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Guida all'Ucraina
12 giu 2021
12 giu 2021
La Nazionale allenata da Shevchenko ha un'identità ambiziosa e definita.
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Da quando ha ospitato gli Europei nel 2012, qualificandosi per la prima volta come Stato ospitante, l’Ucraina è completamente cambiata, sia come Paese che come Nazionale. Nel 2012 la guerra con la Russia era ancora lontana due anni e in Nazionale giocavano ancora giocatori come Pyatov, Tymoschuk e Shevchenko. Oggi l’Ucraina, dopo l’annessione russa della Crimea e la guerra del Donbass, è un Paese prigioniero delle sue aspirazioni nazionaliste (addirittura rappresentate sulla sua maglia), e Shevchenko è diventato allenatore di una squadra giovane e ambiziosa.


 

L’età media non ha comunque impedito all’Ucraina di essere una delle più grandi sorprese delle qualificazioni a questi Europei. In un girone nient’affatto facile, che contava tra gli altri anche il Portogallo e la Serbia, la squadra di Shevchenko è infatti arrivata addirittura prima, con 0 sconfitte, 17 gol fatti e solo 4 subiti. All’andata ha battuto la Serbia 5-0, al ritorno invece è stato il turno del Portogallo, che ha perso 2-1.


 

Solo la pandemia è riuscita a togliere un po’ di smalto all’Ucraina, che dopo la pausa ha affiancato altri risultati sorprendenti (per esempio la vittoria per 1-0 sulla Spagna in Nations League o l’1-1 fuori casa con la Francia nelle qualificazioni ai Mondiali) a sconfitte molto fragorose (come quella per 3-1 contro la Germania in Nations League o addirittura il 7-1 rifilato sempre dalla Francia, ma in amichevole). Solo nel 2021 l’Ucraina ha ritrovato un po’ di stabilità nei risultati, pareggiando le tre partite d’esordio di qualificazione ai Mondiali (oltre alla Francia, la squadra di Shevchenko ha affrontato Finlandia e Kazakistan) e vincendo le ultime due amichevoli di avvicinamento, contro Irlanda del Nord (1-0) e Cipro (4-0).


 

Come gioca?


Come avrete capito, l’Ucraina è squadra senza troppi compromessi. In effetti, tra le Nazionali di Euro 2020 è quella che più assomiglia a una squadra di club. Shevchenko applica un gioco di posizione molto rigido e diligente, di cui ricalca anche i due “moduli modello”, e cioè il 4-3-3 e il 3-4-3 (che ha provato nelle tre partite di qualificazione ai Mondiali). Come detta il gioco di posizione, quindi, l’Ucraina ricerca il dominio del possesso scaglionando i propri giocatori a diverse altezze per avere più linee di passaggio possibile. La costruzione dal basso è raffinata e punta al superamento delle linee di pressione avversarie, il posizionamento dei giocatori nell’occupazione dei corridoi verticali del campo è geometrico. L’unico elemento spurio, se così si può dire, è il pressing: come molte squadre contemporanee, l’Ucraina non difende in avanti con un pressing uomo su uomo, ma alza lo stesso il baricentro, difendendo il centro e comprimendo lo spazio tra le linee al tempo stesso.


 


Il coraggioso atteggiamento senza palla tenuto contro la Francia, che schierava Mbappé e Griezmann tra gli altri.


 

È difficile capire quale modulo adotterà Shevchenko, che probabilmente alternerà il 4-3-3 e il 3-4-3 a seconda dell’avversario e degli uomini a disposizione. Nonostante i principi non cambino, tra i due moduli ci sono alcune differenze nei giocatori utilizzati e quindi nell’interpretazione del gioco. Nel 4-3-3, ad esempio, le ali (Yarmolenko e Zubkov) hanno un ruolo nel decidere se venire dentro la trequarti a ricevere nei mezzi spazi oppure allargarsi ad attaccare l’ampiezza, tenendo i terzini bloccati più indietro. Nel 3-4-3 sono invece i trequartisti (per esempio Malinovskyi e Zinchenko) a ricevere stabilmente al centro, mentre i terzini si spingono larghi e molto alti ad attaccare l’ampiezza spesso contemporaneamente. Come detto, però, i principi non cambiano: l’Ucraina attacca e si difende con il pallone, applica una difesa a zona pura con una rigida ricerca del fuorigioco, e cerca di risalire il campo in maniera ordinata per vie centrali per poi aprire sugli esterni, da cui devono arrivare in area i cross bassi da convertire in gol. Come da manuale.


