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Guida alle semifinali di Champions League 2018
24 apr 2018
24 apr 2018
12 domande sul penultimo atto della più importante coppa europea.
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Per la Roma, nel frattempo, è arrivato anche il tanto agognato main sponsor.

 

Emanuele Atturo

L’eliminazione del Manchester City è stata uno choc. Il City è stata forse la migliore squadra  di questa stagione in Europa per rendimento, e il fatto che abbia vinto il campionato così presto sembrava poterla mettere nelle migliori condizioni per concentrarsi sulla Champions. Stiamo parlando di una squadra che ha perso 5 volte quest’anno. Il Liverpool in più sembrava una vittima designata perché non poneva al City particolari problemi tattici - sulla carta - o tecnici.

 

La sconfitta in più ha confermato le difficoltà europee di Guardiola: un tema che è stato usato spesso in maniera strumentale dagli haters del tecnico, ma che ora ha basi più solide.

 

Dario Saltari

A livello assoluto non c’è una sorpresa più grande della Roma, che nelle previsioni di praticamente tutti avrebbe dovuto fermarsi già ai gironi. Ma non bisogna dimenticare nemmeno il Liverpool, che ha avuto un percorso molto più semplice di quello della Roma di Di Francesco (almeno fino ai quarti di finale), ma che nessuno si aspettava potesse eliminare il Manchester City e che non arrivava in semifinale da dieci anni. Anche il Bayern Monaco, in un certo senso, è una sorpresa, alla luce della sua difficile prima parte di stagione e dell’esonero di Ancelotti. Sono delle semifinali inedite da tanti punti di vista, a parte quello del Real Madrid che sembra entrare in una dimensione diversa ogni volta che affronta una partita di Champions League.

 

Doveva essere la Champions League delle squadre inglesi, che bilancio possiamo fare finora?

 

Fabio

Il Chelsea è arrivato sin dove il suo attuale valore gli ha consentito di arrivare. Non è tra le prime 8 squadre d’Europa e la vittoria al Wanda Metropolitano contro l’Atletico Madrid ha nobilitato il suo percorso nel girone. Contro il Barcellona ha anche giocato bene, mettendo in difficoltà tattica la squadra di Valverde e non è stato nemmeno troppo fortunato. Il Tottenham ha vinto il girone davanti al Real Madrid, che ha battuto a Wembley e ha fermato al Bernabeu. Negli ottavi ha messo sotto per lunghi tratti la Juventus ed è servito tutto il cinismo dei bianconeri per eliminare la squadra di Pochettino. Come in patria, la proposta di gioco degli Spurs è stata ottima, ma manca sempre qualcosa per fare l’ultimo passo: esperienza o qualche sterlina in più da spendere sul mercato? In ogni caso il Tottenham non può certo essere considerato una delusione, anzi.

 

Del Liverpool è quasi inutile parlarne: è in semifinale con concrete possibilità di arrivare in finale, ha fatto fuori nettamente il Manchester City nel derby dei quarti e ha il migliore attacco, per gol realizzati, della Champions. Comunque vada Klopp ha già vinto, ma la finale è a un passo e non raggiungerla sarebbe una grossa delusione. Le due squadre da cui era lecito aspettarsi di più erano le due di Manchester. Il City per larghi tratti della stagione è sembrato ingiocabile per tutti, ma la doppia sconfitta contro il Liverpool ridimensiona, ai miei occhi, la stagione di Guardiola. Il tecnico catalano conosce molto bene Klopp e, oltretutto, già in campionato il City aveva perso ed era andato in difficoltà contro il Liverpool. Non avere trovato le giuste contromosse al combinato di pressing e ripartenze dei Reds e, anzi, avere operato alcune mosse (come lo schieramento con il doppio pivot e Walker esterno alto, al posto di Sterling o Bernardo Silva) che hanno favorito gli avversari non possono non pesare nel giudizio sulla stagione del tecnico e della squadra.

 





Salah e Firmino che fanno impazzire il Manchester City.


 



 





 



 





 



 


Ronaldo continua a fare questo tipo di gol in allenamento.


 





 



 





 




 



 





 



 





 


Il racconto per immagini dell'incredibile vittoria della Roma sul Barcellona all'Olimpico.


 



 





 





 





 



 



 





 



 





 



Oltre alle caratteristiche individuali, ça va sans dire.

