I migliori attaccanti goffi in Serie A
Budimir, Simy, Petagna e altri centravanti privi di grazia.
Norbert Balogh
Balogh ad una gara di tiro con l’arco.
Balogh è la personificazione di come la goffaggine non sia uno svantaggio, ma la condizione naturale di chi è più simile ad un fenicottero che ad un essere umano normale. Altro 197 centimetri per soli 80 chili, il giovane ungherese si muove sul campo come una busta di plastica mossa dal vento. È molto veloce per la sua altezza e anche tecnico, ma purtroppo non ha la minima idea di cosa debba fare un centravanti per guadagnarsi la pagnotta. Nonostante i centimetri, vince solo il 21% dei duelli arei che ingaggia, ma anche quando può saltare da solo, non è che le cose vadano poi troppo bene.
In un mondo ipotetico in cui sono tutti alti due metri Balogh sarebbe un campione.
Il suo giocare solo con la suola lo renderebbe un feticcio per tutti i ragazzini alti due metri che vogliono imparare la conduzione del pallone e sarebbe sicuramente il giovane più promettente del mondo. Ma la realtà è un’altra: nel calcio di oggi Balogh è un freak che non sappiamo se possiamo permetterci. Se infatti avere delle gambe più lunghe di alcuni compagni di squadra tutti insieme può essere un vantaggio, l’ungherese non ha fatto nulla per renderlo tale al momento. Lo usa come le foche al circo usano il vantaggio di saper tenere un pallone sul naso, un talento superfluo e a dirla tutta un po’ meschino.
Balogh è goffo perché gioca a calcio come se si trovasse con gli amici in infradito sulle rive del lago Balaton. Se un giorno deciderà di infilarsi gli scarpini e fare sul serio potrebbe tranquillamente farmi rimangiare tutto quello che ho scritto qui sopra e trasformarsi in un cigno.