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Daniele V. Morrone
Guida al Torino 2022/23
17 ago 2022
17 ago 2022
Un'estate turbolenta con Juric grande certezza.
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Daniele V. Morrone
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Foto di Emilio Andreoli/Getty Images
(foto) Foto di Emilio Andreoli/Getty Images
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Piazzamento lo scorso campionato: 10°Chi in più: Nemanja Radonjic, Brian Beyeye, Valentino Lazaro, Emirhan Ilkan, Nikola Vlasic, Aleksey Miranchuk, Peer SchuursChi in meno: Andrea Belotti, Bremer, Dennis Praet, Rolando Mandragora, Tommaso Pobega, Josip Brekalo, Marko Pjaca, Cristian Ansaldi, Magnus WarmingUna statistica interessante dello scorso campionato: 705 (o 18.6 a partita): il Torino è la squadra che ha commesso più falli della scorsa Serie A. Sono 72 più del Genoa secondo e 228 più della Lazio ultima in questa classifica. A partita, in media, il Torino ha commesso 5 falli in più rispetto a quanti ne ha subiti.Nel parcheggio dell’albergo del ritiro montano del Torino l’allenatore Juric e il direttore sportivo Vagnati sono stati protagonisti di un’animata discussione. A osservarli lo sguardo poco interessato di una mucca (finta) e quello molto più attento di una fotocamera. In serata il video ha fatto il giro d’Italia, portando alla luce quello che in parte già sapevamo, primo che Juric non è uno che tiene per sé l’insoddisfazione, secondo che la situazione del calciomercato del Torino era piuttosto critica. Poche ore dopo, nell’amichevole del ritiro contro l’Apollon Limassol, Juric schiera un inedito tridente offensivo composto da Horvath ed Edera dietro Zaza. Nessuno di questi tre è sicuro rimarrà nella rosa questa stagione (Horvath nel frattempo è già andato via in prestito). Un messaggio mandato alla società prima ancora di sapere che il mondo intero avrebbe visto il video dello scontro col ds.Il Torino in estate ha perso mezza squadra titolare, tra prestiti scaduti e giocatori che non hanno rinnovato il contratto. Sono andati via alcuni dei giocatori più importanti della rosa: Andrea Belotti, Bremer, Dennis Praet e Josip Brekalo. È rimasto Lukic, pur con qualche mal di pancia, e fatto capitano. Per parola di Cairo, a fine campionato Juric aveva chiesto 10 nuovi giocatori. Probabilmente Juric si aspettava di averne un buon numero per il ritiro, ne sono arrivati solo due invece, Radonjic e Bayeye. La motivazione dietro la lite con il ds si può forse rintracciare nel modo con cui Juric è andato direttamente da Cairo a lamentarsi del mercato fermo, invece di coinvolgere anche il ds. O addirittura come suggeriscono le parole di Juric, è stato proprio il tecnico a fomentare la lite così da far uscire allo scoperto il suo evidente malcontento e forzare la mano della dirigenza sui tempi di arrivo dei giocatori: «Per me è stato un momento bellissimo. Quando Vagnati ha reagito ero felicissimo. Il video è stato ripreso ovunque, ma per me è stato un bel momento. Uno slancio anche per la sua carriera».Nonostante il peso mediatico da parte della presidenza del Torino possa portare a un racconto della realtà edulcorato, la lite ha costretto Cairo a parlare di mercato davanti ai microfoni. Ha ammesso, per esempio, di aver sbagliato le tempistiche: «Sono il primo a voler dare a Juric i giocatori che chiede. È il mio impegno ogni giorno. Sono il primo a non essere soddisfatto per non averglieli ancora messi a disposizione. Ma il mercato è ancora lungo e negli ultimi giorni abbiamo sempre concluso operazioni importanti. L’anno scorso, quando definimmo tre innesti nelle ultime ore e io li annunciai, il tecnico ricordò a tutti che, comunque, era tardi. Sono