 

Chi va tenuto d’occhio?


Nelle ultime partite l’Ucraina ha avuta una certa difficoltà a convertire le occasioni in gol. Per questa ragione, la squadra di Shevchenko deve sperare in un buon torneo dei suoi due uomini potenzialmente più pericolosi, e cioè Andriy Yarmolenko, che nonostante sembri un po’ appesantito rispetto ai suoi anni migliori ha ancora il talento per far girare i momenti della partita dalla propria parte, e Roman Yaremchuk, elegante punta del Gent che quest’anno in Belgio ha segnato 17 gol in campionato.



Tutti i gol di Yaremchuk con il Gent, magari ve lo siete comprati al FantaEuropeo (sempre che esista qualcosa di simile).


 

Gran parte del talento, però, l’Ucraina lo nasconde a centrocampo. Da Zinchenko e Malinovskyi tutti si aspettano molto (soprattutto il secondo potrebbe essere decisivo sulle punizioni dirette), mentre meno conosciuto e quindi più sorprendente potrebbe essere il contributo di Mykola Shaparenko, talentuosissima mezzala della Dynamo Kiev. Shaparenko potrebbe essere tranquillamente uscito dalla Masia per come gioca e se dovesse trovare da subito continuità da titolare chissà che la sua capacità di resistere alla pressione avversaria e la sua visione di gioco non possano sollevare qualche sopracciglio. Se lo vedrete in campo, vorrà dire che Shevchenko ha schierato la squadra più vicina alle sue idee.


 

Ha dei punti deboli?


L’Ucraina è una squadra estremamente giovane, che è un bene per la tenuta atletica in un torneo estivo a fine stagione, ma di solito un male quando si parla di tenere mentalmente quando si è sotto pressione. Quando dico estremamente giovane dico davvero: se si esclude il veterano Pyatov, che finalmente siede in panchina (tra i pali adesso c’è Heorhiy Bushchan, 27 anni), in rosa ci sono solo tre giocatori che hanno già compiuto i 31 anni (cioè Stepanenko, Yarmolenko e il naturalizzato Marlos) e di questi solo Yarmolenko può dirsi davvero sicuro di un posto da titolare. Per il resto, tra i potenziali titolari ci sono quasi tutti giocatori tra i 22 anni di Mykolenko e i 28 di Malinkovskyi. Come reagirà una rosa così giovane nei momenti in cui l’Ucraina si ritroverà con le spalle al muro?


 

A questo proposito va detto che, nonostante il percorso di avvicinamento agli Europei sia stato quasi trionfale, l’atmosfera intorno all’Ucraina non è delle più rilassate. Shevchenko, che ha già fatto intendere che potrebbe andarsene dopo gli Europei, è molto criticato in patria per aver deciso di parlare alla stampa in russo e non in ucraino. Per quanto può apparire assurdo, infatti, non lo parla benissimo, dato che è cresciuto in un momento in cui l’Unione Sovietica di fatto ne proibiva l’utilizzo. Alla fine, comunque, è stato costretto a promettere che “in futuro” risponderà alle domande nella lingua del suo paese.


 

Dove può arrivare?


Con un gruppo tutt’altro che proibitivo e la possibilità di passare tra le migliori terze, l’Ucraina può legittimamente sperare in una qualificazione agli ottavi di finale. La vera domanda quindi forse è: vedremo la squadra di Shevchenko anche oltre gli ottavi? Calcolando che la seconda e la terza classificata del gruppo C si incontreranno con le vincenti dei gruppi A e dei gruppi E o F, cioè presumibilmente Italia, Spagna e Francia, all’Ucraina conviene prendere gli Europei sul serio fin da subito. Domenica, all’esordio, incontrerà l’Olanda ad Amsterdam: se sarà una delle storie di questo Europeo è probabile che lo sapremo presto.


 

 

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