Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
I giovani italiani da seguire agli Internazionali
05 mag 2025
Guida alle wild card del torneo.
(articolo)
10 min
(copertina)
IMAGO / Paul Zimmer
(copertina) IMAGO / Paul Zimmer
Dark mode
(ON)

Gli Internazionali BNL d’Italia saranno il teatro del rientro in campo di Jannik Sinner, con il numero uno al mondo che ritorna sulle scene dopo la nota diatriba con la WADA.

L’altoatesino atterrerà sui campi del Foro Italico da lunedì, trascinandosi dietro un'attenzione mediatica che nella storia dello sport italiano si è vista poche volte per una “mera” partecipazione a un torneo. Considerato il suo valore sportivo, è un'attesa giustificata, e sicuramente il riscontro di pubblico agli Internazionali batterà ogni record, complice anche l’apertura dei nuovi campi nella cornice dello Stadio dei Marmi.

Nel tennis però le storie più interessanti sono sempre quelle sotto la superficie, e l’assegnazione da parte della Federtennis delle wild card per il tabellone principale e per le qualificazioni è un ottimo modo per grattare la superficie del tennis italiano, quello che nella nostra esplosione attuale è anche quello meno glamour. Come si presentano le nostre wild card, tra giovani speranze, vecchie glorie e carriere in ascesa, all’appuntamento principe del tennis italiano?

IL TABELLONE PRINCIPALE:

FABIO FOGNINI (N. 112)
LUCA NARDI (N. 100)
FRANCESCO PASSARO (N. 101)
MATTEO GIGANTE (N. 195)
FEDERICO CINA’ (N. 373)

Non si può che iniziare parlando di uno che il Foro Italico lo ha fatto innamorare in tante serate di maggio, ovvero Fabio Fognini. Torna a Roma in quella che potrebbe essere la sua ultima presenza al Foro in carriera, anche se non è ancora dato saperlo. Di certo Fognini non sta vivendo un’annata positiva, con solo tre vittorie di cui una soltanto oltre al primo turno di un tabellone principale di qualsiasi torneo. A fine mese spegnerà 38 candeline. Il suo miglior risultato nel torneo sono i quarti del 2018; a Roma Fognini è stato capace di vittorie epiche contro Thiem e Murray e l’anno scorso si è arreso nel secondo turno a Fritz in un clima da torcida sudamericana. Anche se dovesse andare male sarà l’occasione per il pubblico romano di concedere il giusto tributo a chi ha dato tanto al tennis italiano.

Al Foro Italico sicuramente tra i più tifati ci sarà Matteo Gigante, romano di Casal Palocco. Una wild card non scontata, considerando che Gigante dentro al campo ha vissuto un periodo di appannamento dopo la sua prima vittoria 1000, arrivata a Indian Wells, e fuori dal campo è stato invischiato nella questione scommesse per faccende legate a debiti di poker online. Proprio a Roma è arrivato il riscatto da questo periodo difficile, con la vittoria del Garden Open in finale contro Vilius Gaubas una settimana fa, che ha fatto salire il morale e la classifica.

Sentimento opposto per Francesco Passaro, che l’anno scorso ha sfruttato al meglio la wild card delle qualificazioni approfittandone per entrare nel tabellone principale e fermandosi solo agli ottavi contro Nuno Borges. Una scorpacciata di punti che lo ha fatto poi salire fino al numero 89 del mondo, best ranking in carriera. Il tennista umbro ha iniziato al meglio la stagione con un secondo turno Slam, ma durante il Challenger di Buenos Aires ha subito un importante infortunio agli addominali che gli ha condizionato la prima metà di stagione e lo farà arrivare a Roma senza chilometraggio. La FIT ha deciso di sostenerlo con una wild card per il tabellone principale, nella speranza di riuscire a non far pesare troppo in termine di ranking la cambiale degli ottavi dell’anno scorso.

A dimostrazione che forse questo è il plotone italiano di wild card migliore della storia del nostro tennis gli ultimi due rimasti, Luca Nardi e Federico Cinà. Il pesarese Nardi è finalmente entrato a pieno titolo nel circus ATP ma sta vivendo un’annata in linea con il suo tennis, estremamente mercuriale. A buoni risultati come i quarti a Doha o la sconfitta sul filo di lana con Carlos Alcaraz a Dubai, Nardi ha alternato un mese e mezzo senza vincere partite tra febbraio e aprile, che lo hanno sballottato dalla top-70 fino ai margini della top-100. Il tennis di Nardi è potenzialmente eccezionale per la sua estrema pulizia tecnica e la capacità di trovare angoli con praticamente tutti i colpi nel repertorio, ma una dimensione atletica non eccezionale e la discontinuità ne stanno rallentando la crescita. Ricordiamo che ha ancora solo 21 anni.