d’accordo con lui». Quando uno come Cairo deve dare così apertamente ragione all’allenatore è segno che effettivamente non basta più ignorare il malcontento dei tifosi. Intanto sono arrivati Valentino Lazaro, Emirhan Ilkan, Nikola Vlasic e Aleksey Miranchuk in tempo per l’esordio stagionale in Serie A.Al termine della partita col Monza Juric si è detto contento della rosa: «Sono molto contento dei giocatori che sono arrivati in questi giorni, certo sono tutti reduci da stagioni un po’ sottotono, ma sono tutti calciatori molto forti e sono convinto che lavorando con noi potranno ritornare ai loro livelli. Con questi due nuovi acquisti abbiamo aumentato la concorrenza e la qualità». Se lui è soddisfatto del mercato allora lo possono essere anche i tifosi del Torino, anche se per ritrovare l’entusiasmo dopo tutto quello che è successo in estate serviranno i risultati. La campagna abbonamenti al momento dell’esordio stagionale non arriva alle 4000 tessere, 8000 in meno rispetto alla stagione 2019/20. Solo Sassuolo e Cremonese hanno meno abbonati. Quando la campagna abbonamenti è stata rilanciata dalla società sul profilo twitter della squadra, è stata fatta togliendo la possibilità di commentare il tweet.La scorsa stagione il Torino ha chiuso a metà classifica esatta, con 50 punti, 3 sotto l’Hellas Verona ex squadra di Juric e 12 sotto il settimo posto valido per l’Europa. Ha perso una partita in più di quante ne ha vinte e chiuso con una differenza reti positiva (+5) grazie soprattutto ai 41 gol subiti, che ne hanno fatto la sesta squadra meno battuta del campionato. In questa stagione l’obiettivo deve essere replicare il sistema di gioco con nuovi innesti, sperando di trovare negli attaccanti più gol e di non patire troppo la partenza di Bremer, il miglior difensore della rosa.Juric ha detto di aver buttato il ritiro estivo avendolo fatto con giocatori che non saranno protagonisti di questa stagione, ma intanto le amichevoli estive suggeriscono che vedremo grossomodo lo stesso Toro. La stessa squadra dal baricentro alto dato soprattutto dal lavoro in pressing: il Torino ha chiuso primo per PPDA della scorsa Serie A, davanti ad Atalanta, Milan e Hellas. E l’attenzione ai duelli individuali: la scorsa stagione ha chiuso primo per percentuale di duelli individuali vinti con 58.5%, davanti al Milan. Da notare come i giocatori del Torino hanno vinto in media un duello aereo su due (48.2% per la precisione), ma con 24.1 vinti e 25.9 persi, nessuna squadra di Serie A ne ha contesi più dei 50 p90. Una squadra aggressiva e determinata prima di tutto, che poi si schiera col pallone in un modo ormai noto.Con il pallone il Torino è verticale e, come le squadre di Gasperini (mentore di Juric), cerca la superiorità numerica addensando giocatori sulle catene di fascia laterali invece che nella fascia centrale. Tolti il centrale della difesa a 3 e la punta, che fanno da vertica basso e alto fisso della formazione (escluso il portiere ovviamente), gli altri 8 giocatori sono inseriti in una dinamica di catena di fascia con due rombi che hanno per vertici basso e alto il centrale e l’ala e per vertice destro e sinistro l’esterno a tutta fascia e l’interno. Le ali tendono a ricevere nel mezzo spazio e si posizionano in diagonale rispetto alla mezzala e all’esterno a tutta fascia, che dà ampiezza allo schieramento. Uno schieramento che ha portato Juric a utilizzare in quella posizione anche giocatori con caratteristiche da centrocampisti come Praet e Linetty. Il Torino è in campo col 3-4-2-1, una ormai celebre variante del 3-4-3 utilizzata anche dall’Atalanta di Gasperini.Come sempre le posizioni dei giocatori del tridente offensivo sono meno statiche di quanto possa apparire sulla carta. Senza