 

Per uno strano gioco di immagini, il futuro immediato dopo la RR potrebbe essere quello della SS: Sterling e Sané hanno giocato una Premier League esaltante, ingranaggi perfetti di una delle squadre più dominanti degli ultimi anni. Ma forse la coppia che oggi può competere con Robben e Ribery nell’immaginifica classifica delle migliori ali al mondo è quella composta da un’altra doppia S, Salah e Sadio Mané. Perché hanno preso per mano i destini del Liverpool e portato a un livello superiore l’interpretazione della concezione di calcio iperverticale di Klopp, ovviamente, ma anche e soprattutto perché sono riusciti a farlo, come ha detto Emanuele Atturo in un pezzo di qualche giorno fa. Basta per definirle le migliori ali al mondo? Un’ipotetica vittoria ne sarebbe, forse, la certificazione.

 

Che partita vi aspettate tra Bayern e Real?

 

Daniele V.

Mi aspetto una semifinale in linea con quella dello scorso anno: una sfida tra due squadre che sanno di essere alla pari dal punto di vista tecnico e che a turno si scambiano il controllo del gioco provando a segnare il gol decisivo. Entrambe giocano meglio con la palla e si ordinano in base ad essa, il Madrid attraverso il talento del suo centrocampo e il Bayern utilizzando di più gli esterni. In questo senso, non penso che l’assenza di Vidal pesi come si possa immaginare, perché questa non è propriamente la sua tipologia di sfida. Questa potrebbe essere più la partita di James e forse, in questo senso, l’assenza di Coman potrebbe essere pagata cara, perché porta lo sforzo sulle fasce sui 180 minuti a pesare ancora di più sulle spalle della coppia Robbery. Non avere un’alternativa, contro una squadra dalla panchina lunga come il Madrid può essere un fattore determinante. Parliamo di due squadre che difficilmente soccombono al primo gol subito e questo potrebbe trasformare la partita in una guerra di logoramento. Una situazione che può favorire la squadra di Zidane, che già lo scorso anno ha dimostrato come tra le due è la migliore nello sfruttare i momenti favorevoli.

 

Emiliano

Vorrei scrivere divertente come la doppia sfida della scorsa stagione, ma nutro molti sospetti sul Bayern. La versione di Heynckes mi sembra molto più sorniona del solito: una squadra che conosce perfettamente i momenti di queste sfide, che elimina con il minimo indispensabile il Siviglia, praticamente senza sporcarsi la maglia. Forse l'unico avversario in grado di competere con il Real sul lato magico, e con una batteria di fenomeni in tutti i ruoli (peccato per Vidal, un'assenza potenzialmente decisiva per dinamismo e aggressività). I giocatori sono perfettamente a loro agio, e forse questa è un'occasione da fine ciclo: io mi aspetto un Bayern da battere e levare, che prova a controllare il pallone solo a tratti, e che prova a surfare sui singoli momenti. Una partita tra chi riesce a dominare l'ultima onda.

 

Quante possibilità ha la Roma di andare in finale?

 

Fabrizio

Anche se sappiamo che non è così, quando una competizione così importante arriva a questo punto non è poi così irrazionale iniziare a pensare che tutti possano avere una possibilità. In primo luogo perché sia Roma che Liverpool, per arrivare a disputare la semifinale hanno avuto bisogno di un risultato assolutamente oltre la portata delle squadre e francamente impronosticabile a inizio competizione, dimostrando che non c’è rivale imbattibile per quanto favorito; che esistono piani-gara perfetti; che gli avversari, oltre allo scontro vero e proprio, possono essere battuti in fase di preparazione.

 

Poi ci sarebbe un secondo piano, quello che chiameremo SDG, e che oltre a Stile Di Gioco può significare Stato Di Grazia: la squadra di Klopp è in un periodo di forma eccezionale, ma lo stesso si può dire per i giallorossi, che negli ultimi venticinque giorni hanno giocato otto partite, tra le quali un quarto di finale apparentemente insormontabile con il Barcellona, un derby delicatissimo e deve anche convivere con l’assillo della corsa alla prossima edizione della Champions. Sorprendentemente la Roma non è crollata, come è abituata a fare, e si sa, ciò che non t’ammazza ti fortifica. Infine, perché per la Roma questa campagna ha assunto i contorni sfocati e onirici di una dimensione mitica fatta di rimonte epocali, riscatti, vittime che si trasformano in carnefici e tutta una serie di topoi narrativi - in parte, va detto, condivisi anche dal Liverpool - tali per cui non me la sento, di parlare di piatti della bilancia così disequilibrati.

 





Con la convincente vittoria contro la SPAL è arrivato anche il primo gol in campionato di Schick.


 





 



 

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