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Foto di Mario Carlini / Iguana Press / Getty Images
Calcio Alfredo Giacobbe 21 maggio 2019 8'

I migliori U21 in Europa, secondo le statistiche

La formazione con i migliori giovani della stagione nei vari campionati europei, secondo le statistiche.

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Le classifiche di fine stagione hanno tutte la pretesa ideale di essere definitive, di racchiudere cioè in una lista di appena 11 nomi tutte le qualità che servono a descrivere esaustivamente una certa categoria umana. Ma quando si parla di giovani, l’esaustività è ancora più un’illusione di quanto non lo sia nel caso di professionisti fatti e finiti. Nella classifica che segue troverete 11 giovani calciatori, molti dei quali hanno concluso la prima stagione nella quale hanno collezionato un minutaggio consistente tra i professionisti. Sono stati selezionati per le performance registrate da alcuni indicatori statistici. O meglio: registrate in un sottoinsieme di numeri, differenti ruolo per ruolo.

 

Lo scouting attraverso le statistiche è uno strumento di lavoro ormai indispensabile per molti club. Per noi è un modo per parlare di alcuni prospetti ai quali avremmo forse dedicato un’attenzione minore, senza statistiche. Da questa lista sono stati esclusi quei giocatori che sarebbero rientrati per il limite di età imposto, ma che si sono già affermati ai massimi livelli, come Gianluigi Donnarumma, Trent Alexander-Arnold o Kylian Mbappé; o che hanno appena iniziato a muovere i primissimi passi, seppur luminosi, come Joao Felix.

 

Portiere – Bartlomiej Dragowski, classe 1997, Empoli

https://twitter.com/DAZN_IT/status/1125415758048256007

 

Lo scorso anno la Fiorentina pescò in Ligue 1 Alban Lafont, segnalato, pare, anche da un tipo di scouting statistico. Lafont, in una stagione fatta di alti e bassi, ha mostrato in Serie A tutti i suoi attuali punti di forza e di miglioramento.

 

All’Empoli, attraverso la Fiorentina, è arrivato a gennaio Bartlomiej Dragowski. Il giovane polacco si è distinto per una serie di prestazioni incredibili, culminate con la rete tenuta inviolata nonostante la gragnola di tiri dell’Atalanta. Per essere stato così particolarmente sollecitato, la sua percentuale di parate – 76%, settima prestazione in Serie A nel girone di ritorno – può non essere completamente affidabile. Lo è di più lo scarto minimo tra i gol incassati e quelli che avrebbe dovuto concedere secondo gli Expected Goals, per il quale risulta il miglior portiere del campionato del girone di ritorno, davanti al napoletano Meret e al ferrarese Viviano.

Difensore destro – Aaron Wan-Bissaka, classe 1997, Crystal Palace

https://twitter.com/CPFC/status/976443321957650432

 

Nella stagione della consacrazione di Trent Alexander-Arnold, esuberante anche dal punto di vista statistico, un altro terzino destro inglese ha attirato su di sé le attenzioni. Wan-Bissaka ha ottime attitudini difensive, per le quali in questa stagione ha vinto il 57% dei duelli aerei e addirittura il 93% dei tackle in cui è stato ingaggiato. Se pensate sia impossibile da superare, è anche difficile togliergli il pallone dai piedi: grazie alla sua tecnica da centrocampista, ha tentato 2,6 dribbling ogni 90 minuti e nel 69% dei casi si è liberato dell’avversario. Insomma Wan-Bissaka è un calciatore completo, aspettatevi che in estate parta l’asta dei grandi club inglesi per accaparrarsi le sue prestazioni (il Man Utd dei giovani – così ha chiamato il suo progetto Solskjaer – ha appena rinunciato al capitano Valencia nello stesso ruolo).

Difensore sinistro – Tyrell Malacia, classe 1999, Feyenoord

https://twitter.com/goal/status/1033780382427230209

 

Tyrell Malacia è un diciannovenne tutto sinistro che nelle ultime due stagioni ha raccolto 2300 minuti di calcio giocato in Eredivisie, mostrando le sue buone qualità. Irreprensibile difensivamente – 3,6 tackle vincenti e 2 intercetti a partita ogni 90 minuti – sembra avere qualche timidezza di troppo quando si tratta di attaccare la metà campo avversaria. È un giocatore che però legge benissimo il gioco: spesso lo si vede stringere la propria posizione verso il centro del campo, per chiudere preventivamente sull’attaccante avversario o per ricevere il cross dal lato opposto in una posizione pericolosa. Questa sua intelligenza calcistica lo ha messo già nelle condizioni di segnare 3 gol in campionato.

