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Francesco Lisanti
I migliori salvataggi dell'Europeo
16 giu 2016
16 giu 2016
I più eleganti e disperati salvataggi dei difensori durante i primi cinque giorni di Campionato Europeo.
(di)
Francesco Lisanti
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Gli Europei si lasciano guardare, anche troppo. Alla nuova formula che prevede anche nove ore di trasmissione continua si aggiunge l’equilibrio che ha fin qui regnato su tutti i campi, capace di rendere irresistibili anche partite mediocri. Quattro pareggi, sette vittorie per un gol di scarto, quattro vittorie per due gol di scarto (e in tutti e quattro i casi il secondo gol è arrivato negli ultimi tre minuti). È un equilibrio che è quasi uno stato d’animo: non si è mai segnato più di tre gol nella stessa partita e non c’è mai stata una partita terminata a reti inviolate. In 15 partite si sono registrati solo 4 risultati: 1-0, 1-1, 2-0, 2-1.

 

A questo stato d’animo contribuiscono soprattutto le difese, che hanno particolarmente caratterizzato questa prima settimana: la precisione geometrica di Albania e Galles, la durezza di Slovacchia e Irlanda, la super-densità di Repubblica Ceca e Irlanda del Nord, la classe di Italia e Spagna. Ho scelto cinque salvataggi spettacolari, folli e disperati in omaggio alle difese che hanno reso le nove ore di trasmissione continua molto più esaltanti.

 

 



 



 

 

Quando ha scelto di trasferirsi dal Tolosa all’Al-Sailiya (Qatar), prima in prestito e poi a titolo definitivo, Grigore ha offerto una motivazione opposta alle comuni aspettative: «Voglio e preferisco giocare costantemente, specialmente per non perdere il contatto con la Nazionale». Con la maglia della Romania è un altro giocatore (con l’Al-Sailiya ci ha invece regalato momenti buffi

, di giustezza) e la coppia con Chiriches si è dimostrata affiatata come e più che nelle qualificazioni. Soprattutto, hanno difeso la porta

, dando forma e immagine all’epica delle Nazionali, tutta orgoglio e senso di rappresentanza.

 

Tra tutti gli interventi clamorosi dei romeni, in continuo affanno ma mai in ritardo (Sapunaru sembrava ripescato dal 2008), questo è particolarmente impressionante perché contro-intuitivo. L’unico intento di Grigore è intercettare la velenosa traiettoria di un insospettabile Rami, e ci riesce nell’unico modo possibile, sufficiente a impedire un successivo intervento di Giroud. Tantissimi gol in questi Europei sono nati da scarse coperture della profondità e questo è un intervento che suona come una ricetta: correre, correre, correre, immaginare il passaggio, lanciarsi al momento giusto.

 

 



 



 

 

È facile affezionarsi a Ben Davies, la media statura, l’espressione da bravo ragazzo, il piede sinistro educato, il portamento elegante, la famiglia modello e i maglioni natalizi

. In quest’azione, di Davies apprezzo particolarmente le letture in corsa, ed è un’azione che spiega bene come ogni Nazionale abbia bisogno di un collettivo di buoni giocatori. È Bale che perde un pallone banale, e forse perché disorientato dal tacco non necessario di Ramsey, poi Hamsik trova in qualche modo la strada verso la porta (sull’intelligenza e sulla forza fisica dello slovacco che capisce subito di poter attaccare Bale sul lato sinistro, gli toglie palla e un secondo dopo ne ha lasciati a terra due, capitolo a parte).

 

Davies prova a chiudere in tutti i modi la possibile conclusione a incrociare di Hamsik e lo fa con precisione scientifica finché non può cambiare con Chester, a quel punto vira con decisione verso la porta ma senza perdere controllo della velocità (e ci priva di un gol pazzesco, ma Marek ha trovato occasione di rifarsi). Con l’abilità di uscire all’improvviso sulla linea dei centrocampisti e la sicurezza nell’impostazione bassa, Davies ci ha mostrato tutti gli aspetti esteticamente godibili della difesa a tre – perché esistono anche i nostalgici di Hugo Campagnaro. Sono certo che Pochettino sia un grande maestro ma sarebbe bello se Mazzarri lo portasse al Watford.

