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Marco Gaetani
I due mesi terribili di Robbie Fowler
13 feb 2018
13 feb 2018
Il periodo dopo il quale "God" non è stato più lo stesso.
(di)
Marco Gaetani
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Intorno al cinquantanovesimo minuto dell'ultimo Liverpool-Manchester City, i cassetti della memoria di moltissimi appassionati di calcio inglese si sono aperti di colpo, come una finestra appena accostata che cede sulla spinta di una folata improvvisa di vento. La palla in profondità di Oxlade-Chamberlain per Firmino, il duello fisico vinto con Stones, il pallonetto rientrando verso il centro dell'area per superare il portiere con l’interno piede.

 

Il gol ha dato uno scossone a tutti i tifosi dei Reds riportatandoli all'ottobre del 1995, quando l'idolo di Anfield era un ragazzino poco più che ventenne, con le orecchie a sventola e una capacità innata di trovare la via del gol.

 



Da un R.F. all’altro.


 



 



 



 



 





 



 



 



 



 



 



 



 



 





 



 



 



 


La mimica di Fowler lascia pochissimo spazio alle interpretazioni, così come la vendetta di Le Saux.


 



 

La Football Association apre un’inchiesta, i due si scambiano lettere di reciproche scuse decisamente poco convinte prima di ritrovarsi in Nazionale, convocati da Kevin Keegan per il match con la Polonia. Il commissario tecnico dichiara la pace, contravvenendo alla volontà di Le Saux.

 



 





 



 

Accusato dai tifosi dell’Everton di essere un cocainomane, Fowler si esibisce in mondovisione in una sniffata della linea di fondo.

 



 



 



 



 



 



 





 



 



 



 



 

 

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