Si merita un paragrafo a parte Federico Cinà. Il 18enne siciliano sta vivendo un inizio di carriera da sogno, rispettando appieno le aspettative che lo avevano reso il ragazzo-copertina della prossima generazione del tennis italiano. Grazie alle opportunità concesse dalla sua agenzia, la IMG, Cinà ha fatto valere le wild card concesse a Madrid e Miami, vincendo il primo turno in entrambe e facendo sudare sette camicie a Sebastian Korda, curiosamente un’ottima comparazione per il tennis di Cinà stesso, nel torneo spagnolo.

Il numero quattro del mondo per ranking tra i tennisti sotto i diciott’anni si presenta ai suoi primi Internazionali in forte ascesa tecnica, con un rovescio già da circuito ATP e un servizio in costante miglioramento. La terra sulla carta è la superficie più ostica per il giovane palermitano, più a suo agio tecnicamente e atleticamente sul cemento, ma con un sorteggio abbordabile al primo turno mai dire mai, come già successo a Miami (Comesana) e Madrid (Wong).


ELISABETTA COCCIARETTO (N.86)
SARA ERRANI (N. 177)
LUCREZIA STEFANINI (N. 148)
NURIA BRANCACCIO (N. 183)
GIORGIA PEDONE (N. 229)
TYRA GRANT (N. 335)
FEDERICA URGESI (N. 455)
ARIANNA ZUCCHINI (N. 620)

Più basso di ranking rispetto alla controparte ATP ma non meno interessante il plotone di wild card femminili per gli Internazionali. A guidare la truppa è l’ex numero 29 del mondo Elisabetta Cocciaretto, attualmente al posto 86 della classifica mondiale. Il 2025 della 24enne marchigiana è stato crepuscolare. Tanto per capirci: l’ultima volta che Cocciaretto ha vinto due partite di fila è stato a febbraio. Per una tennista che ha sempre fatto della lotta da fondocampo e del carattere le sue prerogative principali sembra essere arrivato un periodo di appannamento anche dal punto di vista mentale. In generale sembra aver un po’ smarrito la bussola dopo il miglior risultato della carriera, gli ottavi del Roland Garros 2024, e si spera che con la terra rossa del Foro, sua superficie d’elezione, ci possano essere margini di una risalita.

Grandi promesse e antiche leggende invece per quanto riguarda la coppia forse più significativa di wild card di questi Internazionali. Nel capitolo leggende per l’oro olimpico Sara Errani sarà la ventunesima volta al Foro Italico, dove ha colto una semifinale nel 2013 e soprattutto la finale del 2014 persa contro Serena Williams. A 38 anni si avvia verso la parte finale della sua carriera e in singolare quest’anno ha trovato solo due vittorie. La voglia di lottare non manca e non è dato sapere se questo sarà il suo ultimo appuntamento a Roma. Le attenzioni saranno tutte sul doppio composto da lei e Jasmine Paolini, che ha iniziato bene la stagione vincendo a Doha salvo poi rallentare nel proseguimento della stagione, complice anche un momento di forma non brillantissimo di entrambe. Le aspettative sono alte per le campionesse in carica, vincitrici l’anno scorso sulla coppia composta da Erin Routliffe e Coco Gauff.

Saranno invece i primi Internazionali per Tyra Caterina Grant, all’esordio assoluto sotto la bandiera italiana. L’essere in quota IMG come Cinà le ha permesso già di esordire a livello WTA, perdendo al primo turno di Miami con Grabher e all’ultimo turno di qualificazioni a Madrid con Sasnovich. Per Grant più che di una novità dobbiamo parlare di un ritorno, dato che Tyra è nata a Roma ed è cresciuta in Italia, con passaggi alla Piatti Tennis Center di Bordighera. Figlia di Tyrone Grant, ex centro di Milano, Bologna e Teramo, e Cinzia Giovinco, maestra di tennis di Vigevano. Non è nemmeno corretto parlare di passaporti, contando che Grant è italiana e anche tennisticamente è cresciuta in Italia fino al “ratto” tennistico operato dalla federazione americana. La giovane romana si era trasferita in Florida ed aveva iniziato a giocare per gli USA, di cui ha il passaporto per via del padre, ma poco prima degli Internazionali la FIT è riuscita a convincere lei e la famiglia del tornare sotto l’egida italiana. Un lavoro non facile, considerate le resistenze iniziali di padre Tyrone e soprattutto della USTA che puntava su Grant per il futuro. Tyra è stata numero 4 del mondo junior e a 17 anni è già 356 del mondo, una manna dal cielo per il movimento tennistico femminile, che guadagna un talento di livello tecnico e fisico altissimo in un momento non florido del settore, in cui mancano i ricambi dietro a Jasmine Paolini.

