A chi lo fermava per strada, apostrofandolo come quello che ha perso il Tour de France per soli 8 secondi all’ultima cronometro, Laurent Fignon rispondeva: no, signore, io sono quello che ne ha vinti due. Ed era vero, in effetti: a fronte delle tante sconfitte rocambolesche, la carriera di Laurent Fignon è piena di vittorie, più di quante solitamente ne ricordiamo. Perché Fignon, pur essendo uno dei più forti ciclisti della storia, è rimasto nella memoria collettiva come “quello che ha perso il Tour per 8 secondi”. Racconto questo piccolo aneddoto perché, con tutte le dovute proporzioni del caso, quello di Fignon sembra un destino che per adesso lo accomuna con Primoz Roglic, reo di aver perso clamorosamente il Tour de France del 2020 all’ultima cronometro, subendo una rimonta ancora oggi inspiegabile da parte del suo giovane connazionale Tadej Pogacar. Ovviamente, però, Roglic ha ancora tutto il tempo per riscrivere la sua storia. A partire da questo Tour de France.
Quest’anno si torna alle origini e il Tour de France sarà in piena estate, dove siamo abituati a vederlo. Tornerà il caldo asfissiante sui Pirenei e vedremo come il fisico di Pogacar reagirà a una situazione per lui tendenzialmente nuova. Torneranno le cronometro piatte e le salite lunghe che hanno fatto la storia del Tour e quindi del ciclismo. Torna il Tour de France, insomma, con tutto ciò che questo comporta. Per la prima volta da svariati anni a questa parte ci saranno due grandi favoriti con i fari puntati addosso e forse per la prima volta in questo secolo sono entrambi della stessa nazione – la Slovenia, appunto. Un duello per nulla scontato e che si deciderà forse solo all’ultima cronometro, il giorno prima della consueta sfilata nel centro di Parigi. Fra poco più di ventuno giorno sapremo quindi se Pogacar sarà riuscito a ripetersi, mettendo un altro imponente tassello nella strada che lo porterà nella storia del ciclismo. Sapremo se invece Roglic sarà riuscito a vendicarsi della sconfitta dell’anno scorso o se magari qualcun altro sarà stato in grado di far saltare il banco. Fra poco più di ventuno giorni avremo, insomma, le risposte a tutte le nostre domande – o quasi.
Ma queste domande tutti noi ce le stiamo ponendo adesso, perciò proviamo a fare un po’ di chiarezza prima che parta questa nuova edizione della Grande Boucle.