palla i giocatori si muovono in base all’uscita avversaria: con l’uomo come riferimento se contro una difesa a 3 allora si vedrà un tridente più in linea, se invece la squadra esce con due centrali e il regista allora il Torino avrà due attaccanti sui centrali e uno più basso sul regista. Una volta riconquistata palla le rotazioni vanno a riformare il triangolo, due alla base e uno vertice alto.La qualità della manovra del Torino dipende dal talento degli interpreti più che dagli automatismi (che funzionano). Per questo la squadra nelle partite più difficili ha preferito una strategia più reattiva. Non per questo non è stata una squadra ostica per tutti, soprattutto per una fase senza palla rara in Serie A. Probabilmente si vedrà una situazione simile anche in questa stagione.Il ritiro a qualcosa è servito: Juric ha scelto il portiere titolare, Vanja Milinkovic-Savic, dopo un ballottaggio con Etrit Berisha durato tutto il periodo di ritiro. Il resto dell’undici ha dovuto attendere il mercato e quindi da qui devono partire le speculazioni.La difesa dovrebbe essere completa una volta arrivato il sostituto di Bremer, che sarà Peer Schuurs dall’Ajax. Considerato ad Amsterdam l’erede di de Ligt, non è mai riuscito a rispettare le enormi aspettative, pur giocandosi la maglia da titolare nelle ultime due stagioni. In un sistema peculiare come quello dell’Ajax di ten Hag, Schuurs ha mostrato soprattutto le sue qualità di impostazione della manovraà. Il tuo impatto fisico, in una squadra che gli richiederà di vincere molti duelli individuali, è tutto da vedere. In ogni caso a 22 anni può ancora essere formato e la stazza atletica c’è. È il tipo di acquisto che mostra l’intenzione di non volersi accontentare dell’usato sicuro della Serie A.Ai suoi lati dovrebbero giocare Ricardo Rodriguez a sinistra e Koffi Djidji a destra. Djidji è partito al centro contro il Monza, con alla sua destra il 22enne Adopo e in precampionato si è visto lì anche il 23enne Buongiorno. Sembra quindi l’unica posizione in cui Juric non è ancora del tutto sicuro. L’unica cosa sicura è che lì non giocherà più Izzo, messo fuori dal progetto per scelta di Juric. Ricardo Rodriguez invece sembra la prima scelta a sinistra, anche perché nessuno dei centrali ha la sua capacità di gestire l’uscita del pallone dalla difesa.A dare ampiezza ci sono tre giocatori per due posti, con Aina e Singo, rispettivamente a sinistra e a destra, e il nuovo arrivato Lazaro che può volendo prendere il posto di entrambi. Al centro Ricci interno di sinistra e il capitano Lukic interno di destra sembrava la coppia scelta uscita dal precampionato, se non fosse che Lukic ha fatto una sorpresa a tutti. Senza preavviso non si è presentato all’allenamento prima dell’esordio stagionale e ha saltato la partita col Monza.Probabilmente miglior giocatore della rosa, capitano e pretoriano di Juric, sembra aver avuto una reazione esagerata alla trattativa arenata per il rinnovo del suo contratto, che scade nel 2024. Lukic non era sul mercato e per cui il Torino non aveva offerte ricevute da squadre, ma così ha lanciato un altro macigno al fegato dei tifosi del Toro. Anche perché in lui si riconosceva il prototipo del leader in campo sia in termini tecnici che caratteriali di cui la squadra ha un disperato bisogno in questo momento. Dovesse tutto chiarirsi allora ovviamente sarebbe lui titolare inamovibile a centrocampo, mentre Ricci dovrà probabilmente giocarsi il posto con Linetty. Ricci viene da un’ottima prima partita di campionato, in cui ha mostrato tutto il suo repertorio nella gestione del pallone. Nel precampionato aveva mostrato un potenziale forse non ancora del tutto sbocciato, ma comunque ormai inserito nel sistema di Juric.

