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Jacopo Azzolini
Guida allo Spezia 2022/23
15 ago 2022
15 ago 2022
Gotti dovrà raccogliere la non semplice eredità di Thiago Motta.
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Jacopo Azzolini
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Chi in più: Albin Ekdal (Sampdoria), Daniel Maldini (Milan), Emil Holm (SonderiyskE), Mattia Caldara (Venezia), Bartlomiej Dragowski (Fiorentina).Chi in meno: Ivan Provedel (Lazio), Léo Sena (Svincolato), Martin Erlic (Sassuolo), Rey Manaj (Watford), Ebrima Colley (Atalanta), Eddie Salcedo (Inter), Giulio Maggiore (Salernitana).Una statistica interessante della scorsa stagione: Lo Spezia è stata la terzultima squadra della Serie A per recuperi di palla offensivi (12), mentre l’anno precedente, con Italiano, era terza in questo dato.La salvezza dello Spezia è stata una delle imprese della scorsa Serie A. Ai nastri di partenza la formazione ligure era una delle principali candidate per la retrocessione. Le pesanti partenze di Ricci, Farias, Pobega e Saponara si aggiungevano al blocco del mercato imposto dalla Fifa per irregolarità nel tesseramento di minorenni, con la rosa che non sembrava attrezzata per la permanenza nella massima serie. In un’annata iniziata in modo molto tribolato, con sconfitte pesanti e una continua messa in discussione dell’allenatore da parte della dirigenza, Thiago Motta - che aveva raccolto la pesante eredità di Italiano - è riuscito a fare un piccolo capolavoro. Lo spartiacque della stagione è stato il successo di Napoli, in un periodo in cui il tecnico brasiliano sembrava ormai esonerato con Maran pronto a subentrare. Dopo la vittoria del San Paolo, lo Spezia ha ottenuto 9 punti in 3 partite in casa del Genoa, a San Siro col Milan e al Picco contro la Sampdoria, ipotecando la salvezza in quella fase della stagione.Oltre ai grandi meriti nell’aver cementato il gruppo, Thiago Motta ha cambiato parecchio dal punto di vista tattico, dimostrando una duttilità e un adattamento in totale contrapposizione alla patina da filosofo che parte della stampa gli aveva attribuito. Se con Italiano lo Spezia applicava una fase di non possesso molto coraggiosa e ambiziosa (tant’è che era la seconda squadra del campionato per recuperi di palla offensivi), l’anno scorso i liguri sono stati molto più attendisti. Dopo le goleade delle prime partite, Thiago Motta è passato dal 3-4-3 alla difesa a 4 (per tutta la stagione ha alternato 4-3-3 e 4-2-3-1), accettando di stare tanto tempo senza palla. Lo Spezia ha duplicato l’indice PPDA (solo la Salernitana ce l’ha più alto), ridotto del 25% il numero dei passaggi a partita ed è stata la terzultima squadra per recuperi di palla offensivi. Nonostante a volte lo Spezia iniziasse la gara in modo aggressivo, nel complesso ha quasi totalmente rinunciato al pressing alto, ossia uno degli aspetti più caratteristici della rosa di Italiano.Questi dati non devono però dare l’idea di una squadra minimalista e sparagnina nelle soluzioni offensive. Lo Spezia di Thiago Motta, nonostante la poca qualità tecnica a disposizione, ha fatto vedere cose interessanti, con princìpi e una fluidità non certo frequenti da ammirare nelle piccole della Serie A. Senza una prima punta onnivora (Nzola ha giocato poco e Manaj non è certo un goleador), i liguri hanno riempito il centro dell’attacco in modo dinamico. In particolare, lo Spezia lavorava molto per sfruttare gli inserimenti di Maggiore eBastoni, ossia le due mezzali. Più incursore il primo, più tecnico il secondo (ex terzino), ma entrambi con spiccate qualità senza palla. Attraverso un fraseggio veloce e a un’ottima ricerca del terzo uomo, lo Spezia riusciva spesso a creare spazi da attaccare per chi arrivava da dietro. Così sono arrivati diversi gol fondamentali. La presenza di un mastino Kiwior come vertice basso (difensore ma diventato mediano su intuizione di Thiago Motta) ha consentito a Bastoni e Maggiore di ricoprire spesso una posizione molto avanzata. [gallery columns="6" ids="83181,83179,83182"]

Alcuni esempi degli inserimenti delle mezzali.

