Nicolas N’Koulou dal Watford all’Aris Salonicco
Vi ricordate quando N’Koulou era uno dei migliori difensori della Serie A? Probabilmente no, per questo noi siamo qui a rinfrescarvi la memoria. Giocava nel Torino, era arrivato dal fallimento col Lione, ma con alle spalle comunque tante stagioni fra i migliori della Ligue 1 (squadra dell’anno per due anni consecutivi, un paio di trofei con l’OM). Al Torino, con Mazzarri, ha ritrovato subito sé stesso. Aveva 28 anni e al termine della stagione 2017/18 i tifosi del Torino lo avevano eletto giocatore dell’anno. Ha fisico, carisma, ottimi piedi. Nel 2017 vince la Coppa d’Africa con il Camerun. Gioca la finale con l’Egitto da capitano, segna il gol del pareggio. Nella stagione 2018/19 è uno dei protagonisti della migliore stagione del Torino dell’era Cairo, con la qualificazione ai preliminari di Europa League. Durante l’estate viene cercato da diverse squadre, tra cui la Roma in cui c’è Gianluca Petrachi che lo aveva portato a Torino. Dopo l’eliminazione contro il Wolverhampton, Cairo lo critica: «Mi ha sconvolto il suo comportamento dicendo che non c'era con la testa, a saperlo avremmo preso uno o due gol in meno col Wolverhampton. Ho detto a inizio mercato che tengo tutti i giocatori e così farò, quindi Nkoulou rimane con noi. Avrà pure altre idee ma ha un contratto con noi».
In quei giorni, secondo Cairo, la Roma lo avrebbe contattato - cosa che la società giallorossa smentisce. Il giocatore accusa il club di non aver mantenuto le promesse. Dopo quell’estate il rendimento di N’Koulou, fatalmente, crolla. Gioca una stagione sbiadita insieme a tutta la squadra. L’anno dopo perde il posto da titolare e inizia una brutta discesa coronata dalla retrocessione con la maglia del Watford. Una retrocessione, comunque, di cui N’Koulou non è stato fra i principali protagonisti, visto che dei problemi cronici al ginocchio lo hanno tenuto fuori diverso tempo. Chissà se l’aria salina di Salonicco farà bene ai suoi legamenti.
Nicolas Pepe dall’Arsenal al Nizza
E così, nel silenzio generale, Nicolas Pepe è andato al Nizza, portandosi dietro le residue speranze di vederlo brillare tra i migliori giocatori delle migliori squadre. Tre anni fa era tra i talenti ingigantiti dal gioco verticale e offensivo del Lille. Un giocatore tutto scatti e dribbling, nella stagione 2018/19 aveva aggiunto una dimensione in più, ovvero la finalizzazione. Sembrava merce rara, come tutti i giocatori che sanno dribblare.
Arrivato all’Arsenal, però, Pepe al dribbling ha aggiunto ben poco. Si è ridotto a essere un giocatore da situazioni, da contesti di partita bloccati che lui poteva disordinare con qualche azione individuale. Le sue letture si sono dimostrate troppo grezze per un allenatore esigente in fase di possesso come Arteta. Insomma, Pepe si è rivelato un giocatore monodimensionale, trick, dribbling e poco altro. Rispetto ai migliori dribblatori della Premier - come Zaha, Saint-Maximin o Sofiane Boufal - non è riuscito nemmeno a eccellere nella sua specialità.
Ora torna in Ligue 1, in una delle squadre che sembrano aver preso più una deriva da carriera di Football Manager, e nel calcio francese, molto diretto e dagli ampi spazi, dovrebbe riuscire a ritrovare sé stesso, finendo in qualche compilation di highlights già a ottobre.
Hassane Kamara dal Watford all’Udinese
L’Udinese ha comprato un calciatore dal Watford facendogli firmare un quinquennale, e poi lo ha lasciato in prestito al Watford, che lo aveva comprato dal Nizza gennaio e che era stato nominato “Player of the year” dai suoi tifosi. Ecco il comunicato dell’Udinese: «Un innesto di qualità ed esperienza per i colori bianconeri anche in prospettiva futura. Udinese Calcio è lieta di annunciare l’acquisito, a titolo definitivo, dal Watford Fc del diritto alle prestazioni sportive di Hassane Kamara. Il calciatore ha siglato un contratto con il nostro club fino al 30 giugno 2026 con opzione per un’ulteriore stagione sportiva. Kamara resterà in prestito al Watford fino al 30 giugno 2023».
