questa sessione di mercato, sentire proclami, in caso di arrivo del solo Ibrahimovic, dove il Milan risulti accreditato come rivale credibile della Juventus.
Insomma, il mio incubo è che non sia cambiato nulla rispetto al modo in cui è stato gestito il Milan nell’ultimo lustro. Spero almeno i risultati siano giusto vagamente differenti.
Dario
Se, dopo tutto quello che il Milan ha promesso di fare sul mercato da Mr. Bee in poi, ci si fermasse a Bacca, Bertolacci e Luiz Adriano come investimenti pesanti, sarebbe un enorme incubo—perché questi, per usare una metafora scacchistica, sono onesti alfieri e cavalli, ma non sono torri o regine, non sono pezzi che cambiano il volto di una scacchiera. Prendere Ibra e pretendere che da solo, a 34 anni, possa trascinarci di forza al terzo posto sarebbe un altro incubo—ma, d’altronde, pensare che tutto si possa risolvere con un singolo colpo di bacchetta e non con un lavoro che richiede anni di programmazione è un modus operandi tipicamente #StileMilan.
Tim
Il mio incubo era il rinnovo di Inzaghi. Ora non ho incubi. Pure così, siamo una squadra solida, che se gira bene, potrebbe, complice qualche infortunio strategico alle rivali, arrivare al terzo posto. Certo, fermarci qui, senza altri acquisti, non sarebbe ideale, specie se Bacca si dovesse infortunare. Ma, considerando cosa abbiamo visto negli ultimi due anni, direi che l’era degli incubi rossoneri è finita.