QUALIFICAZIONI

FEDERICO ARNABOLDI (N. 200)
GIULIO ZEPPIERI (N. 334)
GABRIELE PIRAINO (N. 425)
PIERLUIGI BASILE (N. 824)
JACOPO VASAMI’ (N.851)

Meritano una menzione le wild card date dal Settore Tecnico della FIT per le qualificazioni maschili di Roma, per varietà e quantità di talento presente. A guidare per ranking c’è Federico Arnaboldi, numero 200 del mondo (best ranking) e fratello minore di Andrea, ex numero 153 del mondo. In un periodo in cui il tennis italiano sta faticando più del solito a livello Challenger, complice il livello molto alto di chi è già esploso e il ricambio generazionale, Arnaboldi è uno di quelli che sta tenendo alta la bandiera italiana nel circuito “minore”. Nel 2024 il 24enne comasco ha vinto il suo primo Challenger a Verona e ha perso in finale a Modena contro la vecchia volpe Ramos-Vinolas. L’inizio di 2025 è stato meno positivo ma c’è da tenerlo d’occhio come sorpresa. Da seguire anche il 21enne palermitano Gabriele Piraino, finora impegnato principalmente impegnato nei Futures ma che si è guadagnato la wild card sul campo, battendo in finale delle pre-qualificazioni Samuele Pieri. Mancino naturale, Piraino è un contrattaccante bravo ad appoggiarsi sul peso di palla altrui, e molto solido dal punto di vista difensivo.

Chi ha già superato le qualificazioni in passato è Giulio Zeppieri, altro mancino e probabilmente il tennista di livello più alto tra quelli a cui è stata data una wild card per le qualificazioni. Il 23enne romano avrebbe tutto a livello tecnico per stabilizzarsi in top-100, tra un dritto mancino devastante e un servizio di ottimo livello, ma la sua ascesa è stata continuamente frenata da infortuni di vario tipo, con l’ultimo al polso che lo ha fermato per otto mesi proprio quando era alle porte della top-100.

Zeppieri ha mostrato più volte un tennis in grado di competere con i migliori. Ricordate la semifinale di Umago persa nel 2022 contro Carlos Alcaraz? Sotto la guida di Massimo Sartori sembrava migliorato anche negli spostamenti, suo tallone d’Achille, e di rovescio. La speranza è che queste qualificazioni possano significare una ripartenza per un tennista in forte debito con la fortuna. Oggi è scivolato al 334 della classifica mondiale.

Primi Internazionali invece per i ragazzini terribili della classe ‘07, Jacopo Vasamì e Pierluigi Basile, già segnalati a fine 2024 come talenti italiani da seguire nel 2025. Basile, mosca bianca dal rovescio a una mano e dal tennis esplosivo soprattutto con il dritto, arriva al Foro con solo tre partite giocate a livello professionistico nel 2025, essendosi dedicato più ai tornei Junior. Un tennista ancora da formare tatticamente ma che sicuramente non lascia indifferenti per la sua capacità di cercare il vincente da ogni parte del campo. Da questo punto di vista impressiona ancora di più Jacopo Vasamì, ex Rafa Nadal Academy e Nomentano, che a soli 17 anni è già un metro e novanta di altezza e possiede un servizio (mancino) strabiliante per la sua età. I risultati sono già arrivati per il pur giovanissimo tennista romano, che a Monza ha trovato i suoi primi quarti Challenger battendo Paul Jubb e soprattutto Martin Landaluce, talento spagnolo già tra i primi 150 del mondo. Sarà difficile aspettarsi risultati di rilievo con un campo di partecipazione nelle quali che vedrà presenti numerosi top100 come Norrie o Carreno-Busta, ma in quest’era del tennis italiano tutto è possibile.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura