I migliori attaccanti goffi in Serie A
Budimir, Simy, Petagna e altri centravanti privi di grazia.
Sadiq Umar
Sadiq potrebbe guidare una nuova generazione di calciatori per i quali le capacità tecniche vengono declinate in favore di caratteristiche fisiche sempre più particolari. Quello che lo tiene dentro ad un campo di calcio è la stessa cosa che – poi – lo rende così sgraziato: una struttura fisica che semplicemente non esiste in natura. Sadiq è alto forse 192 o forse 198 centimetri (a seconda delle fonti), pesa pochissimo e apparentemente non presenta sistema muscolare. È tutto braccia, gambe, busto.
Sembra una penna che un mago ha trasformato in un giocatore di calcio.
L’assenza di tutto ciò che è zavorra lo rende molto veloce in progressione, come le macchine di Formula 1 scariche di benzina, ma gli impedisce un approccio rigoroso al gioco. Il suo calcio è fatto di reattività, anticipi (grazie a gambe lunghissime che infila ovunque) e dribbling sgraziati di pura ampiezza; ma anche e soprattutto di evidenti difficoltà di equilibrio, coordinazione ed esecuzione.
Ogni passo fatto da Sadiq all’interno del campo non è fluido, pare sia perennemente azzoppato. Tutto questo non era un problema quando si trovava negli spazi enormi del calcio Primavera (lo scorso anno ha segnato 14 gol in appena nove presenze tra Campionato Primavera e Coppa Italia Primavera, cinque in nove presenze in Youth League), ma sembra limitarlo nel calcio dei grandi. Sadiq viene continuamente dominato dai difensori della Serie A, come in questa circostanza in cui Gonzalo Rodriguez se lo mette in tasca.
Il Bologna, illuminato dai due gol segnati nei pochi minuti di Serie A, ha pensato a lui come vice-Destro, forse perché non pensava l’attaccante avesse davvero un bisogno di un vice. Anche a causa di un infortunio alla caviglia, Sadiq ha giocato molto poco e negli scampoli di partita che Donadoni gli ha concesso è sembrato sempre un po’ fuori contesto, perde 6 palloni ogni 90 minuti, incapace di giocare un calcio associativo. La sensazione che rimanda ogni volta che tocca il pallone è di assoluta inefficienza, come se la sua mente fosse bloccata a quando dominava tra i pari età semplicemente allungandosi il pallone.
Sadiq è il classico attaccante di cui diciamo che deve crescere, ma la realtà è che deve evolversi: mettere su chili oppure sottoporsi ad una serie di allenamenti del maestro Myagi che gli insegnino ad avere un minimo di consapevolezza del proprio corpo. Ecco così facendo Sadiq potrebbe perdere tutta la legnosità che si porta dietro e diventare un buon attaccante, ma – ad oggi – non possiamo non considerarlo tra gli attaccanti più inutilmente goffi della serie A.