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Haaland segna un gol ogni 53 minuti
21 nov 2025
Il fenomeno norvegese sta giocando una stagione da record, finora.
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7 min
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Erling Haaland è arrivato già a 31 gol stagionali. Solo a scriverlo viene da ridere. 31 gol sono un numero abnorme per la maggior parte degli attaccanti del mondo: i migliori puntano a raggiungerlo nell’arco dell’intera stagione, che si sviluppa da fine agosto a fine maggio. Haaland è arrivato a questa quota a novembre. Nella pausa Nazionali di novembre.

La quota l’ha raggiunta segnando due gol contro l’Italia. Due gol come due picconate nel cuore e nell’orgoglio dei tifosi italiani, che forse avevano abbandonato le speranze di qualificazione ma non un desiderio di riscatto morale dopo il 3-0 dell’andata. Due gol segnati con una semplicità offensiva. Due gol che hanno inchiodato l’Italia alla sua inadeguatezza, al suo non essere all’altezza del Mondiale. Vedendo Haaland, come potevamo, noi?

Ha segnato trasformando il suo piede sinistro in una racchetta, e sulla sua superficie lunga ha buttato dentro, al volo, un cross lento di Bobb. Ha segnato attaccando un cross da destra con l’esterno sinistro del piede, colpendo con una superficie piccolissima, per ingannare Donnarumma in uscita. In entrambe le situazioni è sembrato facilissimo, per Haaland, ciò che per noi sembra difficilissimo: scegliere la migliore conclusione possibile, non strafare, essere concreti, superare il portiere in un modo o nell’altro.

E noi invece dall’altra parte cercavamo le conclusioni più complicate, i modi più cervellotici per mandare al tiro Dimarco di mezzo esterno sinistro al volo. Tacchi al volo astrusi di Pio Esposito, tiri a giro di Politano, colpi di testa spalle alla porta su un cross arretrato di Di Lorenzo dalla trequarti.

Tra Norvegia e Moldavia tiravamo verso la porta con la rassegnazione quasi ironica di chi sa che non riuscirà mai segnare. A tirare con centravanti che in Italia non segnano mai, che tirano fuori, addosso al portiere, sul palo. Tirano male: da fuori area o da un metro dalla porta; poi si mettono le mani nei capelli, o abbassano la testa, come se si sentissero vittime di uno scherzo.

Ci tocca guardare Haaland, il centravanti che segna con più facilità nella storia del calcio, dalla prospettiva di chi ormai non vede più centravanti segnare. Nel nostro campionato Calhanoglu, come sapete, è il capocannoniere con 5 gol. Haaland, solo in Premier League, ne ha segnati 16. Per arrivare a 16 gol dobbiamo sommare quelli dei primi quattro centravanti in classifica: Bonazzoli, Simeone, Lautaro, Pinamonti. Sommando i gol di questi quattro centravanti arriveremmo ai soli gol di Haaland in Premier League.

Ci sta pure, sentirsi vittime di uno scherzo. Mentre viviamo la nostra maggiore crisi offensiva di sempre, abbiamo trovato la squadra che non sembra aver nessun problema a fare gol. La squadra che pare aver infranto ogni record di gol segnati nelle qualificazioni mondiali. Una di quelle con la migliore differenza reti di sempre. Contro di noi. Accendevamo la partita della Norvegia per gufare, e Haaland in dieci minuti aveva già esultato due volte. Sbattevamo le palpebre e la Norvegia aveva segnato un altro gol.

Da settembre a oggi Haaland ha segnato 12 reti con la Norvegia. In tutte le qualificazioni ne ha segnate 16: gli stessi fatti da Luca Toni in tutta la sua carriera con la Nazionale italiana, due in più dell’unico centravanti fenomenale che abbiamo avuto negli ultimi 15 anni, ovvero Mario Balotelli. Con solo i gol di queste qualificazioni Haaland sarebbe 17esimo nella classifica all-time dei marcatori italiani.

Guardare alla quota complessiva dei suoi gol in Nazionale è imbarazzante, e pure un po’ spaventoso. Haaland ha già segnato 55 gol con la maglia della Norvegia. È stato il più giovane, superando Pelè, a superare i 50 gol con la maglia della Nazionale. Questi gol li ha fatti con la Norvegia: non col Brasile. Haaland ha 20 gol in Nazionale più di Gigi Riva, il miglior marcatore della storia della Nazionale italiana. Contro la Moldova, una Nazionale a cui noi abbiamo fatto una fatica pazzesca a segnare, Haaland ha segnato lo stesso numero di gol (5), segnati da Totti nella sua carriera con gli Azzurri. HAALAND HA GIà Più DEL DOPPIO DEI GOL SEGNATI DA BAGGIO E DEL PIERO IN NAZIONALE.

Scusate, ora mi fermo. Mi fa impressione però che noi, la Nazionale che sembra fare più fatica a segnare nella storia di questo gioco, abbia incontrato sul proprio destino un uomo che sta semplicemente truccando la realtà. È diventato troppo facile segnare per Haaland. Troppo facile.