Centrale di destra – Ibrahima Konaté, classe 1999, RB Lipsia

https://twitter.com/RBLeipzig_EN/status/1128327106876792832

 

Ibrahima Konaté è un centrale difensivo possente nel fisico (192 cm di altezza per 93 chili di peso). Per dare un’idea della sua esuberanza fisica, ho allegato una clip nella quale si vede Robert Lewandowski rimbalzargli addosso. Invalicabile nei duelli aerei (ne vince 2 su 3), è molto più portato per l’intercetto sulla linea di passaggio (5,2 interventi ogni 90 minuti), piuttosto che per l’intervento in tackle, che utilizza come ultima ratio. Può sembrare sgraziato in campo, ma è efficace in ogni fondamentale e non è mai banale, neanche con la palla tra i piedi.

 

Il Lipsia lo ha prelevato gratis dalla serie B francese e ora si ritrova con un diamante grezzo da almeno – stando alle previsioni del sito Transfermarkt – 30 milioni di euro.

Centrale di sinistra – Teun Koopmeiners, classe 1998, AZ Alkmaar

Wat een zondag beleefde Teun Koopmeiners van @AZAlkmaar. En dan vrijdag ook nog eens in de prijzen! https://t.co/W79P0aczEu pic.twitter.com/Atndi9e2Sl

— VI (@VI_nl) October 27, 2017

 

Teun Koopmeiners è il prototipo del giovane difensore moderno, forse addirittura più bravo nel gioco con la palla che in quello senza la palla, al punto da aver giocato diverse partite da centrocampista, prima di trovare la sua definitiva collocazione al centro della difesa. Koopmeiners è un vero e proprio regista, sempre a testa alta, spesso con i piedi dentro la metà campo avversaria a dettare i tempi del gioco (quest’anno ha giocato una media di 60 passaggi ogni 90 minuti, come un centrocampista). Preferisce ricevere il pallone già largo sulla sinistra, perché in questo modo può facilitare la salita del terzino dal suo lato, e avere così una linea di passaggio in avanti in più, ma può anche aprire gioco in diagonale sul lato opposto del campo (4 lanci lunghi a partita messi a segno). Se migliora nel gioco difensivo e nella valutazione del rischio della giocata, può diventare un uomo-mercato.

Interno di destra – Maxime Lopez, classe 1997, Marsiglia

https://twitter.com/Brigata_OM/status/964244807915900928

 

Se gli osservatori di Barcellona e Liverpool riprendessero in mano i loro taccuini di due stagioni fa, vi troverebbero sicuramente il nome di Maxime Lopez. Rispetto agli esordi, quando è stato per lo più utilizzato da mezzala di possesso in un centrocampo a tre, in un centrocampo a due Maxime Lopez ha diminuito certi rischi (il numero di dribbling tentati si è più che dimezzato) ma ha aumentato di molto la propria influenza sul gioco della sua squadra. Lopez ha giocato tra Ligue 1 e Europa League una media di 92 passaggi completati ogni 90 minuti, 9 dei quali a servire un compagno nell’ultimo terzo di campo. Numeri molto simili a quelli di un altro fenomeno riconosciuto, tanto per fare un paragone: il giovane dell’anno Frankie de Jong ne ha giocati 88/p90, di cui 9,1 negli ultimi 30 metri.

Interno di sinistra – Ismael Bennacer, classe 1997, Empoli

Ismaël Bennacer, an absolute dynamo in midfield pic.twitter.com/V0mUXKw0Si

— Michael (@greenallefc) May 14, 2019

 

I numeri con la palla di Bennacer somigliano molto a quelli di Lucas Torreira alla prima stagione con la Sampdoria. Rispetto all’uruguaiano ora all’Arsenal, Bennacer ha giocato un volume solo leggermente inferiore di passaggi (58/p90 contro i 63/p90), riuscendo a trovare molto più spesso di Torreira l’uomo oltre la linea difensiva col calcio lungo (4,3 lanci a 2,3). Bennacer ha anche trovato un’efficacia in fase conclusiva che Torreira al primo anno in Serie A non ha avuto: per l’algerino 5 assist, 2 dei quali da palla inattiva.

 

Inoltre, difensivamente, Bennacer non ha numeri difensivi molto diversi da quelli di Declan Rice, interditore del West Ham, fresco di esordio con la casacca della nazionale dei tre leoni e corteggiato spasmodicamente nelle ultime ore dal Manchester United, che ne ha visto il nuovo Roy Keane. Insomma, stando ai freddi numeri, Bennacer è davvero un giocatore completo.

