Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Redazione
Guida ufficiosa alla Champions League/1
01 ott 2013
01 ott 2013
Gironi E,F,G,H. Costa, Tola, Alemanni, Spinelli, Gagliardi, Nazardo, Sarica e Pacifico ci danno le loro previsioni sull’esito dei gironi di qualificazione della Champions League 2013-2014. Con dei bonus: una persona a caso, il cugino tredicenne di Daniele Manusia, Vincenzo lo scommettitore e l'Art-Director-de-l'Ultimo-Uomo-che-non-sa-niente-di-calcio.
(di)
Redazione
(foto)
Dark mode
(ON)

Stasera si gioca la seconda giornata di Champions League e a questo punto della competizione ancora tutte le previsioni sono valide, nessuna opinione è più ridicola di un'altra. Abbiamo chiesto ai nostri più stimati collaboratori, e altre persone degne di interesse, cosa si aspettano da questa fase del torneo più bello del mondo: qualcuno ha parlato dell'andamento delle prestazioni delle singole squadre, ma c'è chi ha preferito soffermarsi sulla grafica dei loghi, sulla bellezza delle maglie, altri si sono basati invece sulla propria simpatia/antipatia, o sono semplicemente partiti per la tangente (perché la competenza non è tutto, come dimostra la campagna acquisti del Milan).

Chelsea, Schalke 04, Basilea, Steaua Bucarest

CESARE ALEMANNI: A bocce ferme sembrava un girone già scritto con Chelsea e Schalke 04 destinate a passeggiare sui resti di Basilea e Steaua Bucarest, almeno finché gli svizzeri non sono andati a vincere a Londra contro ogni aspettativa. Questo significa che... in realtà non credo significhi poi molto, almeno per i primi due posti. Chelsea e Schalke restano enormemente favorite, solo che, bruciati tre punti facili, i Blues ora dovranno fare molta più fatica per passare come primi. Voto al girone: 6. FRANCESCO COSTA: Mourinho raddrizzerà il girone del Chelsea – ha avuto inizi peggiori: l'Inter che vinse la Champions fece tre punti nelle prime tre partite – ma la vittoria del Basilea a Stamford Bridge nella prima giornata non è casuale: l'anno scorso il Basilea è arrivato in semifinale di Europa League, due anni fa fece fuori il Manchester United nel girone di Champions League e arrivò agli ottavi di finale (vinse pure all'andata contro il Bayern Monaco, prima di essere sbranato nella partita di ritorno). Insomma, le partite tra Basilea e Schalke non saranno male. VALENTINO TOLA: L’equilibrio assoluto pare ristretto a sole due squadre alle spalle del Chelsea, Basilea (possibile sorpresa dopo la scorsa Coppa Uefa) e Schalke 04 (tagliata fuori la Steaua). UNA PERSONA A CASO: Chelsea e Basilea. Il Basilea è bono. http://www.youtube.com/watch?v=fXe_wqh8oQQ

Chelsea-Basilea 1-2

FRANCESCO PACIFICO: Mourinho è come Walter White: ti emoziona e intrattiene sia quando perde sia quando vince (oddio, dopo un po' che vince WW ti emoziona meno). Quest'anno dobbiamo capire se nella sua versione chioccia fergusoniana lo vogliamo vedere fallire e diventare "umano" oppure tenersi a galla e poi dare di matto in primavera. Mi piacerebbe vederlo uscire da questo girone, per improbabile che sia. Penso che la sua idea di accasarsi improvvisamente al Chelsea e allenare prescindendo dallo schema - spiegato da Modeo in L'alieno Mourinho - per cui in due anni esaurisce psichicamente il tuo club, vince e se ne va, sia possibile soltanto se ha trovato un analista molto bravo che l'ha liberato dall'ansia di plagiare le persone con cui lavora.

IL CUGINO TREDICENNE DI DANIELE MANUSIA IN FISSA PER IL CALCIO: «Hai visto Chelsea-Basilea?» «Eh. Ci sono rimasto molto male che il Chelsea ha perso col Basilea. Secondo me alla fine Mourinho rimonta, passano Chelsea e Basilea.» «Be' il Chelsea ha giocato maluccio.» «Secondo me o primo o secondo ci passa il Chelsea, Mourinho non può uscire ai gironi, dai.»