Hassane Kamara ha 28 anni ed è un terzino sinistro, quindi tutto lascia presagire che prenderà il posto di Destiny Udogie, che invece tra un anno verrà girato in Premier League.
Però questa notizia si può dare in modo diverso, proviamo.
La famiglia Pozzo compra un calciatore dalla famiglia Pozzo e lo lascia in prestito per un anno alla famiglia Pozzo. Terminato il prestito dalla famiglia Pozzo tornerà alla famiglia Pozzo, proprietaria del cartellino. Per avere Kamara i Pozzo hanno pagato ai Pozzo 15 milioni di euro.
Joel Pohjanpalo dal Bayer Leverkusen al Venezia
Con un nome esotico, la palma di beniamino degli analisti statistici e una menzione nella lista di Don Balòn del 2012, dove poteva finire, Joel Pohjanpalo, se non al Venezia?
La prima volta che abbiamo sentito il suo nome è quando è rimbalzato quel bizzarro record, e cioè quando a 18 anni ha segnato una tripletta in meno di tre minuti con la maglia dell'HJK Helsinki, la squadra in cui è cresciuto. Era il campionato finlandese, d’accordo, ma come razionalizzare una media inferiore al gol al minuto? Un gol di testa, uno di sinistro e uno di destro. I compagni attorno a lui ridono con la sensazione di essere in uno scherzo.
Al debutto casalingo con la maglia del Bayer Leverkusen, Pohjanpalo si è ripetuto. È partito dalla panchina contro l’Amburgo, è entrato in campo e ha segnato tre gol, due con dei tiri secchi e precisi. Gioca poco, però, e un grave infortunio alla caviglia segna di fatto il suo tentativo di carriera ad altissimi livelli. Fa un po’ di giri in prestito, segna poco, ma continua a realizzare triplette con sospetta frequenza. Eccone un’altra con la maglia dell’Union Berlin
Ha segnato l’unico gol della Finlandia in una competizione internazionale, in quella infame partita contro la Danimarca agli Europei.
Lo scorso anno, nel campionato turco, ha avuto la migliore stagione della carriera: 16 gol in 33 presenze. La squadra è retrocessa e si è trasferito al Venezia. All’inizio della carriera era considerato una specie di Haaland, cioè un giocatore in grado di abbinare in modo straordinario doti tecniche e fisiche. Guardando anche i video di quei tempi, come quelli sopra, viene da chiedersi cosa avevamo in testa. Dice di essere felice, di voler vivere sull’isola. Prima di accettare il trasferimento ha parlato con Maennpaa e Joronen, che è stato anche il suo testimone di nozze.
Bruno Jordao dal Wolverhampton al Santa Clara
Questo spazio esiste solo per ricordarvi l’esistenza di Bruno Jordao.
Nel 2017 era stato comprato dalla Lazio dal Braga B insieme al compagno di squadra Pedro Neto. Due operazioni che sembravano il meme definitivo sul mercato di Claudio Lotito. Non era chiaro quali colpe stesse espiando, quali favori stesse facendo, per comprare quei due sconosciuti portoghesi.
Pedro Neto è diventato uno dei migliori esterni della Premier League e ha esordito in Nazionale portoghese. L’altra metà del pacco, Bruno Jordao, da quel giorno ha accumulato 13 presenze, di cui solo una con la squadra proprietaria del cartellino, il Wolverhampton. Ha avuto diversi infortuni che ne hanno guastato la carriera. Ora passa al Santa Clara in prestito, una delle squadre rivelazione della scorsa Primeira Liga, arrivata settima e in semifinale di Coppa di Lega.
Samuel Umtiti al Lecce
Un difensore che ha vinto la Coppa del Mondo da titolare è arrivato in Italia per giocare nel Lecce. Vale la pena guardare anche solo il video incredibile del suo arrivo in aeroporto.