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Qui ha del grottesco la facilità con cui la Russia riesce a farsi infilare da un colpo di testa e una verticalizzazione, sugli sviluppi di una rimessa laterale. Ignasevich accorcia in ritardissimo su Kane, mentre Berezutski non gli copre le spalle e rimane impantanato nel nulla, senza neanche la possibilità di provare il fuorigioco, essendo lentissimo e circondato da Sterling e Lallana. È evidente come nonostante il fortunoso pareggio, la Russia non abbia mai dimostrato l’organizzazione necessaria per superare un girone così competitivo, salvo miracolosa resurrezione contro il Galles.

 

La storia di Igor Smolnikov è invece quella degli uno su mille calciatori di provincia che all’improvviso ce la fanno: a 21 anni disperso nelle serie minori del calcio russo e intenzionato a smettere, a 25 anni debuttante con la maglia della Nazionale, a 27 titolare in un torneo internazionale. Nello Zenit di San Pietroburgo è stato lanciato titolare da Luciano Spalletti, che poi

la convocazione in Nazionale, e da allora non ha più perso il posto da titolare.

 

Apprezzo molto questo suo recupero perché Sterling che punta dritto verso la porta è un contesto tattico che i videogiochi moderni hanno reso frustrante, un’equazione ad unica soluzione: R1 più cerchio, gol. Smolnikov invece recupera mangiandosi il campo, la scivolata è violentissima ma pulitissima, ed è divertente che mentre noialtri replichiamo nei videogiochi gesta che dal vivo non potremmo mai ripetere, Smolnikov recuperi in mondovisione palloni che nei videogiochi non potrebbe mai raggiungere.

 

 



 



 

 

Non che fosse del tutto imprevedibile, ma

di Messi e Randy Orton che lo mettono al tappeto e un altro, Jerome Boateng è diventato

. Questo salvataggio è particolarmente fuori dall’umana comprensione perché sta correndo nell’altro verso (!!!) e riesce a compiere una perfetta torsione a 180° intorno alla palla diretta verso la porta. Mi è sembrato che rispecchiasse l’assurdità della coordinazione lo sforzo vocale a cui è stato costretto il telecronista di Sky, che dopo aver urlato «…e autorete di Boateng!» ci ha poi aggiunto al volo uno «sfiorato!» cercando di non perdere intensità nel tono.

 

Diventa anche molto difficile delineare i confini dell’eccezionalità, dal momento che Boateng aveva già mostrato qualcosa di simile

, un disimpegno che mette alla pari con questo tra i migliori della sua carriera. E se foste alla ricerca della foto più spettacolare di questi Europei, abbiamo

.

 

Questo intervento ci ricorda che ogni salvataggio straordinario contiene della crudeltà di fondo: l’azione dell’Ucraina è stata molto ben costruita, Kovalenko in orizzontale per Yarmolenko che serve il taglio di Konoplyanka sul secondo palo, e alla fine la Germania è risultata indubbiamente la squadra che ha sofferto di più tra le grandi favorite che hanno vinto. Ci ricorda anche che se Boateng e Neuer le permettono di incassare i colpi in questa maniera, sono ancora la più forte squadra al mondo.

 

 




 

 

Gli aneddoti sulla vita di David Limbersky vanno dalla volta che ubriaco si schiantò con la macchina contro un palo e qualche giorno dopo esultò ironizzando sull’incidente, alla volta che ubriaco ad una festa per il macello dei maiali mandò una foto con il maiale morto al suo allenatore Pavel Vrba (l’attuale allenatore della Repubblica Ceca) facendolo infuriare. Quindi escludiamo l’etichetta di professionista modello. Eppure suona quasi ingiusto che dopo la prestazione estremamente concentrata e disciplinata contro la Spagna, in patria abbiano discusso principalmente

.

 

A inizio azione Limbersky è molto largo, forse intento a riprendere fiato mentre la Spagna palleggia sul lato opposto. All’improvviso tutta la Repubblica Ceca collassa vertiginosamente su Andrés Iniesta nel tentativo di scoprire il suo segreto (

che forse avrete visto da un’altra angolazione). Per allontanare le critiche, dovrebbe bastare la reattività con cui Limbersky si rende conto del corridoio Nolito-Thiago e rimedia una scivolata vagamente fuori equilibrio, ma soprattutto fuori portata per tutti gli spagnoli in area di rigore. Per risolvere quel problema con la bilancia, servirà invece molto più impegno.

 

 

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