TIM SMALL: Ho pensato di interrogare l'art director de l'Ultimo Uomo, Tommaso Garner, per un'opinione basata interamente sulla bellezza dei loghi delle squadre coinvolte. «Polo Ralph Lauren è un principiante al confronto dello Schalke 04», dice Tommaso. «La tensione degli spazi negativi e l'equilibrio tipografico sono entrambi meravigliosi. Se poi lo confrontiamo col disastro dello Steaua raggiunge la perfezione». Quello del Chelsea è «un po' vuoto, sembra il logo di una birra», mentre il Basilea «poverino, è un po' poverino». Classifica grafica: Schalke 04, Chelsea, Basilea, Steaua. CAMILLA SPINELLI: Il Chelsea gioca male e Mourinho è antipatico ma la maglia bianca gli fa guadagnare parecchi punti che però non bastano ad arrivare al primo posto del girone, occupato dallo Schalke 04 e dal suo modernissimo collo a V che più a V non si può. Per il resto, Basilea terza solo perché, secondo me, ha un portiere la cui bellezza non viene scalfita neanche da una maglia horror come quella di quest’anno e Steaua Bucarest ultima perché capitata qui per caso e pure la maglia sembra rimediata. VINCENZO LO SCOMMETTITORE: Chelsea con Mourinho va sempre bene, Schalke grandi nomi soprattutto centrocampisti e trequartisti. Basilea però è tosta, quindi direi Schalke. http://www.youtube.com/watch?v=QdOUBpfm5Vw

Shalke 04-Steaua Bucarest 3-0

DAVIDE COPPO: Parlando di Steaua si potrebbe tirare fuori una storia di portieri, che è la storia di Helmuth Duckadam, il portiere campione d'Europa nel 1986 che parò quattro rigori su quattro al Barcellona in finale, prima di smettere con il calcio giocato per una trombosi alle mani (o per colpa di Ceaușescu che gliele spezzò, si dice anche). Oggi Duckadam è il presidente della Steaua Bucarest, che però purtroppo arriverà ultima. Il Basilea è un ottimo candidato per arrivare primo, anche perché Saleh è fortissimo e ha soltanto 21 anni. Schalke secondo, Chelsea eliminato.

FEDERICO SARICA: Girone inconsistente dal punto di vista del fascino, Chelsea a parte. Sì, c'è lo Schalke, che ben rappresenta la nuova onda forte della supremazia culturale della Bundesliga sul calcio (sinceramente, sono uno dei pochi credo, non ho giudizi negativi in merito, osservo, ammiro il rigore manageriale delle società sportive tedesche, i loro stadi, le loro organizzazioni di gioco, bravi). Sì, c'e la Steaua, gli anni '80 etc, ma io abolirei il nostalgismo, vera malattia primaria del pallone, figuriamoci. Teoricamente quindi ne dovrei vedere pochissime partite, anche se poi quando giro canale e vedo Stamford Bridge, mi fermo sempre. Una gioia. Ma come una gioia? E Mourinho? Quello del Triplete? «Il primo scudetto l'avete vinto in segreteria, il secondo senza avversari, il terzo all'ultimo minuto. Siete proprio una squadra di...» Mourinho ai giocatori dell'Inter, 22/01/2009. Un gigante.

Arsenal, Napoli, Borussia Dortmund, Olympique Marsiglia

VALENTINO TOLA: Questo gruppo è un caso a parte, e clamoroso, dove le favoritissime sono tre: un’eliminazione eccellente sarà inevitabile. Persino la teorica quarta, l’Olympique Marsiglia, avrebbe potuto giocarsi il secondo posto in quasi qualunque altro girone (e anche con l’Arsenal è stata molto più equilibrata di quanto non dica il risultato finale).

FRANCESCO PACIFICO: Il girone hipster. Quindi non conta chi lo vince, ma chi sfuma meglio la foto di squadra.