Se le piccole chiedono molto dentro l’area di rigore al proprio centravanti, lo Spezia di Thiago Motta aveva al contrario punte che tendevano a svuotare spesso il centro dell’attacco. Oltre alle mezzali, va segnalata anche l’importanza dei terzini nell’accompagnare l’azione offensiva. Reca e Amian erano in costante sovrapposizione sia per andare al cross, sia per attaccare gli spazi liberati da Verde, Gyasi, Agudelo e Manaj. Finivano spesso dentro l’area di rigore. Lo Spezia, chiara eredità del 4-3-3 di Italiano, utilizzava bene la “lateralità” e le varie catene in fascia, riuscendo a liberare con successo l’esterno per andare al cross. [gallery columns="6" ids="83184,83183,83186"]

Nelle tre azioni si vede come gli attaccanti liberino spesso il centro dell’attacco, con mezzali e terzini che si inseriscono. Nella seconda slide, addirittura, si vedono tutte e 3 le punte fuori dall’area di rigore, riempita dai 2 terzini e dalle 2 mezzali.

Questi smarcamenti avvenivano grazie a una buona circolazione e a ottime combinazioni sul breve, con Thiago Motta che concedeva parecchia libertà di movimento ai propri interpreti. Non era raro vedere le due mezzepunte o i due interni molto vicini tra di loro.Non stupisce che Daniele Verde si sia rivelato il faro della fase offensiva. In una rosa senza troppo talento, la sua tecnica è stata fondamentale per dare qualità e ordine all’intera fase di possesso, cosa che ha consentito di attaccare con più efficacia e imprevedibilità una difesa schierata. Non a caso, i compagni si aggrappavano molto alla sua calma e alla sua personalità, con Verde che si prendeva parecchie responsabilità anche nel provare la giocata difficile. Con 8 gol, 6 assist, 1.8 passaggi chiave per 90’ e 0.22 Expected Assists per 90’ è stato per distacco il calciatore più importante della squadra.Cosa vuole cambiare GottiCome successore di Thiago Motta, la società ha scelto Luca Gotti. L’ex Udinese ha dichiarato nella conferenza di presentazione di avere avuto molte pretendenti, ma alla fine ha optato per lo Spezia per l’insistenza che la società ha avuto nel cercare proprio lui, sia come allenatore che come persona.Fin dalle prime dichiarazioni, Gotti ha svelato il suo pensiero sulla struttura tattica dello Spezia, struttura che già stiamo vedendo nelle prime amichevoli: «I difensori a disposizione e gli esterni mi fanno pensare ad una difesa a tre, con quinti di un certo tipo. Questa cosa andrà valutata in campo, rispetto a chi potrà arrivare e chi potrà andare, avere un'idea è importante».In tutte le amichevoli dello Spezia, il tecnico ex Udinese ha sempre utilizzato il 3-5-2. Il principale innesto di mercato è stato finora Caldara, in cerca dell'ennesimo rilancio dopo le ultime stagioni, segno di come la società stia cercando di dare a Gotti una rosa adatta per giocare a 3 dietro. Dopo aver fatto il mediano con Thiago Motta, Kiwior è tornato al centro della difesa, mentre Nikolau sta agendo come braccetto sinistro.Proprio da Caldara sono arrivate alcune delle novità tattiche più interessanti. Finora Gotti sta chiedendo molti smarcamenti offensivi all’ex Atalanta, che - in pieno stile gasperiniano - si sgancia spesso in avanti quando la squadra sovraccarica sul suo lato. [gallery columns="5" ids="83187,83188"]

Due situazioni in cui vediamo Caldara molto alto. Nella prima azione è lui che mette Verde solo davanti al portiere. Da notare anche la posizione di Gyasi, che fin qui sta giocando come quinto.

Dalle voci di mercato, sembra che lo Spezia stia cercando una prima punta forte fisicamente (si era parlato di Pavoletti). Fin qui, Gotti sta però puntando molto su uno Nzola reduce da una stagione difficile a causa di problemi comportamentali. Il giocatore è stato elogiato dal tecnico fin dalla prima conferenza: queste le parole del tecnico dopo l’amichevole con il Bochum: «A me Nzola oggi è piaciuto tanto: impegno, corsa, atteggiamento, lotta, nel legare il gioco, nel venire fuori per ricevere la palla, nell’attaccare la profondità. Devo dire che, se non sapessi tante delle cose del passato che mi hanno raccontato, farei fatica a crederle».