Dal mercato è arrivato anche Emirhan Ilkan dal Beşiktaş per un prezzo contenuto, ma una percentuale sulla rivendita futura. È un centrocampista di diciotto anni che ha esordito la scorsa stagione e ha solo una dozzina di partite in prima squadra alle spalle. Già ben sviluppato fisicamente, sembra quella tipologia di centrocampista tecnico e dinamico che Juric sa come sfruttare al meglio nel suo sistema, utilizzandone in egual misura gli strappi palla al piede e le verticalizzazioni per gli inserimenti in zona di rifinitura dei compagni. In teoria sembra fatto per coprire le spalle a Lukic ed esserne magari - a lungo termine - l’erede.Sappiamo che al centro dell’attacco Sanabria dovrebbe essere l’erede di Belotti. In questi anni non ha raggiunto il livello che sembrava promettere negli anni delle giovanili, ma è comunque un attaccante in grado di offrire tutto quello sforzo atletico che Juric chiede alla propria punta tra la profondità, la pressione e il gioco di sponda. Ha però bisogno di essere sano, cosa su cui non ha mostrato ancora si possa avere fiducia. Così come ovviamente per Pellegri, nell’ennesima stagione che inizia come scommessa della rosa. Accanto a Sanabria in attacco si è visto anche una delle sorprese estive, Seck, attaccante del versante destro che la scorsa stagione era in prestito alla SPAL, forse un po’ caotico, ma grazie alla sua velocità e tecnica è apparso nel ritiro come uno dei pochi che sembra poter creare occasioni da gol. Seck, dopo essere stato uno dei protagonisti del precampionato, non è stato neanche convocato per l’esordio del campionato. Juric ha mostrato improvvisamente dei dubbi sulla sua presenza in rosa: «È un ragazzo che deve chiarirsi le idee, non sarà convocato. Ha dubbi sul futuro: sarà fuori».Il vero punto del conflitto tra Juric e Vagnati è stato probabilmente sulle tempistiche dell’arrivo dei giocatori che giocheranno alle spalle di Sanabria, proprio dove Juric ha dovuto schierare Seck in precampionato. Lì si è visto subito l’ala Nemanja Radonjić, arrivato in prestito da Marsiglia e che ha già mostrato le sue qualità di dribblomane e in generale di creatore di entropia in campo. Un giocatore con una carriera sempre sul limite tra la giocata fenomenale e l’errore decisivo al momento della definizione. Può far impazzire il terzino avversario e però poi sparare il pallone in curva invece che in porta. Per caratteristiche può essere considerato l’erede diretto di Brekalo, ma potrebbe non essere lui il titolare visto che a pochi giorni dall’esordio è arrivato in prestito anche Nikola Vlasic.Reduce da una stagione negativa al West Ham, solo un anno fa era il miglior giocatore del campionato russo e gli inglesi mettevano sul piatto 30 milioni per portarlo a Londra. Dovesse avere l’impatto sperato con i ritmi meno impegnativi della Serie A può essere il giocatore che fa la differenza offensivamente per il sistema di Juric, per quanto può risultare influente anche nella fascia centrale del campo. Lì la scorsa stagione il protagonista era Praet, giocatore tanto fragile quanto in grado di alzare il livello della squadra quando in campo. Per la tecnica abbinata al dinamismo è risultato un ingranaggio fondamentale per il sistema di Juric. La sua perdita probabilmente è anche più dolorosa di quella di Brekalo e Pobega. Non è un caso quindi che il Torino stia provando a riprenderlo. Intanto, dall’altra parte del tridente, Miranchuk è già partito titolare nella prima col Monza e si è presentato con un gol.