FEDERICO SARICA: Se c'è una cosa che mi piace meno del Napoli Calcio, è la retorica sul Napoli Calcio. La rivincita, le epopee dei poveri che si rivalgono sui ricchi, i sudamericani, gli angeli con la faccia sporca, lo stadio che trema, il salvatore venuto da lontano. Non è la mia tazza di tè, lo ammetto. Questo Napoli però, è il più internazionale di sempre, il meno stereotipatamente partenopeo. Un gran bel Napoli, diciamolo. Se ci aggiungiamo il Borussia senza bisogno di presentazione, l'Arsenal che se non è la prima è sicuramente una delle prime cinque parole che ti vengono in mente quando qualcuno dice calcio (e poi è arrivato Özil, fortissimo) e il Marsiglia che è sempre il Marsiglia, gran girone. Il Napoli ha chance, se non fa troppo il Napoli (nel senso che spiegavo prima).

FRANCESCO COSTA: Il Napoli in casa è uno schiacciasassi. Il Borussia Dortmund pure. L'Arsenal ha fatto un acquisto sensazionale, Mesut Özil, di cui si è parlato poco solo perché concluso inaspettatamente nell'ultimo giorno di mercato. Persino il Marsiglia, che non passerà il turno, ha iniziato bene in campionato e si è rinforzato rispetto alla scorsa stagione (tenere d'occhio Thauvin). La possibilità che tutti gli autori di questa guida abbiano scritto che si tratta del girone più imprevedibile e divertente è quotata a 1.01. http://www.youtube.com/watch?v=1DDoOus-tu4

Napoli-Borussia Dortmund 2-1

VINCENZO LO SCOMMETTITORE: L’Arsenal è partito di Cristo se continua così può essere proprio che vince proprio eh, in generale. Napoli è concreto, può essere che passi, Dortmund quest’anno sta facendo un po’ schifetto, l’ultime due partite m’ha fatto perdere la schedina, ha sempre vinto dopo il secondo tempo. TIM SMALL: L'Olympique «sembra un marchio di automobili fallito negli anni '30», secondo il nostro Art Director. «Il Napoli ha fatto la napoletanata, non lo capisco, è una enne cromata in azzurro, cosa vuol dire?», sempre secondo Tommaso. L'Arsenal, invece, per quanto «la tridimensionalità dello scudo data dai due rossi è poco riuscita, nell'insieme però funziona». Chiudiamo con il Borussia, che «entra a gamba tesa nella Top 3 loghi di sempre», il che fa ammettere a Tommaso che «i tedeschi sono i miei designer preferiti». Classifica grafica: Borussia, Arsenal, Napoli, Marsiglia. FRANCESCO NAZARDO: Ho scritto su Facebook: «Qualcuno ha un videogioco di calcio e può simulare il gruppo F della Uefa Champions League?» Nessuno mi ha risposto. Non sono molto popolare su Facebook. DAVIDE COPPO: Finiamola con questa mania per il Borussia Dortmund e questa ammirazione per “il muro giallo” dei suoi tifosi e via dicendo, oppure il Borussia Dortmund diventerà il nuovo Barcellona in quanto calamita di antipatie poco calcisticamente giustificate. Però il Napoli lo ha già battuto (con grande prestazione del simpatico e sovrappeso Pepe Reina). Se non avessi paura delle scommesse e della loro dipendenza, punterei su Napoli primo e Arsenal secondo, che secondo me paga anche un bel po' di soldi (il Marsiglia è buono solo a battere l'Inter). Girone bello da vedere anche solo per godersi Özil, Giroud e Viviano, portiere un po' scarsino ma molto simpatico, che speriamo abbia una carriera migliore di altri italiani passati per Londra come Mannone o Lupoli. IL CUGINO TREDICENNE DI DANIELE MANUSIA IN FISSA PER IL CALCIO: «I tuoi compagni di classe hanno il mito del Borussia Dortmund, si tagliano i capelli come Götze o Lewandowski?» «Non lo so. Io qui tifo Napoli e Arsenal. Il Napoli perché è italiano. Dell’Arsenal mi piacciono i giocatori, Walcott, Giroud, poi mi piace la maglietta.» «E il Borussia?» «Secondo me non passa e spero pure che non passa.» «Perché è tedesco?» «No. Secondo me quest'anno il Borussia non gioca bene”. CAMILLA SPINELLI: Il Napoli passerà il girone perché fortissimo ma dovrebbe essere radiato in eterno per quella maglia mimetica con bordini celesti che mi pare superfluo stare qui a commentare. E poi lo sanno tutti, i supereroi che si vestono con colori secondari alla fine sono sempre cattivi e fanno una finaccia, quindi, visto che da quelle parti sono piuttosto scaramantici, avrei optato per altro. Arsenal e Borussia Dortmund dovrebbero passare solo perché colori e taglio di queste maglie rendono passabili anche dei bruttoni come Subotić o Rosický. Purtroppo per l’amato Arsenal, alla fine solo Napoli e Borussia continueranno il cammino in Champions. http://www.youtube.com/watch?v=6fhj3X0sETU