Nel 3-5-2 finora le due punte sono state soprattutto Verde e Nzola.

Nonostante lo sblocco del mercato, la società ha finora investito poco, affidandosi soprattutto a scommesse e dando fiducia alla rosa della passata stagione. Con i problemi di salute di Leo Sena, che dopo il Covid non riesce più ad ottenere nuovamente l’idoneità agonistica (c’è stata di conseguenza la rescissione del contratto), c’era la necessità di acquistare un vertice basso visto che Kiwior è tornato in difesa. La società ha dunque colto l’opportunità di prendere Ekdal dalla Sampdoria. Oggi è difficile prevedere se praticamente la stessa rosa dello scorso anno, che già era forse andata oltre le proprie possibilità, riuscirà a confermarsi senza innesti di peso dal mercato. Ci sono anche dubbi sull’impianto tattico. Attualmente Gyasi, la cui generosità nei ripiegamenti senza palla è spiccata molto l’anno scorso, sta giocando come quinto (verosimilmente sarà impiegato a destra per sostituire l’infortunato Amian). Non sarà però semplice trovargli una collocazione tattica quando il terzino tornerà a disposizione. Inoltre, non è detto che Nzola abbia la continuità per fare da centravanti titolare - e sappiamo quanto Gotti chieda molto fisicamente alla propria prima punta. La cessione di Maggiore però è forse la notizia più preoccupante, per l'importanza tattica che avrebbe dovuto ricoprire nel 3-5-2 di Gotti: una mezzala intenso senza palla, bravo a coprire tanto campo e abile negli inserimenti. Per ora non ci sono voci di movimenti in entrata. Al suo posto ha giocato Kevin Agudelo contro l'Empoli e lo Spezia ha ottenuto i primi tre punti della stagione, con una partita di sofferenza in cui sono spiccate le prove di Dragowski, Bastoni e Nzola, i due giocatori che hanno confezionato il gol vittoria. Attraverso una grande prova mentale l'undici di Gotti ha superato i propri limiti e le difficoltà della partita, dovranno continuare a farlo durante la stagione.Giocatore chiaveDaniele Verde dovrà cercare di replicare il livello della scorsa stagione, perché è l’unico giocatore con una tecnica in grado di alzare la qualità della fase offensiva. Lo stesso Gotti ne è totalmente consapevole, tant’è che in ritiro ha elogiato la personalità e il senso di leadership del calciatore ai microfoni di DAZN: «Ha una classe cristallina, sta entrando nella fase della maturità, basta vedere il modo in cui si relazione con i compagni. È un giocatore centrale per lo Spezia».Giocatore di cui avere la magliaDopo la cessione di Maggiore, Simone Bastoni - l’altro “ragazzo della città” - potrebbe succedergli come capitano e diventare quindi ancora più simbolo per i tifosi dello Spezia. Se è vero che quando si compra una maglia di calcio si compra soprattutto la storia che c’è dietro, è difficile non scegliere un Bastoni che oltretutto - evolutosi ormai come centrocampista - è uno dei giocatori più divertenti e tecnici della bassa classifica della Serie A. Non è del tutto assurdo ipotizzare in futuro un suo passaggio a una squadra di livello più alto, di conseguenza è il momento giusto per acquistare la sua maglia.Miglior scenario possibileIl 3-5-2 di Gotti diventa subito arcigno da affrontare per tutta la Serie A. Nzola ha una continuità mai vista prima e chiude la stagione in doppia cifra, Maldini si rivela uno dei talenti più interessanti della Serie A e Verde diventa ancora più decisivo. Inoltre, Gyasi riesce a sorpresa a imporsi come quinto: il suo atletismo è prezioso in entrambe le fasi. Lo Spezia si salva senza troppi patemi per la terza volta consecutiva.Peggior scenario possibileLa partenza di Maggiore fa crollare il rendimento del centrocampo. La squadra è prevedibile quando attacca ed estremamente gracile in fase di non possesso. La discontinuità di Nzola rende lo Spezia poco incisivo in avanti, con l’intera squadra che soffre il passaggio al 3-5-2. Dopo una stagione passata tra le ultime tre posizioni, lo Spezia fallisce la terza salvezza consecutiva e saluta la Serie A con un paio di giornate d’anticipo.

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