Arrivato in Serie A due anni fa come uno dei migliori giocatori del campionato russo, non è mai riuscito nel compito di diventare l’erede di Ilicic all’Atalanta. Il talento è evidente ma letargico: riprovarci in una squadra di Juric potrebbe servirgli. Secondo il tecnico: «Miranchuk ha il vantaggio che arriva da Gasperini, ha già i concetti: è molto più semplice inserirlo rispetto ad altri che arrivano da un altro tipo di calcio. Anche se lo metto dall’inizio non ci sono problemi».Quello del tempo per l’inserimento dei nuovi giocatori sarà il tema delle prime giornate, anche perché altri acquisti potrebbero arrivare con la fine del mercato. Sicuramente la rosa può essere ancora migliorata in difesa, ma già così può dare a Juric i 13-14 giocatori affidabili con cui giocarsi la stagione. Dietro nessun fenomeno, ma davanti giocatori che possono effettivamente fare la differenza se in giornata. Ci sono calciatori da rilanciare o non ancora esplosi, e questo è forse proprio il tipo di profilo che Juric preferisce allenare. I giocatori con qualcosa da dimostrare sono quelli da cui riesce a ottenere quella determinazione extra che in campo li porta a dannarsi su ogni singolo pallone. Che è poi quello che chiedono i tifosi del Toro.Giocatore chiaveLa voglia e la forza che imprime al gesto con cui mette la palla in rete Sanabria nell’esordio del campionato contro il Monza è importante. È il messaggio che serviva per reclamare il ruolo da punta titolare. A 26 anni è nel picco di una carriera in cui raramente ha trovato continuità e solo una volta ha superato la doppia cifra in campionato (11 gol a Gijón nel 2015/16). Ora che la concorrenza per il ruolo è un giocatore più giovane e ancora meno continuo di lui, la differenza che può fare per il Toro una sua stagione da una quindicina di gol in campionato rispetto alla solita da 6-7 è enorme.Giocatore da prendere al FantacalcioChi la scorsa stagione è stato bravo e fortunato nel prendere Brekalo ha il dovere morale di prendere in questa Vlasic. Per tutti gli altri la questione dei giocatori del Torino sta nei pochi gol che segna la squadra. Per questo forse l’unico nome su cui andare ad occhi chiusi è Lukic, che tolte le bizze che gli hanno fatto saltare la prima partita e i cartellini gialli (la scorsa stagione doppia cifra), rimane il miglior giocatore della squadra. Perfetto per farne il centrocampista titolare senza svenarsi con i nomi delle grandi, è insostituibile per Juric anche per la sua versatilità e porta con sé una buona quota di gol anche perché rigorista della squadra. Se non fosse per la partita d’esordio che l’ha rimesso al centro di tutti i radar, anche Ricci poteva essere una buona scommessa a poco per rimpolpare il centrocampo.Peggior scenario possibileL’Olimpico Grande Torino è un mezzo deserto, la tifoseria non riesce a ritrovare entusiasmo per la squadra che vince contro le piccole ma non fa mai risultato contro quelle della parte alta, soprattutto a causa l’impalpabilità del suo attacco. Sanabria segna troppo poco e Pellegri non riesce a stare in campo per tre partite di fila, Vlasic e Miranchuk non trovano continuità e l’unico giocatore affidabile è Lukic, che però a gennaio si impunta per andare via. L’acquisto di Schuurs si rivela un flop per la sua incapacità di difendere in area di rigore. Il Torino non segna mai e incassa più gol di prima. La squadra rimane comoda sopra la zona retrocessione, ma non dà segnali di poter fare molto di più. Juric è oltre il nevrotico, non sa più come caricare la squadra e con la primavera arriva la sua conferenza stampa in cui dice che a fine stagione andrà via. Già salvo dopo la vittoria con lo Spezia alla penultima giornata, l’inutile vittoria sull’Inter all’ultima giornata porta al quindicesimo posto, ma consegna lo scudetto alla Juventus.Miglior scenario possibileQuesta è effettivamente la stagione dell’esplosione di Sanabria, i suoi quindici gol vengono accompagnati dai sei di Pellegri e soprattutto dall’impatto di Vlasic e Miranchuk, il primo soprattutto si rivela un cingolato da doppia cifra di gol facendo dimenticare in pochi mesi le giocate di Brekalo. A centrocampo Lukic e Ricci sono la coppia perfetta per il centrocampo di Juric, il primo fa tutto, il secondo distribuisce a testa alta il pallone e si guadagna pure la convocazione in nazionale. Soprattutto Schuurs è una delle sorprese del campionato per come fa da regista arretrato e riesce a pescare con le sue verticalizzazioni direttamente i due trequartisti. Il Torino in inverno sembra giocare a memoria, non perde mai con le piccole e vende carissima la pelle con le grandi, vincendo inoltre entrambi i derby. Le vittorie contro Hellas, Fiorentina e Spezia a maggio portano al settimo posto con cui il Toro torna in Europa.

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