Olympique Marsiglia-Arsenal 1-2

MATTEO GAGLIARDI CHE TIFA CONTRO LE ITALIANE: Marsiglia mi piace da sempre, per lo stile in campo, per il tifo e per Artaud: una squadra con le palle e con le lame che mi auguro passi il turno da prima della classe. Di Napoli mi piace il calore del tifo, Hamšík, il calcio sano, la voglia di non arrendersi mai, Higuaín benedetto da Maradona, Benítez che è simpaticissimo e l’essere diventata una splendida realtà anche in Europa. No, non è vero: tifo Borussia col veleno.

CESARE ALEMANNI: È senza dubbio il gruppo più omogeneo, duro e competitivo di tutti, il classico girone di ferro con tre squadre su quattro che passerebbero come prime o seconde in quasi tutti gli altri raggruppamenti. La vittoria in casa coi vice-campioni in carica è stato un alimento fondamentale per le possibilità del Napoli, che ora se la può davvero giocare. Sospetto però che più che dalla chimica degli scontri diretti, paradossalmente questo tipo di gironi siano decisi proprio dai dispetti dell'outsider: chi sbaglierà maggiormente con il Marsiglia alla fine la pagherà cara. Voto al girone: 8.

UNA PERSONA A CASO: Essendo italiano dico Napoli primo, Dortmund secondo e Arsenal fuori. A sorpresa. [Un suo amico gli dice: «Guarda che è forte l’Arsenal quest’anno»] Ah sì? Dico Arsenal.

Atlético Madrid, Zenit San Pietroburgo, Porto, Austria Vienna

VALENTINO TOLA: Le posizioni di Porto (che pure ha cambiato parecchio rispetto alla squadra impressionante dell’anno scorso, allenatore compreso) e Atlético Madrid sembrano le più solide (nel caso dei colchoneros anche troppo: la sicurezza difensiva disarmante e la tendenza a sudarsi il golletto di vantaggio ne fanno una squadra paradossalmente più comoda nelle successive partite a eliminazione, dove le reti inviolate pesano ancora di più, che in un girone); lo Zenit rappresenta l’incognita più generale del calcio russo, che ritarda il salto di qualità.

IL CUGINO TREDICENNE DI DANIELE MANUSIA IN FISSA PER IL CALCIO: «Questo è un gruppo affascinante, no? Io se avevo la tua età mi facevo comprare la maglia dello Zenit di Hulk» [Silenzio]«Qua tifo Atlético Madrid. Poi io mannaggia voglio che vinca l’Austria Vienna perché è la prima volta che gioca in Champions e voglio che vince.» «Ma lo Zenit, Spalletti, Hulk?» «In questo girone non tifo quasi nessuno, tifo solo l’Austria Vienna.»

FRANCESCO COSTA: Luciano, va bene, avevi ragione tu e non la Roma. Sei andato in Russia, hai vinto due scudetti, hai guadagnato un pacco di soldi. Bravo. Ora torna. Tanto lì tra un po' il giochino si rompe – già l'anno scorso non hai vinto il campionato, in Champions non sei mai andato oltre gli ottavi, e poi quanto vuoi che resti ancora Hulk? In un mondo normale l'anno prossimo saresti l'allenatore del Milan. Prima ti tocca un girone di Champions complicatissimo con probabile rimbalzo in Europa League. Ti tifiamo contro solo perché ti vogliamo di nuovo qui.