Ala destra – Federico Chiesa, classe 1997, Fiorentina

Il terzo gol di Federico Chiesa!#FiorentinaRoma #CoppaItalia pic.twitter.com/STVHdJEGMm

— Lega Serie A (@SerieA) January 30, 2019

 

Federico Chiesa è un giocatore vorace, deve fare molto in campo per sentirsi acceso e al centro del gioco. Le sue statistiche riflettono questo aspetto: è il giovane che tenta più dribbling in Europa (5,3/p90, ma gliene riesce solo il 45%), che tira di più verso la porta avversaria (4,1 conclusioni/p90, con un buon 30% che finisce nello specchio), che tocca di più la palla nell’ultimo terzo di campo (90,2 tocchi offensivi/p90). La sua pericolosità statistica ammonta a 15,5 tra Expected Goals e Expected Assists, che gli hanno fruttato in campionato solo 9 tra gol e assist.

 

Chiesa è un giocatore in bilico, in cerca di un compromesso: se riuscisse a razionalizzare il suo gioco senza snaturarlo, potrebbe diventare davvero uno dei giocatori più forti della sua generazione.

Ala sinistra – Steven Bergwijn, classe 1997, PSV

No, non è Usain Bolt ma Steven Bergwijn ⚡️
Il PSV resta in testa all'Eredivisie grazie alla cavalcata del suo campione#DAZN pic.twitter.com/mEFMmrCJzQ

— DAZN Italia (@DAZN_IT) April 5, 2019

 

Steven Bergwijn è uno dei prospetti più eccitanti del panorama europeo. Sotto l’egida di Mark van Bommel al PSV è cresciuto tantissimo. In questa stagione ha accumulato 25,2 tra xG e xA, 26 tra gol e assist in Eredivisie. Può giocare in ogni ruolo d’attacco con la stessa efficacia, è un destro naturale ma con un mancino molto educato.

 

Bergwijn ha già detto di voler lasciare l’Olanda al termine di questa stagione e gli emissari di Liverpool e Manchester United sembra che si siano già attivati. Un altro giocatore del PSV, nello stesso ruolo di Bergwijn, con le sue stesse caratteristiche fisiche e tecniche, ha prima incantato in Olanda e poi ha fallito in Inghilterra: era Memphis Depay. Rispetto a Depay, Bergwijn sembra un giocatore maggiormente associativo, più attento a quello che gli succede intorno. Chissà che questa caratteristica non possa salvarlo nel contesto ipertrofico della Premier League.

Seconda punta – Allan Saint-Maximin, classe 1997, Nizza

https://twitter.com/goal/status/1125446131649925120

 

Allan Saint-Maximin è la scommessa più rischiosa del lotto, forse per questo è anche la più eccitante. È nei primi posti in tutti gli indicatori statistici: 4,4 dribbling riusciti ogni 90 minuti, 1,8 passaggi chiave/p90, 10 passaggi riusciti nella trequarti offensiva, 6 tocchi in area di rigore/p90. Per fare un paragone, il Ligue 1, Mbappé ha 2,6 dribbling riusciti, 1,8 passaggi chiave, 12 passaggi riusciti nella trequarti offensiva e 8,7 tocchi in area di rigore.

 

Saint-Maximin è ancora terribilmente deficitario in zona gol: in campionato sta per concludere la sua migliore stagione in carriera, ma le segnature sono soltanto 6. È un giocatore che arriva poche volte al tiro (2,4 tiri/p90 quest’anno in campionato) e in circostanze raramente pericolose (ha 7,2 xG, quindi una media di 0,09 xG per tiro, assolutamente in media e lontanissima dagli 0,24 xG per tiro di Mbappé).

 

Quello della scarsa concretezza negli ultimi metri è un tema: anche gli assist (3) sono stati inferiori alle attese (7,2 xA). Chi è disposto a scommettere su un giocatore così?

Prima punta – Youssef En-Nesyri, classe 1997, Leganes

https://twitter.com/LaLigaID/status/1125720829776367617

 

Quanti ventunenni possono vantare già un gol ai Mondiali? Youssef En-Nesyri è entrato nel finale di Spagna-Marocco e ha sfruttato al massimo i 18 minuti avuti a disposizione. Rientra nella schiera degli attaccanti “moderni”, forse cresciuti nel mito di Zlatan Ibrahimovic, ovvero uno di quelli che mostrano una tecnica da numero dieci quando hanno la palla tra i piedi, anche a dispetto della stazza da corazziere (189 cm per 73 kg). En-Nesyri comunque si fa rispettare anche quando si alza la palla: ingaggia 11,1 duelli aerei ogni 90 minuti e ne vince il 58%. Ha ricavato 9 gol in questa Liga a fronte di 7,9 Expected Goals, con medie realizzative di tutto rispetto: il 12,2% dei suoi tiri è finito in gol, il 32,4% ha centrato almeno lo specchio.

Tags : allan saint-maximinbartlomiej dragowskifederico chiesaismael bennacer

Alfredo Giacobbe è nato a Napoli, dove vive e lavora. Ingegnere come Manuel Pellegrini, ha dipinto l’area tecnica attorno al suo divano.

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