I suoi compagni, tipo Cherki, parlano del suo gol come di una tassa: «Il mio compito è passare la palla a Erling e lui segna». In tre anni è andato in fuorigioco 18 volte, è un orso meccanico che corre più veloce degli altri, tira più forte degli altri; se gli altri ci entrano in collisione cadono a terra. Un orso meccanico a cui è stato pure impiantato un algoritmo che gli fa calcolare in tempo reale, con esattezza assoluta quando deve e come deve correre e tirare per raggiungere la massima efficienza possibile. Insomma: un replicante. Uno a cui però hanno installato pure l’aggiornamento con l’ironia, e che sa giocare con questa immagine di automa terrificante. Farti credere che va tutto bene: non ti verrà a perseguitare con una motosega.

Haaland in questo momento ha una media di 1,15 gol con la maglia della Norvegia. Diciamo che se giocasse il numero di partite di Cristiano Ronaldo col Portogallo, mantenendo questa media, arriverebbe a segnare 260 gol. Ronaldo ne ha segnati 143 ed è il primatista assoluto della storia del calcio. Ci rendiamo conto a cosa siamo finiti in mezzo?

Ma restiamo umili e torniamo a questa stagione di Haaland. Dicevamo: 31 gol stagionali. 8 più di quelli di Kylian Mbappé, che sta vivendo la stagione migliore della sua carriera. 31 gol in 19 partite giocate, 1650 minuti. Un gol ogni 53 minuti. Haaland ha bisogno di meno di un’ora di gioco per segnare un gol contro una squadra di calcio professionistico. Lo scorso anno ha giocato 3513 minuti, aggiungendoci le tre partite del girone del Mondiale quest’anno arriverebbe attorno ai 3873 minuti giocati. Tenendo per buoni questi minuti, e se riuscisse a mantenere questa media gol, Haaland potrebbe arrivare a 73 reti stagionali. È una stima approssimativa, mi rendo conto, ma giochiamo.

Sarebbe un numero di gol in linea con le stagioni record di alcuni dei migliori giocatori della storia. Messi ha realizzato 76 gol nella stagione 2011/12, record assoluto. Dopo di lui dobbiamo considerare i 68 gol stagionali di Cristiano Ronaldo; oppure bisogna andare indietro nel tempo per sfumare nella leggenda, tipo la stagione di Pelè da 75 gol nel 1958. A oltre mezzo secolo di distanza diventa poco sensato paragonare questi numeri - e non per sminuire i numeri di Pelè.

Arrivare a 73 gol significherebbe dunque proiettarsi in un iperuranio statistico raggiunto solo da quelli che vengono considerati i migliori attaccanti della storia del calcio. E quelle stagioni, che brillano nei tabellini come delle chimere impossibili da concepire, contribuiscono proprio a consolidare la reputazione di questi giocatori. Anzi, potremmo dire che sono state quelle stagioni a generare la sensazione concreta della grandezza irripetibile di giocatori come Messi o Ronaldo. Sono i numeri di queste stagioni a essere citati per segnalare la loro diversità incontestabile. Viviamo in un’epoca fin troppo ossessionata dai numeri, intesi come tabellini di Transfermarkt citati nelle conversazioni per sostenere tesi spesso insostenibili.

Però è anche questo il motivo per cui sto scrivendo questo pezzo: la stagione di Haaland rischia di diventare una di quelle che citeremo nelle conversazioni del futuro sui migliori di sempre.

Haaland può continuare a segnare a questo ritmo? Naturalmente Haaland, giocando nel Manchester City, ha a disposizione molte occasioni da gol. E naturalmente le converte con efficienza robotica. Secondo i dati di Fbref, Haaland +3.7 gol sul suo numero di npxG. Una overperfomance notevole, ma del tutto in linea con le sue possibilità. Anzi: questa è solo la quarta stagione migliore di Haaland per efficienza di conversione, in tre stagioni ha fatto pure meglio. Per esempio alla sua prima stagione al Manchester City, dove ha segnato 36 gol in Premier, aveva +6.0. Anche nelle sue prime due stagioni al Borussia Dortmund ha fatto meglio di così. Questo per dire che il suo ritmo attuale non è assurdo; anche se dei 31 gol segnati Haaland oggi più o meno la metà sono arrivati con la Nazionale. In campionato e Champions ha medie più normali, se possiamo considerare normali i 14 gol in 11 presenze di Premier, e i 5 gol in 4 partite di Champions.

Non abbiamo nessuna rassicurazione sul fatto che Haaland continuerà a mantenere questa media gol assurda. Anzi: è molto probabile che rallenti e che la sua media gol si normalizzi. Valeva la pena per questo fissare questo momento in cui Haaland sta giocando per la Norvegia, il Manchester City, ma anche un po’ per la propria legacy.

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