CESARE ALEMANNI: Pur senza avere nomi di assoluto grido è un gruppo più interessante di quanto sembri, equilibrato e di buon livello (Austria Vienna a parte). Non dimenticate che l'Atlético è in questo momento la seconda forza della Liga, che il Porto è la squadra che ogni stagione lancia due o tre nuovi giocatori, acquistati l'anno successivo in Inghilterra per fantastiliardi, e lo Zenit è la squadra di gente tipo Hulk e di un apparentemente rinato Aršavin ottimamente messi in campo da Spalletti. Voto al girone: 7.

http://www.youtube.com/watch?v=5_kqFaXDKl0

Atlético Madrid-Zenit 3-1

UNA PERSONA A CASO: Spalletti, Spalletti. Tifo Roma. CAMILLA SPINELLI: Ah, quanto vorrei che Lucianone vincesse finalmente qualcosa d’importante, se lo meriterebbe proprio. Non penso però che succederà in questa edizione della Champions perché lo Zenit, oltre a una maglia brutta (troppo celeste tutto insieme, manca un po’ di fantasia) è anche una squadra mediocre. In verità qui non c’è storia perché l’Atlético ha una seconda maglia (quella gialla e blu notte della Nike) che dovrebbe essere tipo venerata per bellezza ed eleganza. Il Porto passerà come seconda – anche se la maglia non è tra le più belle. Qualcuno dica all’Austria Vienna che bisogna rispettare delle regole basilari: il rosso e il viola fanno a cazzotti e la UEFA dovrebbe imporsi per evitare tali nefandezze.

TIM SMALL: «La palla a gradiente azzurro trasformata in mongolfiera che trasporta un sigillo araldico napoleonico che a sua volta trasporta un drago manga che sputa fiamme d'oro mi sembra un po' eccessivo, ma apprezzo lo sforzo," dice Tommaso, «che ci porta direttamente nelle californie statunitensi tra orsi e stelle e strisce nel semplice logo dell'Atlético Madrid». Lo Zenit sembra «un logo di biciclette di lusso» mentre l'Austria Vienna è «molto bello ma non all'altezza dei tedeschi sopracitati». Classifica grafica: Zenit, Porto, Austria Vienna, Atlético.

DAVIDE COPPO: L'Atlético Madrid ha sempre avuto sponsor bizzarri: nel 1996-1997 era Tamagotchi, dal 2003 al 2005 Columbia Pictures, lo scorso anno il Ministero del turismo dell'Azerbaigian. Però vince, anche senza Falcao e con i capelli di Diego Simeone sempre più lunghi e sempre più unti. Il Porto, che ha comprato l'altro ex pescarese non-scarso (Quintero), ha la solita squadra bella, multinazionale (belgi, messicani, russi, portoghesi, colombiani, brasiliani) e vincente. Però tiferò lo Zenit di Spalletti, profeta incompreso del 4-3-3, unico capace di portare la Roma ai vertici dell'Italia e (quasi) dell'Europa.

FRANCESCO PACIFICO: Sono troppo ignorante per provare qualcosa di fronte a questi nomi. L'anno scorso abbiamo usato la maglia del Porto per il torneo di calcetto e devo dire che è una brutta maglia.

VINCENZO LO SCOMMETTITORE: Madrid passa perché Diego Costa, Villa sempre grandi giocatori, non si può dire niente. Spalletti, Zenit speriamo, anche se in Russia hanno quel problema delle soste per l’inverno, quindi il girone lo passa però non va più avanti. http://www.youtube.com/watch?v=NLjcLhNbgSI

Austria Vienna-Porto 0-1

FEDERICO SARICA: Non riesco ad avere un'opinione sul girone, neanche una frase sagace. Speriamo solo non ci siano sorprese: un ottavo di Champions con l'Austria Vienna è una serata di calcio buttata via.

FRANCESCO NAZARDO: Non conosco neanche un giocatore che giochi in una di queste squadre. Inizio una ricerca su Google e dopo pochi minuti a leggere nomi tipoVyacheslav Malafeevmi dedico alle seguenti attività: (1) Passeggio nervosamente per il salotto pensando a grandi progetti per il futuro. Una prima scarica di dopamina viene subito placata dalla considerazione che questi progetti sono al momento irrealizzabili. (2) Faccio atterrare 132 aerei a Flight Control. Un record personale che in qualche modo riesce a farmi sentire più ottimista sulla mia giornata, su di me e, per estensione, sul genere umano. (3) Continuo a leggere parte di un articolo che esalta GTA V come uno specchio della società contemporanea comparabile alla narrativa di Charles Dickens. Questa e altre glorificazioni di GTA V fanno scaturire in me un immaturo senso di rancore verso mia madre. La quale, non avendo mai capito il potenziale culturale ed educativo dei videogiochi (per non parlare poi delle prospettive di carriera professionale offerte da un mercato che ha ormai raggiunto un giro d'affari di 67 miliardi di dollari all'anno) me ne ha impedito l'approfondimento con regole ferree sulle mie ore di gioco giornaliero. (4) Abbandono il rancore verso mia madre e con esso qualunque aspirazione a scrivere del Gruppo G. Decido quindi di occupare la sezione Gruppo G con un resoconto degli ultimi 20 minuti.

Milan, Barcellona, Ajax, Celtic

FEDERICO SARICA: Girone da vedere, tutto. Il Milan è la squadra italiana per cui non tifo che alla fine rispetto di più. Per blasone, storia, serietà. Era fortissimo quando avevo 15 anni e poi di nuovo quando ne avevo 25. L'Ajax invece era fortissimo quando ne avevo 5 o 6 e poi di nuovo quando ne avevo 20. Il Barcellona quando ne avevo 10 e poi di nuovo fortissimo recentemente. I miei avversari di sempre, quelli forti, quelli dell'ultimo schermo dei videogiochi, il mostro finale. Bello saperli ancora lì in qualche modo: fra vincenti si combatte forte perché, in fondo, ci si intende. Astenersi wannabe.

VALENTINO TOLA: Col massimo rispetto per club gloriosi come Celtic e Ajax (piombato ahinoi in una spirale di inconsistenza pura e semplice), Barcellona e Milan (nonostante la qualità non proprio eccelsa) sembrano avviate al passaggio del turno.

http://www.youtube.com/watch?v=nyBur-IDpgE

Milan-Celtic 2-0

TIM SMALL: «ABC: Ambrosiano, Berlusconiano, Classico», così il nostro AD definisce il logo del Milan, mentre il logo del Barcellona è «NC: non classificabile, il giallo della cornice sembra più bile che oro. Questo mi sembra un errore». Il logo dell'Ajax raccoglie «una gestualità perfetta nel segno, e nella rappresentazione grafica, peccato per il lettering e la cornicetta bruttina», mentre «nessuno di questi può competere con il simbolismo nascosto all'interno del logo del Celtic, nonostante il quadrifoglio della fortuna celi un orribile segreto nazista». Classifica grafica: Ajax, Milan, Celtic, Barcellona.

DAVIDE COPPO: Sono troppo emotivamente coinvolto per scrivere del Milan (che amo) e del Barcellona (che non amo). Quindi scriverò una cosa molto breve sull'Ajax, ovvero segnalerò che ha uno staff tecnico comprensivo di: Frank De Boer, Dennis Bergkamp, Jaap Stam. Dopo Milan-Celtic, tornando verso casa dallo stadio, sono incappato in una scritta su un muro gigantesca: diceva NO NAZI A MILANO, e invece di essere firmata con “Antifa” o falce e martello o altri simboli politici, era firmata con una gigantesca stella di David. Mi è venuto in mente adesso, mentre pensavo all'Ajax.

UNA PERSONA A CASO: Milan male male. Barcellona che je voi di’? Lascio trenta secondi di silenzio.

FRANCESCO PACIFICO: Spero che il Milan si tenga molto occupato in Champions, per non qualificarcisi l'anno prossimo. Il Milan, secondo Tim Small: «Il Chievo più Balotelli».

MATTEO GAGLIARDI CHE TIFA CONTRO LE ITALIANE: Questo è il girone che concentra più di tutti il mio odio. Il Milan negli ultimi anni è diventato “lo spettro che si aggira per l’Europa” senza che nessuno si accorga del suo passaggio, ma in questo gruppo c’è anche il Barcellona, la squadra che ha ucciso le vecchie maniere nel calcio. Il Celtic è semplicemente ridicolo: nullo in Europa, cento trofei in Scozia. Se dovessi dare retta al cuore tiferei l’Ajax e basta, per esclusione. Se dovessi dare retta alla testa tiferei la bomba.

FRANCESCO NAZARDO: Qualcuno potrà dire che anche il Milan ha un potere d'acquisto spropositato [la redazione dell'Ultimo Uomo si sente in obbligo di aggiungere un grosso SIC]. Ma niente è perfetto. La vita è un casino. Le relazioni sono complicate. Il domani è incerto. Le persone, come l'amore sono irrazionali. Forza Milan.

FRANCESCO COSTA: Le due ormai ricorrenti partite stagionali del Milan contro il Barcellona hanno stufato: tolgono fascino a una partita che dovrebbe essere speciale e sta diventando una specie di trofeo Berlusconi. Se poi il Milan è quello visto fin qui, cioè una squadra di mezzi giocatori con un solo campione, le possibilità di vedere una partita vera si riducono molto. Roba che persino l'Ajax piccolino e volenteroso di questa stagione guadagna qualche speranza.

CAMILLA SPINELLI: L’Ajax è di per sé una squadra simpatica ma non andrà lontano, fatica in campionato e io dico che verrà spappolata in Champions. Il Celtic si meriterebbe di passare il turno e arrivare in finale perché prima e seconda maglia dovrebbero essere messe sotto vetro ed esposte al Louvre. Purtroppo, però, è capitata in un girone dove il Barcellona non farà prigionieri e il Milan (lo dico più per una specie di spirito patriottico che per effettive qualità di Allegri e i suoi) passerà come seconda. Amici del Milan solo una cosa, togliete quelle orrende striscette dorate, fate i bravi. http://www.youtube.com/watch?v=Leg4unXpNbg

Barcellona-Ajax 4-0

VINCENZO LO SCOMMETTITORE: Barcellona passa, Milan mezzo schifosetto, potrebbe passare l’Ajax. Il Milan rimane a casa. E va bene in Uefa. Sperando.

IL CUGINO TREDICENNE DI DANIELE MANUSIA IN FISSA PER IL CALCIO: «Per te il Barcellona è noioso? Sai che quando io avevo la tua età non esistevano undici essere umani capaci di giocare a calcio nel modo in cui fino a qualche tempo fa giocava il Barcellona? Ti senti fortunato per essere nato ora e non negli anni ottanta come me?» «Boh. Io tifo Barcellona perché voglio che esplode Neymar come nella Confederations Cup.» «E Messi, non ti piace Messi?» «A me piace di più Ronaldo». «Chi pensi che sarà capocannoniere della Champions?» «Messi e Ronaldo.» «Tutti e due, a pari-merito?» «No, io credo più Ronaldo, quest’anno.»

CESARE ALEMANNI: È chiaro che le biglie di Milan e Barcelona si devono piacere molto di questi tempi. A memoria non ricordo un accoppiamento (almeno riguardante un'italiana) così ricorrente come quello che da qualche stagione contrappone milanesi e catalani. A parte questo però, a differenza di quanto sostengono Galliani e la vulgata sportiva nostrana, direi che al Milan è andata bene e che, al di là del loro blasone un po' sdrucito, Celtic e Ajax sono avversari assolutamente abbordabili per Balo & co. Voto al girone: 5,5.

Domani la seconda parte della Guida Ufficiosa alla Champions League.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura